sabato 8 novembre 2014

QUANDO TOTÒ BONANNO ESPOSE A RACALMUTO


Accoglienza nell'atrio del Municipio



PERCORSI
                        
Il catalogo
                
Questa mostra a Racalmuto si doveva fare. Non per imposizione, si capisce, ma per assecondare un naturale percorso. Totò Bonanno, infatti, nel corso della sua carriera artistica, in maniera sobria e significativa, è entrato in relazione con l’universo racalmutese, e viceversa. 
Ma la si è voluta fare, questa mostra, principalmente per una semplice ragione critica, perché la pittura di Totò Bonanno è “pittura”, arte, necessità espressiva, onesto lavoro di ricerca, compiuta espressione artistica, “densa di evocazioni”, come ha scritto il critico padovano Giorgio Segato, “di presenze che vengono da lontano, di figurazioni e premonizioni, che la distinguono dalla pittura di genere”. 

Quale migliore omaggio si poteva dedicare al Monocolo racalmutese Pietro D’Asaro se non quello di farlo dialogare idealmente, e con lo scarto di oltre tre secoli, con un pittore moderno, un vero pittore?
Atrio del Castello Chiaramontano.
Inaugurazione
La ragione invece per cui la si è voluta dislocare significatimente nella Chiesa Madre (di prossima apertura dopo un intermittente restauro), nel Santuario Maria SS. del Monte, nella Fondazione “Sciascia” e nelle scuderie del Teatro “Regina Margherita” mai utilizzate prima come spazi espositivi, oltre che nel Castello Chiaramontano, è in sintonia con quanto espresso da Fabio Sciortino in occasione dell’esposizione del Bonanno al Convento dei Benedettini  oggi Complesso Monumentale Guglielmo II di Monreale:

“La cultura che investe nei luoghi, luoghi intesi come occasioni di partecipazione, come ‘contenitori’ dinamici di esperienze, testimonianze, appartenenze”. 




Luoghi, nel nostro caso, che rimandano ad altri luoghi, come ad esempio la chiesa del Carmine che ospita due tele del D’Asaro o la chiesa di Santa Maria di Gesù del XII secolo, la più antica del paese, riaperta di recente per una mostra fotografica dopo un secolare  abbandono.


I luoghi, per la loro vetustà pregna di storia, accolgono in questa occasione la pittura di un artista, dialogano con essa e al contempo, in dissolvenza, rimandano a se stessi. 
Come si possono prescindere, nel nostro caso, i quadri pieni di chiese, di case, di paesaggi urbani, di muri gloriosi, pretenziosi, malmessi, popolari, dai luoghi che li ospitano? le tele dai muri dove sono appoggiati? Muri di castello, di chiese, di teatro, di ex centrale elettrica diventata nel tempo qualcos’altro. 


Questo accostamento esemplifica ed esprime  tangibilmente l’arte del Bonanno come connubio e aristotelico “sìnolo”: le forme nella sua pittura non possono prescindere dai colori che ne danno in concreto volume e visibilità.

 

Di altri accostamenti, questa volta di esperienze umane e intellettuali, è bene dire per darci il senso della familiarità, della vicinanza culturale di Totò Bonanno la cui pittura, secondo Segato, “è una costante dichiarazione d’amore alla Sicilia”.


Rilevante è stato il ventennale rapporto di reciproca amicizia con Leonardo Sciascia. Nonostante l’assidua frequentazione in quello straordinario cenacolo artistico che fu Arte al Borgo di Palermo, ravvivato da uno Sciascia in veste aneddotica e conviviale, mai il Bonanno perorò un testo critico, al contrario  rese disinteressato omaggio all’autore de Le parrocchie di Regalpetra con un intenso ritratto ad olio 80 x 60 e diverse cartelle grafiche ispirate alla “Noce” di cui lo scrittore soleva fare dono agli amici. 
Diversi disegni inediti sono in possesso di parenti e familiari dello scrittore. Con i gesti Sciascia manifestò a suo modo, anche indirettamente, l’apprezzamento nei confronti di Totò: nel fargli dono di un bel libro d’arte con dedica autografa; nel proporgli la realizzazione del manifesto sulla Festa del Monte.

Si parva licet, conservo il ricordo dell’incontro con la sua pittura come un avvenimento ricco di emozioni risalente all’Esposizione Nazionale d’Arte Contemporanea Lux Mundi del 1991, organizzata da Giovanni Bonanno nelle grandi sale dell’Albergo delle Povere di Palermo. Ho percepito in quell’occasione, dinanzi al corrusco quadro Luce crocifissa (tre metri per due), oggi conservato nella chiesa dell’Odigitria a Roma, ho percepito la pittura del Maestro come “dramma vissuto” (G. Bonanno), “iconografia liturgica” (C. Valenziano), “luogo privilegiato in cui la spiratio divina irrompe” (C. Scordato).



Nella Pasqua del 1990 Totò Bonanno, allora direttore dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, ha voluto rendere omaggio al Maestro Renzo Collura di cui avevo curato la mostra Memorie e fantasmi allestita presso l’auditorium Santa Chiara di Racalmuto.

