Accoglienza nell'atrio del Municipio |
PERCORSI
Il catalogo |
Questa mostra a Racalmuto si
doveva fare. Non per imposizione, si capisce, ma per assecondare un naturale
percorso. Totò Bonanno, infatti, nel corso della sua carriera artistica, in
maniera sobria e significativa, è entrato in relazione con l’universo
racalmutese, e viceversa.
Ma la si è voluta fare, questa mostra, principalmente
per una semplice ragione critica, perché la pittura di Totò Bonanno è
“pittura”, arte, necessità espressiva, onesto lavoro di ricerca, compiuta
espressione artistica, “densa di evocazioni”, come ha scritto il critico
padovano Giorgio Segato, “di presenze che vengono da lontano, di figurazioni e
premonizioni, che la distinguono dalla pittura di genere”.
Quale migliore
omaggio si poteva dedicare al Monocolo racalmutese Pietro D’Asaro se non quello
di farlo dialogare idealmente, e con lo scarto di oltre tre secoli, con un
pittore moderno, un vero pittore?
Atrio del Castello Chiaramontano. Inaugurazione |
La ragione invece per cui la si
è voluta dislocare significatimente nella Chiesa Madre (di prossima apertura
dopo un intermittente restauro), nel Santuario Maria SS. del Monte, nella
Fondazione “Sciascia” e nelle scuderie del Teatro “Regina Margherita” mai
utilizzate prima come spazi espositivi, oltre che nel Castello Chiaramontano, è
in sintonia con quanto espresso da Fabio Sciortino in occasione
dell’esposizione del Bonanno al Convento dei Benedettini oggi Complesso Monumentale Guglielmo II di
Monreale:
“La cultura che investe nei luoghi, luoghi intesi come occasioni di
partecipazione, come ‘contenitori’ dinamici di esperienze, testimonianze,
appartenenze”.
Luoghi, nel nostro caso, che rimandano ad altri luoghi, come ad
esempio la chiesa del Carmine che ospita due tele del D’Asaro o la chiesa di
Santa Maria di Gesù del XII secolo, la più antica del paese, riaperta di recente
per una mostra fotografica dopo un secolare
abbandono.
I luoghi, per la loro vetustà
pregna di storia, accolgono in questa occasione la pittura di un artista,
dialogano con essa e al contempo, in dissolvenza, rimandano a se stessi.
Come
si possono prescindere, nel nostro caso, i quadri pieni di chiese, di case, di
paesaggi urbani, di muri gloriosi, pretenziosi, malmessi, popolari, dai luoghi
che li ospitano? le tele dai muri dove sono appoggiati? Muri di castello, di
chiese, di teatro, di ex centrale elettrica diventata nel tempo qualcos’altro.
Questo accostamento esemplifica ed esprime
tangibilmente l’arte del Bonanno come connubio e aristotelico “sìnolo”:
le forme nella sua pittura non possono prescindere dai colori che ne danno in
concreto volume e visibilità.
Di altri accostamenti, questa
volta di esperienze umane e intellettuali, è bene dire per darci il senso della
familiarità, della vicinanza culturale di Totò Bonanno la cui pittura, secondo
Segato, “è una costante dichiarazione d’amore alla Sicilia”.
Rilevante è stato il ventennale
rapporto di reciproca amicizia con Leonardo Sciascia. Nonostante l’assidua
frequentazione in quello straordinario cenacolo artistico che fu Arte al Borgo
di Palermo, ravvivato da uno Sciascia in veste aneddotica e conviviale, mai il
Bonanno perorò un testo critico, al contrario
rese disinteressato omaggio all’autore de Le parrocchie di Regalpetra con un intenso ritratto ad olio 80 x 60
e diverse cartelle grafiche ispirate alla “Noce” di cui lo scrittore soleva
fare dono agli amici.
Diversi disegni inediti sono in possesso di parenti e
familiari dello scrittore. Con i gesti Sciascia manifestò a suo modo, anche
indirettamente, l’apprezzamento nei confronti di Totò: nel fargli dono di un
bel libro d’arte con dedica autografa; nel proporgli la realizzazione del
manifesto sulla Festa del Monte.
Si parva licet, conservo il ricordo dell’incontro con la sua
pittura come un avvenimento ricco di emozioni risalente all’Esposizione
Nazionale d’Arte Contemporanea Lux Mundi del
1991, organizzata da Giovanni Bonanno
nelle grandi sale dell’Albergo delle Povere di Palermo. Ho percepito in
quell’occasione, dinanzi al corrusco quadro Luce
crocifissa (tre metri per due), oggi conservato nella chiesa dell’Odigitria
a Roma, ho percepito la pittura del Maestro come “dramma vissuto” (G. Bonanno),
“iconografia liturgica” (C. Valenziano), “luogo privilegiato in cui la spiratio divina irrompe” (C. Scordato).
Nella Pasqua del 1990 Totò
Bonanno, allora direttore dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, ha voluto
rendere omaggio al Maestro Renzo Collura di cui avevo curato la mostra Memorie e fantasmi allestita presso
l’auditorium Santa Chiara di Racalmuto.
Meno solenne è l’altro ricordo
ma rivelatore anch’esso a distanza di tanti anni. Come collega appena ventenne
di Marisa, compagna del Pittore di cui tutto o quasi ignoravo, mi ritrovai con
altri colleghi ad una cena di fine anno scolastico in un locale tra Aspra e
Porticello: il mare a due passi si poteva toccare e si vedevano accatastate
nasse e barche da pesca.
