giovedì 19 settembre 2013

INNAMORATI DEL CASTELLUCCIO COME SINEDDOCHE





Visti da vicino.
Programma televisivo condotto  da Nicola Giangreco
Telestudio 98 - 4 luglio 2013
Link:
http://www.youtube.com/watch?v=7OcRXDkimFI




UN POST PARLATO

Questo è un post parlato; mettetevi comodi, come consiglia Calvino quando ci si accinge a leggere un libro, e partecipate idealmente al salotto di Telestudio 98 in cui, da parte di alcuni protagonisti, viene rievocato l'evento corale del 23 giugno 2013, con un entusiasmo che non sembrerà eccessivo se rivissuto come innamorati, tra innamorati, del Castelluccio.

Il Castelluccio, che è nell'immaginario di tutti, inteso come "sineddoche" ovvero "la parte per il tutto" dove il "tutto" sarebbe il paese, così come al paese si rivolgeva implicitamente il poeta Giuseppe Pedalino Di Rosa quando da Milano ai primi del Novecento si rivolgeva alla Funtana di novi cannola e cantava:

Chiara Funtana di novi cannola
quannu ti viju lu ma cori sciala.

Mia libera traduzione:
Luminosa Fontana dai novi getti
quando ti vedo il mio cuore gioisce.

Scialare, godere emotivamente, intellettualmente, si può, al Castelluccio, per il Castelluccio, "museo di se stesso", "tempio laico", secondo Angelo Cutaia, dove i racalmutesi potrebbero celebrare gremiti ed edificanti "riti culturali". L'aerea collocazione sul Monte omonimo lo favorisce:

'nta li primi lu to' nomu spazia.

Ma anche una semplice visita, una passeggiata, spontanea o organizzata,  hanno il sapore di un laico rito del nostro immaginario che trasfigura la torre-fortezza in pietra del XIII secolo in sigillo di identità. Nonostante la stradella malagevole che vi conduce.







Il Castelluccio visto dal Castello di Racalmuto


Sulla passeggiata organizzata al Castelluccio.
Link:
http://regalpetraliberaracalmuto.blogspot.it/2013/09/racalmuto-passeggiata-dal-castello-al.html





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