domenica 15 agosto 2021

BALLATA PER ROBERTO. Tu tuppía forti



Tuppìa forti
Ballata per Roberto

Testo di Piero Carbone

I
Li palori ìnchjinu lu munnu
e lu munnu li scarpisa comu pira.

Tu fusti studiusu di valuri.
La vita tu ci dasti a li palori.

Anniviscisti li palori muti
iddri s'arrigordanu di tia.

Amicu di cantanti e truvatura,
Suca stu prunu la sorti dissi a tia

II
Essiri. Unn’essiri. Duranu un mumentu.
Palori, cristiani: siemmu, vientu.

Nuddru ci cridi ancora e nun ci critti.
Lassasti la porta aperta e ti nni jisti.

Ti cercanu l'amici babbiannu.
Si tu li sienti pirchì nun ci arrispunni?

- Pirchì è chissu lu dubbiu di la morti.
Però, pi si e pi no, tu tuppìa forti.

Palermo, Ferragosto 2021

 



Foto scattate all'Orto Botanico di Palermo (Una marina di libri 2017)

e al Convengo Internazionale AIPI (Siena 2018).

Interventi di Roberto Sottile in due diversi contesti a lui consoni.













ph© piero carbone


 

 

domenica 8 agosto 2021

CIAO, ROBERTO. Un ricordo del prof. Roberto Sottile






















Documentavo sempre con  foto e video le presentazioni dei suoi libri e gli eventi in cui era coinvolto. Ogni volta era una festa. Un arricchimento. A Palermo (all'Orto Botanico o in Facoltà o in tanti altri posti), a Siena, a Caltabellotta...  Spontaneamente ogni volta ne stendevo sul blog il resoconto con le immagini e con le parole.

Era un arricchimento conversare con lui. Disponibile all'ascolto nel senso più pieno. Una volta lanciai una provocazione rispetto ad un progetto anticipatomi con grande entusiasmo. O meglio, semplicemente opposi le mie ragioni contrarie rispetto ad ad alcune sue ipotesi di lavoro. Lui tacque. Si allontanò poiché ci trovavamo in un convegno dove lui era coinvolto. "Ci sarà rimasto male?" pensai. Invece, alla fine, quando si era liberato dalle incombenze convegnistiche, si avvicinò cordialissimo, si sedette accanto a me e mi chiese sorridente e incuriosito: "Com'è sta cosa? Che dicevi?". Mi rimane il rammarico di non aver potuto proseguire oltre quella occasione il confronto.

Con le foto casualmente premonitrici  del Dedalo 2020 a Caltabellotta e quelle scanzonate, scattate  alla presentazione del suo ultimo, scanzonatissimo e serissimo libro voglio ricordare Roberto Sottile, improvvisamente venuto meno ieri. 

Al termine delle manifestazioni di Caltabellotta,  Roberto si avvicina e mi chiede una foto con la suggestiva scultura del maestro Rizzuti sennonché era già tardi e stavano smontando tutto: alla statua di Dedalo avevano già staccato le ali. Ogni anno, di location in location, di paese in paese, in occasione del Dedalo festival la statua viene smontata e rimontata perché Ezio Noto ha eletto il mitico personaggio a nume protettore. Con quelle ali Dedalo è sfuggito a Minosse acquistando la libertà. Per Roberto, quel Dedalo senza ali, oltre la versione canonica del mito, si rivestirà a distanza di un anno di infausto presagio venendo meno a soli 51 anni. Un fecondo percorso di vita interrotto inaspettatamente. 

Ho pianto. L'ho pianto con tanti altri amici con i quali a telefono ci scambiavamo sbalorditi la notizia. Era un amico. Un grande studioso. Un grande. Lascia un vuoto in chi l'ha conosciuto ma anche in chi non l'ha conosciuto perché riguardava e riguarda tutti  la lingua che egli indagava e faceva riscoprire; lascia un vuoto non solo per quello che era ma per quello che sicuramente sarebbe stato, in particolare per gli studi che avrebbe intrapreso, come quelli interessanti e pionieristici  che già aveva condotto; per i segni di amicizia che ancora avrebbe manifestato come lui sapeva fare, con naturalezza e bonomia. Era un accademico ma fuori dagli schemi, lo era da uomo libero, autentico, come pochi. Lo era con passione e creatività: da "artista". 