Nell’attesa tra una portata e l’altra il compagno di
Marisa estrasse alcuni fogli e con una matita schizzò il ritratto anzi la
caricatura di tutti i commensali, preside compreso. Io recitai una poesia sul
Papa che era venuto in Sicilia l’anno prima.
Il Pittore prese un altro foglio e
questa volta mi immortalò con una scherzosa corona d’alloro.
La mia sorpresa fu
quando all’avvicinarsi del cameriere con uno spettacolare vassoio colmo di
ricci, aragoste e bianche porzioni di pesce luna, fameliche mani si protesero
per afferrare i fogli che il Pittore aveva appena schizzato. “Ma lo capisci che
sono di Totò Bonanno?!” mi ammonì benevolmente qualcuno mentre inutilmente
cercavo di impossessarmi anch’io dei miei ritratti.
La mostra che ora si tiene dal
29 marzo al 15 giugno 2008, realizzata con misurata parsimonia ma col generoso
concorso di diversi enti ed istituzioni, curata con la riconosciuta sapienza e
con grande forza d’animo da Nicolò D’Alessandro, reduce da un incendio che gli
ha devastato lo studio con migliaia di disegni lasciando per fortuna indenne La Valle dell’Apocalisse esposta in anteprima
a Racalmuto nel 1992, colma
abbondantemente quell’antica lacuna, e non solo la mia, dal momento che essa dà
l’opportunità di vedere un centinaio di inediti, di opere mai esposte prima, in
ideale collegamento con l’importante mostra tenutasi a Palazzo Ziino di Palermo
dal 20 maggio al 3 luglio del 2005, di cui quella di Racalmuto ne rappresenta
un fondamentale completamento.
Palermo, 14 marzo 2008
Piero
Carbone
COINVOLGIMENTI E PREPARATIVI
Associazione culturale “ Il Corridoio“ - Palermo
Oggetto: Mostra
Antologica del Maestro Totò Bonanno presso la Città di Racalmuto nel periodo 29
marzo – 15 giugno 2008.
Al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Agrigento
A
seguito degli intercorsi colloqui con
l’assessore alla Cultura Piero Carbone durante i quali Ella ha dimostrato
apprezzamento per l’iniziativa di cui sopra se ne allega il Progetto al fine di
promuovere la Mostra di Totò Bonanno proponendo l’opera dell’Artista come
momento culturale e formativo per le nuove generazioni oltreché occasione per
valorizzare il nostro territorio ed suo patrimonio culturale.
Progetto
Il progetto
della Mostra, coordinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Racalmuto
e dall’Associazione culturale “Il Corridoio” di Palermo, curata da Nicolò
D’Alessandro, prevede
il coinvolgimento culturale e organizzativo del
Comune di Racalmuto, patria di Pietro D’Asaro al quale già la città ha dedicato
una memorabile Mostra; della Fondazione Sciascia; della Provincia Regionale di
Agrigento; degli Istituti di Istruzione secondaria; del Comune di Grotte al
quale l’Associazione chiederà per l’occasione di poter esporre la stazione
della Via Crucis realizzata dal maestro Bonanno e fortemente voluta dal Maestro
Renzo Collura, del Comune di Lercara Friddi che ha dato i natali al Maestro
Bonanno, della Accademia di Belle Arti di Palermo dove il Maestro ha insegnato per quarant’anni e dove ha
ricoperto per due mandati il ruolo di Direttore.
L’Associazione
chiederà anche il coinvolgimento dell’Assessorato alla Cultura di Palermo che
ha già realizzato un importante Mostra Antologica nel Maggio del 2005 negli
spazi espositivi di Palazzo Ziino.
In questa
Antologica si coglierà l’occasione di presentare un centinaio di opere inedite
del Maestro e le raccolte di illustrazioni di due romanzi ( Coriolano della
Floresta e Calvello il Bastardo ) realizzati per il Giornale di Sicilia. Per
l’occasione l’Associazione metterà a disposizione dei video riguardanti
l’attività del Maestro.
Agrigentonotizie.it |
Il progetto
prevede la valorizzazione dei seguenti spazi espositivi:
1-
Tutti gli spazi disponibili del Castello Chiaramontano dove si prevede di esporre oltre 100 opere fra oli e grafica che raccontano 50
anni di intensa attività artistica del Maestro Bonanno;
2-
la Chiesa Madre
(di prossima apertura) che, per questa occasione, riaprirebbe i suoi spazi alla
Comunità con l’esposizione di una via Crucis inedita dell’Artista;
3-
la Chiesa del
Monte, spesso ricordata da Sciascia nelle sue opere, luogo simbolo di
Racalmuto, sia per il significato religioso che per le tradizioni popolari, con
l’esposizione di alcuni bozzetti, richiesti all’Artista dallo Scrittore, che
hanno come tema la festa di Maria Santissima del Monte;
4-
la Fondazione
Sciascia che, memore dei legami di stima che intercorrevano fra il Maestro
Bonanno e il Prof. Sciascia, tenendo presente la passione dello stesso per la
grafica e la ritrattistica, ospiterà nei suoi spazi il ritratto dello scrittore eseguito dall’artista
Bonanno e alcune opere grafiche del Maestro oltre a una grafica ispirata alla
Noce.
5-
le Scuderie del Teatro
Regina Margherita dove si esporranno altre opere grafiche dell’Artista.
L’I.T.C.
L. Sciascia di Agrigento per 2 giorni alla settimana (mercoledì e sabato)
fornirà il servizio guide con i propri studenti, istruiti per l’occasione, nei
diversi siti della mostra.
Ph: ©archivioepensamenti
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