...libertà va cercando, ch’è sì cara,
come sa chi per lei vita rifiuta
Purgatorio, canto I, vv 71-72)
Mi è sembrato opportuno riportarla sul blog assieme ai commenti e alle riflessioni che ha sollecitato.
Purtroppo un'amara morale se ne ricava: non sempre le grida di allarme e i consigli anche di voci autorevoli sortiscono gli effetti desiderati, anzi...
Colgo l'occasione per ringraziare Roberto Salvo per avermi segnalato su fb la presenza di Pietro Ancona a cui va dato il merito di utilizzare la rete come un mezzo democratico per riflettere e far riflettere senz'altro scopo se non quello di essere coerenti principalmente con se stessi.
Pietro Ancona
La libertà di stampa non esiste: credete che un giornalista che la pensa come me possa scrivere sulla Stampa di Torino, o sul Corriere della Sera o su Repubblica?
I giornali sono strumenti politici ed economici di gruppi politici o economici.
Non solo la stampa non è libera ma produce danni immensi alla democrazia con la manipolazione della verità
Giovanni Salvo
Ma va' !
Piero Carbone
Piero Carbone
Proprio per questo, nel 1982, Sciascia assegnava alla stampa minore o di provincia, che riteneva necessaria, il ruolo di fare opposizione al potere. Quella "maggiore" è infatti costituita dai giornalisti grafici pubblicitari stampatori distributori professionisti che vivono di solo giornalismo e "quindi" non possono disattendere le aspettative o gli ordini o gli interessi del padrone-datore di lavoro altrimenti rischiano di non portare il "panuzzo a casa", di non fare carriera.
La stampa di provincia, invece, legata ad entusiasmi o a rabbie o a sogni e che si regge sul volontariato e non dipende da nessuno per campare o semplicemente per esistere, è precaria, aleatoria, provvisoria, "debole", ma libera, l i b e r a, poiché da nessuno dipende e NULLA pretende!!!
Tutto il contrario quando anche la stampa minore di provincia, senza averne neanche il "bisogno", scimmiotta la "maggiore" e diventa intollerante a sua volta e asservisce l'informazione al potere o alla convenienza magari per conseguire utili "conoscenze" incarichi vari presidenze in consigli di amministrazione sindacature assessorati etc. o finalizzandola alla lucrosa pubblicità.
Tradendo, con un tal procedere, Sciascia, e la mission stessa della stampa minore che dovrebbe rappresentare un faro nella notte verso cui tendere le grandi navi dell'aperto mare!
Lillo Taverna
Caro Piero, se parliamo di uno Sciascia scrittore sgoliamoci a lodarlo... ma penso che bisogna fermarsi lì. O meglio, spero che accantonando "Ambrroase" et similia, sviluppando il Montalbàn, recuperando il ruolo culturale non familista della Fondazione, consentendoti di sviluppare il tuo pensiero e via discorrendo si potrà resuscitare Sciascia Leonardo.
Mi sento un grande dissacratore e quindi ribadisco: così come Sciascia si fece facoltoso parlando male di Racalmuto, Racalmuto deve trovare sbocchi economici ... parlando bene di Sciascia. Con buona pace di un tal Di Grado che una volta scrisse un elzeviro di tono opposto.
Piero Carbone
Per certi aspetti, concordo, e ciò infiammerà, come sappiamo, i presunti detentori, interessati, della presunta ortodossia... ma resta sempre in piedi l'indicazione per la stampa minore di fare opposizione!
Solo che l'opposizione comporta più perdite che guadagni, e molte rinunce.
Resta in piedi il principio, nella pratica poi potrebbe essere un'altra cosa per chi si professa sostenitore di quei principi e, sulla stampa, se ne fa banditore.
Foto: ©pierocarbone
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