Reciproca era la stima e l'ultima dedica mi ha confuso per la generosità. Lo voglio ricordare con quelle "sue" parole, dedicate a lui stesso, voltandole con rammarico al passato. 

A Roberto Sottile

con molta amicizia e stima,

per quello che ha fatto 

e per quello che è stato

per tutti noi. 

Aggiungo:

per quello che ancora avrebbe fatto.

Ciao,  Roberto. 

Contro l'infausto presagio

a tuo modo

continuerai a volare. 

T.V.B.












Nelle foto in basso, Roberto Sottile alla presentazione del libo "Suca. Storia e usi di una parola" nel locale "880A" che si trova nel popoloso quartiere Capo di Palermo. Lo intervista Nino Barone per TVbienne  venuto  appositamente da Trapani con Giuseppe Gerbino.


La notizia:

https://www.blogsicilia.it/palermo/palermo-universita-roberto-sottile-morto-malore-docente-dialetto-siciliano/624954/

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L'intervista:

https://fb.watch/6Fhq2twUot/



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venerdì 6 agosto 2021

FAVI AMARI. "Il lungo viaggio del cantastorie Nonò Salamone" raccontato da Michele Burgio. Domenica 8 agosto a Montedoro

 L'amico Calogero Messana, fondatore ed animatore della Raccolta Civica di Montedoro, instancabile ricercatore di patrie memorie, mi invita con una locandina alla presentazione del libro su Nonò Salamone. Con piacere la  condivido con i visitatori del blog. Apprenderemo, tra tante altre cose, perché sono amare le fave del titolo; la musica che assaggeremo sarà sicuramente "dolce".




DOMENICA 8 AGOSTO 2021 ORE 18.30
Piazza Umberto I - Montedoro

Presentazione del libro Favi amari 
di Michele Burgio.

Introdurrà Salvatore Tulumello



Nonò Salamone al Dedalo di Burgio 2017






ph ©piero carbone

giovedì 29 luglio 2021

BALLATA A MIO PADRE. Testo mio, musica di Luigi Balistreri

Dopo un'attesa di anni
per l'imponderabile evenienza di casuali incontri e coincidenze
 finalmente vedo venire alla luce una composizione musicale
legata ai versi dedicati a mio padre nel ricordo di  un episodio in particolare
rievocato nell'ultima quartina: 

“Figlio mio, le terre svendo,

si! se tu vuoi studiare.

Che si spezzi la catena

se le stelle son contrarie!”

 .
Ringrazio il maestro Luigi Balistreri per la doppia partitura della Ballata.
Oggi è una data significativa per condividerla. 


SPAGLIATA E DISTINU.
Ballata a mio padre

I

Lu viddranu spaglia all’antu 

mentri canta na canzuna, 

la tradenta cala e rij, 

ma lu vientu un veni mai. 

 

La tradenta rij all’ariu

 pi... paràrisi lu suli. 

Pàri manu, jita, cippa. 

Ostia santa, biniditta!

 

Rit.:

Lu suduri di la frunti 

a gaddruni scinni e scinni: 

picca acqua e picca pani, 

lu viddranu è n’arti nfàmi. 

 

II

La nuttata, a lu sirenu.

P’arriparu, margunata.

A li stiddri abbaia un cani.

Sia bon vientu a lu ndumani.

 

L’aria è china di furmientu 

già pisatu di li muli. 

“L’amm’a fari ssa rricònta 

pi chi st’annu, si Diu voli...”.

 

Rit.

 

III

S’arricampa lu patruni:

voli tuttu lu furmientu,

e lu monacu di cerca 

lu reclama a lu cunventu.

