L'analfabetismo
Da www.mondoerre.it
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CHE COS’È
• È un grave deficit intellettuale nella vita di una persona e riguarda il diritto di accesso all’istruzione e alla cultura. In pratica vuole dire non saper leggere, né scrivere, o tutte e due le cose insieme.
• L’analfabetismo colpisce 990 milioni di persone (il 22% della popolazione mondiale), di cui il 64% sono donne. La maggioranza degli analfabeti vive nel Sud del mondo dove non è facile frequentare una scuola o si è costretti a lavorare per sopravvivere.
A. IN ITALIA:
OGGI:
• gli analfabeti “puri” sono 2.080.000;
• due terzi di analfabeti (1.400.000) hanno tra i 45 e i 65 anni;
• in gran parte sono dislocati nel Sud e nelle isole;
• un 60% di italiani, poi, sono “analfabeti funzionali”, cioè faticano a leggere, non sanno costruire una frase corretta, non comprendono il senso di un articolo e non arrivano alla fine della prima pagina di un romanzo.
IERI:
• nel 1861, “l’alfabetismo coinvolgeva l’80% della popolazione. Il restante 20% comprendeva anche chi sapeva appena scrivere il proprio nome, evitando la croce” (Gian Luigi Beccaria);
• da allora, la cultura scolastica si è diffusa nelle città e nelle campagne, per merito di maestre innamorate della professione;
• grandi sacche di popolazione analfabeta sono sopravvissute fin dopo la seconda guerra mondiale;
• con l’estensione della scuola dell’obbligo a 8 anni, elementari + medie (1964), è aumentato il livello di istruzione secondaria.
Per altri dati clicca il link
Diritto all'istruzione per tutti
Dichiarazione dei diritti dell'uomo (ONU 1949)
Articolo 26
1. Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L'istruzione deve essere gratuita
almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali.
L'istruzione elementare deve essere obbligatoria. L'istruzione tecnica e
professionale deve essere messa alla portata di tutti e l'istruzione
superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del
merito.
2. L'istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità
umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà
fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza,
l'amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire
l'opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.
3. I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da
impartire ai loro figli.
e per i bambini in particolare
Dichiarazione dei diritti del fanciullo (ONU 1959)
Principio settimo:
il fanciullo ha diritto a una educazione, che, almeno a livello elementare deve essere gratuita e obbligatoria.
Egli ha diritto a godere di un educazione che contribuisca alla sua cultura generale e gli consenta, in una situazione di eguaglianza di possibilità, di sviluppare le sue facoltà, il suo giudizio personale e il suo senso di responsabilità morale e sociale, e di divenire un membro utile alla società.
Il superiore interesse del fanciullo deve essere la guida di coloro che hanno la responsabilità della sua educazione e del suo orientamento; tale responsabilità incombe in primo luogo sui propri genitori 11 fanciullo deve avere tutte le possibilità di dedicarsi a giuochi e attività ricreative che devono essere orientate a fini educativi; la società e i poteri pubblici devono fare ogni sforzo per favorire la realizzazione di tale diritto.
Una testimonianza a Palermo
Mi ha colpito non molti anni fa la raccolta di una maestra dell'Africa centrale, appellata "mamma Africa", di penne, quaderni e altro materiale di cancelleria per i suoi alunni che "laggiù" facevano lezione, quando potevano, sotto un albero, dopo avere percorso chilometri e chilometri a piedi.
Seduti per terra ma... proiettati lontano. P. C.
Seduti per terra ma... proiettati lontano. P. C.
Un ringraziamento alla missionaria suor Eulalia per l'invio dei disegni qui riprodotti.
Oibò, io ho 46 anni, spero proprio di non rientrare nella su citata categoria degli analfabeti di oggi... Ci si potrebbe chiedere come è possibile che ancora oggi ci siano degli analfabeti. In una società bombardata dalle scritte (ovunque ci giriamo), i una società bombardata dalla comunicazione a largo raggio, in una società bombardata.... ecco, bombardata... e le bombe distruggono, si sa...
RispondiEliminaPerché questa è una società che distrugge, dall'alto, perché distruggere la cultura vuol dire dar libero sfogo all'ignoranza. E gli ignoranti si governano bene... si lamnetano ma non reagiscono. E si lamentano anche che il povero Berlusconi sia attaccato senza aver fatto nulla di male, se non essersi divertito molto con le donne... e lo vogliamo pure biasimare? ma cose da pazzi!
E pazzi siamo tutti, in varia misura e per vari motivi. Io sono pazzo perché credo, ostinanatamente, che la Scuola possa ancora avere un ruolo in questa società. Ma mi piace essere pazzo, e non voglio essere curato, e mi piace essere circondato da altrettanti pazzi, perché per noi "il naufragar c'è Dolce in questo Mare"....
Vito Pecoraro
pazzo dirigente scolastico dell'ICS "Maredolce"
L'analfabetismo è molto utile. Serve a non fare "disperdere" la ricchezza dei pochi. Questo è l'atteggiamento dominante in molti paesi del mondo, ricchissimi per via di alcune fonti naturali di ricchezza (soprattutto petrolio). La ricchezza è meglio che sia concentrata su poche mani: è facilmente gestibile e sono più "governabili" i sudditi. Meglio comprare una squadra di calcio che può rendere tanto in termini finanziari, che investire nella scuola che, alla fin fine, non solo non moltiplica la ricchezza degli investitori, anzi addirittura coltiva e moltiplica i ribelli istruiti.
RispondiEliminaProbabilmente e fortunatamente questo convincimento va piano piano cambiando: si comincia a capire che l'equità della distribuzione della ricchezza porta ricchezza per tutti, ricchezza non solo materiale, ma ricchezza dì altra natura (culturale, imprenditoriale, politica, ecc.) che col passare del tempo sarà sempre più necessaria per una crescita armonica della società umana.
Notizia di oggi:
RispondiEliminaGrecia allo stremo: chiudono anche le università.
Fabrizio Tornello sul "Fatto Quotidiano" del 25 settembre 2013:
"...Le zone che resteranno senza università sono Edessa, Ierapetra, Agios Nikolaos, Lefkada, Amaliada, Egeo, Argostoli, Nafpaktos, Creta, Livadia, Moudania, Veria, Naoussa.
Che futuro ha un Paese che rinuncia a educare i suoi cittadini? La domanda vale anche per l’Italia, ovviamente, dove non siamo a questi estremi ma i fondi per scuola e università sono stazionari, dopo i tagli effettuati dai governi Berlusconi e Monti".
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/25/grecia-allo-stremo-chiudono-anche-le-universita/722566/
http://www.repubblica.it/scuola/2013/10/08/news/ocse_gli_adulti_non_sanno_leggere_e_far_di_conto_dalle_indagini_italia_ultima_in_europa-68187622/?ref=fbpr
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