Meno solenne è l’altro ricordo ma rivelatore anch’esso a distanza di tanti anni. Come collega appena ventenne di Marisa, compagna del Pittore di cui tutto o quasi ignoravo, mi ritrovai con altri colleghi ad una cena di fine anno scolastico in un locale tra Aspra e Porticello: il mare a due passi si poteva toccare e si vedevano accatastate nasse e barche da pesca. 
Nell’attesa tra una portata e l’altra il compagno di Marisa estrasse alcuni fogli e con una matita schizzò il ritratto anzi la caricatura di tutti i commensali, preside compreso. Io recitai una poesia sul Papa che era venuto in Sicilia l’anno prima. 
Il Pittore prese un altro foglio e questa volta mi immortalò con una scherzosa corona d’alloro. 
La mia sorpresa fu quando all’avvicinarsi del cameriere con uno spettacolare vassoio colmo di ricci, aragoste e bianche porzioni di pesce luna, fameliche mani si protesero per afferrare i fogli che il Pittore aveva appena schizzato. “Ma lo capisci che sono di Totò Bonanno?!” mi ammonì benevolmente qualcuno mentre inutilmente cercavo di impossessarmi anch’io dei miei ritratti. 

    

La mostra che ora si tiene dal 29 marzo al 15 giugno 2008, realizzata con misurata parsimonia ma col generoso concorso di diversi enti ed istituzioni, curata con la riconosciuta sapienza e con grande forza d’animo da Nicolò D’Alessandro, reduce da un incendio che gli ha devastato lo studio con migliaia di disegni lasciando per fortuna indenne La Valle dell’Apocalisse esposta in anteprima a Racalmuto nel 1992,  colma abbondantemente quell’antica lacuna, e non solo la mia, dal momento che essa dà l’opportunità di vedere un centinaio di inediti, di opere mai esposte prima, in ideale collegamento con l’importante mostra tenutasi a Palazzo Ziino di Palermo dal 20 maggio al 3 luglio del 2005, di cui quella di Racalmuto ne rappresenta un fondamentale completamento.
 Palermo, 14 marzo 2008

                                                                                                         Piero Carbone





COINVOLGIMENTI E PREPARATIVI

                                                                                   Associazione culturale “ Il Corridoio“  - Palermo


Oggetto: Mostra Antologica del Maestro Totò Bonanno presso la Città di Racalmuto nel periodo 29 marzo – 15 giugno 2008.

                                                              Al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Agrigento                                                                                                                                             


            A seguito  degli intercorsi colloqui con l’assessore alla Cultura Piero Carbone durante i quali Ella ha dimostrato apprezzamento per l’iniziativa di cui sopra se ne allega il Progetto al fine di promuovere la Mostra di Totò Bonanno proponendo l’opera dell’Artista come momento culturale e formativo per le nuove generazioni oltreché occasione per valorizzare il nostro territorio ed suo patrimonio culturale.





Progetto

Il progetto della Mostra, coordinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Racalmuto e dall’Associazione culturale “Il Corridoio” di Palermo, curata da Nicolò D’Alessandro, prevede
il  coinvolgimento culturale e organizzativo del Comune di Racalmuto, patria di Pietro D’Asaro al quale già la città ha dedicato una memorabile Mostra; della Fondazione Sciascia; della Provincia Regionale di Agrigento; degli Istituti di Istruzione secondaria; del Comune di Grotte al quale l’Associazione chiederà per l’occasione di poter esporre la stazione della Via Crucis realizzata dal maestro Bonanno e fortemente voluta dal Maestro Renzo Collura, del Comune di Lercara Friddi che ha dato i natali al Maestro Bonanno, della Accademia di Belle Arti di Palermo dove il Maestro  ha insegnato per quarant’anni e dove ha ricoperto per due mandati il ruolo di Direttore.

L’Associazione chiederà anche il coinvolgimento dell’Assessorato alla Cultura di Palermo che ha già realizzato un importante Mostra Antologica nel Maggio del 2005 negli spazi espositivi di Palazzo Ziino.

In questa Antologica si coglierà l’occasione di presentare un centinaio di opere inedite del Maestro e le raccolte di illustrazioni di due romanzi ( Coriolano della Floresta e Calvello il Bastardo ) realizzati per il Giornale di Sicilia. Per l’occasione l’Associazione metterà a disposizione dei video riguardanti l’attività del Maestro.

Agrigentonotizie.it
Il progetto prevede la valorizzazione dei seguenti spazi espositivi:
1-    Tutti gli spazi disponibili del Castello Chiaramontano dove si prevede di esporre oltre  100 opere fra oli e grafica che raccontano 50 anni di intensa attività artistica del Maestro Bonanno;
2-    la Chiesa Madre (di prossima apertura) che, per questa occasione, riaprirebbe i suoi spazi alla Comunità con l’esposizione di una via Crucis inedita dell’Artista;
3-    la Chiesa del Monte, spesso ricordata da Sciascia nelle sue opere, luogo simbolo di Racalmuto, sia per il significato religioso che per le tradizioni popolari, con l’esposizione di alcuni bozzetti, richiesti all’Artista dallo Scrittore, che hanno come tema la festa di Maria Santissima del Monte;
4-    la Fondazione Sciascia che, memore dei legami di stima che intercorrevano fra il Maestro Bonanno e il Prof. Sciascia, tenendo presente la passione dello stesso per la grafica e la ritrattistica, ospiterà nei suoi spazi  il ritratto dello scrittore eseguito dall’artista Bonanno e alcune opere grafiche del Maestro oltre a una grafica ispirata alla Noce.
5-    le Scuderie del Teatro Regina Margherita dove si esporranno altre opere grafiche dell’Artista.

      L’I.T.C. L. Sciascia di Agrigento per 2 giorni alla settimana (mercoledì e sabato) fornirà il servizio guide con i propri studenti, istruiti per l’occasione, nei diversi siti della mostra.













Ph: ©archivioepensamenti


 ECHI:







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