 

"Si canciassi lu distinu

chi mi voli ncatinari!

Figliu miu, li terri sbinnu

si tu vuoi studiari".




Per coro a quattro voci 

 

Per voce singola. 

Con accordi





Testo e musica depositati.

Il testo verrà inserito in una prossima pubblicazione.

Sempre in collaborazione col maestro Luigi Balistreri, 

l'inno a San Gerlando per coro a quattro voci 

Grati ti siamo ancora

venerdì 18 giugno 2021

IL MIO SOGNO E LE MIE ALI. Prossimamente

Il mio Sogno e le mie Ali


Un film scritto e diretto da Cristina Marchione 

(Associazione “Le Culture Diverse”)

  




Testimonianza della regista Cristina Marchione:


Ho scritto "Il mio Sogno e le mie Ali" nel 2018 in prossimità di un progetto di integrazione Sprar-Siproimi Comune di Licata.

Un' opera teatrale che ha riscontrato grande successo a Teatro Re di Licata e l'anno successivo al Ciwara a Palermo.

Progetto rivolto ai Beneficiari dello SPRAR di Licata.

Nel 2020 nasce l'idea di realizzare un film, uno scambio di Culture rivolto alla crescita ed alla consapevolezza dell’individuo …

Scrivo di un viaggio surreale, un viaggio attraverso il senso della nostra anima, per poi arrivare nel Regno delle Anime dove non esiste un tempo, un luogo... ma qualcosa di ben definito. Si propongono riflessioni e considerazioni sulle conseguenze dovute alle decisioni prese con coraggio e determinazione; la Profezia dell'Oracolo ovvero la storia di un progetto divenuto realtà e la Trasformazione di chi ha scelto, rischiato e creduto nel cambiamento.





Notizie sul film


Paese e anno di produzione: Italia 2020

Durata: 1:20 minuti

Produzione: Sprar/Siproimi Licata

Musiche: “Le Compagnie Nuove” 

Colonna sonora: di Ezio Noto. Contributi: Libero Reina, Jhonnys Bawdon, Valeria Cimò, Renato Miritello, Piera Lo Leggio, Piero Carbone, Salvo Nigro.

Music programming: Francesco Barbata

Riprese e montaggio video: Associazione ”Make Hub” Licata, Marco Zimmile.



Piera Lo Leggio interpreta Lu mari si l'agliutti





I Viaggiatori: Beneficiari dello SPRAR/SIPROIMI  di Licata


Interpreti: Gli attori sono i beneficiari del "Servizio per Richiedenti Asilo" che interpretano esperienze di vita vissuta e inoltre vi sono partecipazioni esterne tra cui l'artista senegalese Jhonnys  Bawdon e Doudou Abib, originario di Dakar, musicista, animatore culturale e  conduttore del Ciwara alla Vucciria di Palermo. 


Trama:

Dopo una lunga traversata, una forte tempesta tolse la vita ad alcuni esseri umani che, diventando anime, decisero di accompagnare e proteggere un gruppo di viaggiatori africani pregando per la loro buona sorte…

Sarà la luna ad illuminare il percorso…

L'Anima, l'Oracolo, la Profezia, l'Angelo guida, la Sirena, lo Spirito guida, gli Angeli, i Viaggiatori, l'Angelo del Mare, l'Angelo Narrante, le Anime musicanti, L'Anima narrante…

Personaggi che lottano affinchè tutto abbia un senso; il potere dell'amore oltrepassa ogni sfida ed il limite svanisce oltre l'orizzonte.

Tutto ebbe inizio un giorno di fine inverno…


Ambientazione e messaggio:

Il film si svolge in un ambiente surreale, oltrepassa la dimensione della realtà sensibile ed evoca il mondo del sogno.

Un importante messaggio rivolto all'umanità con l'augurio che continui a viaggiare per trasmettere amore e fratellanza. 

 

Promo

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Trailer

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Dalla Rassegna Stampa