mercoledì 13 maggio 2020

LUIGI INFANTINO, IL TENORE RACALMUTESE NELL'EMPIREO TRECCANI. L'anno prossimo il centenario

Apriamo il sipario

Cantò anche "Il Gattopardo" e "La sagra della nave" 
rispettivamente di Musco e Lizzi


INFANTINO, Luigi

di Daniela Macchione - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 62 (2004)




INFANTINOLuigi. - Nacque a Racalmuto, nell'Agrigentino, il 24 aprile 1921 da Carmelo e Maria Tornabene. Avviato precocemente allo studio della musica, imparò a suonare il flauto e il tamburo, entrando ancora bambino a far parte della banda comunale di Racalmuto.
Dotato di una bella voce di tenore, nel 1937, a Parma, prese lezioni di canto che interruppe nello stesso anno, quando entrò come flautista nella banda della Regia Marina a La Spezia.
Ritornato nella città emiliana durante la seconda guerra mondiale, riprese i suoi studi, e nel 1943 debuttò al teatro Regio come Rodolfo ne La bohème di G. Puccini. 
Durante gli anni dal 1944 al 1946 lavorò intensamente (più di settanta rappresentazioni) al teatro S. Carlo di Napoli, cantando, tra le altre opere, in Madama Butterfly di Puccini (con Toti Dal Monte),
L'elisir d'amore Lucia di Lammermoor di G. Donizetti,
Rigoletto di G. Verdi,
La bohème (con Tito Gobbi), e partecipando alle manifestazioni fuori sede organizzate al Covent Garden di Londra.

Nel 1945 cantò ne L'amico Fritz di P. Mascagni, diretto da F. Capuana al Regio di Parma (con Renata Tebaldi); nello stesso anno, diretto ancora da Capuana, al Comunale di Bologna fu il Duca di Mantova nel Rigoletto.

Il debutto al teatro alla Scala di Milano avvenne il 28 dic. 1946 (due giorni dopo la riapertura del teatro, rimasto per lungo tempo chiuso in seguito al rovinoso bombardamento dell'agosto 1943) nelle vesti di un applaudito Don Ramiro ne La Cenerentola di G. Rossini, diretta da T. Serafin.

Sotto la guida di illustri maestri, cantò al fianco di molti grandi nomi della lirica italiana degli anni '50 e '60; fu particolarmente apprezzato nei ruoli di Almaviva ne Il barbiere di Siviglia di Rossini (di cui rimane testimonianza nell'edizione con Giulietta Simionato, incisa per la Fonit Cetra, recentemente riedita), di Rodolfo ne La bohème (ruolo del debutto e dell'addio alla carriera, accanto a Renata Tebaldi), e di Edgar nella Lucia di Lammermoor (memorabile l'edizione veneziana del 1954 al teatro La Fenice, con Maria Callas ed E. Bastianini).
Durante gli ultimi anni della carriera si dedicò a opere di compositori contemporanei, alcune delle quali in prima assoluta: interpretò
il re nell'Amleto di M. Zafred (Roma, teatro dell'Opera, 9 genn. 1961), Ammone ne La stirpe di Davide di F. Mannino (libretto di V. Viviani, ibid., 19 apr. 1962),
Tom ne La capanna dello zio Tom di L. Ferrari Trecate (E. Anceschi, ibid., 7 marzo 1963),
il cameriere nell'Otto Schnaffs di S. Fuga (Napoli, S. Carlo, 29 maggio 1971),
il re nella Maria Antonietta di T. Gargiulo (V. Viviani, Roma, teatro dell'Opera, 12 apr. 1973).
Cantò inoltre al Massimo di Palermo ne Il Gattopardo di A. Musco (1967) e ne La sagra della nave di M. Lizzi (1971). 
Durante la sua carriera, l'I. si dedicò anche all'attività concertistica.

Di un certo rilievo fu poi l'attività internazionale:
si esibì al Covent Garden di Londra,
al Metropolitan di New York,
al S. Carlos di Lisbona (1949),
al teatro dell'Opera di Helsinki (1953)
e in molti teatri dell'America Latina.

Nel 1975 curò la pubblicazione di un disco, Sicilia amari e duci (ed. Curci, LP 121), con una affettuosa presentazione di L. Sciascia, anche lui nato a Racalmuto, compagno di scuola e caro amico dell'Infantino. Si tratta di una raccolta di canti popolari siciliani, alcuni dei quali composti appositamente, altri trascritti e rielaborati dallo stesso Infantino.
Stabilitosi a Roma, negli anni '50 aveva sposato l'attrice Sarah Ferrati. Morì a Roma, dopo una lunga malattia, il 22 giugno 1991. 
Fonti e Bibl.: Necr. in Il Messaggero, 24 giugno 1991; C. Gatti, Il teatro alla Scala nella storia e nell'arte, II, Cronologia, a cura di G. Tintori, Milano 1964, pp. 115-119, 122, 275; Due secoli di vita musicale. Storia del teatro Comunale di Bologna, a cura di L. Trezzini, II, Bologna 1966, pp. 192 s.; V. Frajese, Dal Costanzi all'Opera, IV, Cronologia completa degli spettacoli (1880-1960), Roma 1978, p. 216; Cinquant'anni del teatro dell'Opera. Roma 1828-1978Cronologia degli spettacoli, a cura di C. Marinelli Roscioni, Roma 1979, pp. 255 s., 262-264; M. Conati, Primo Novecento musicale reggiano, in Teatro a Reggio Emilia, a cura di S. Romagnoli - E. Garbero, II, Firenze 1980, p. 282; Il teatro di S. Carlo, II, La cronologia 1737-1987, a cura di C. Marinelli Roscioni, Napoli 1987, pp. 590 s., 598 s., 616 s., 624, 704, 706, 710, 775, 783, 791, 799, 810; Opera, XLII (1991), 10, p. 4; M. Girardi - F. Rossi, Il teatro La Fenice, II, Cronologia degli spettacoli 1938-1991, Venezia 1992, pp. 53, 98, 148; L. Bellingardi, L. I., in Nuova Riv. musicale italiana, XXVI (1992), 3-4, p. 648; S. Restivo, Ritratti, Racalmuto 1993, pp. 107 s.; T. Aiello - G. Albergamo, Cantanti lirici siciliani, Palermo 2002, pp. 87-91.

Dal Dizionario Biografico degli italiani
Link:

Villa Toti Dal Monte. 
"Durante gli anni dal 1944 al 1946 lavorò intensamente (più di settanta rappresentazioni) al teatro S. Carlo di Napoli, cantando, tra le altre opere, in Madama Butterfly di Puccini con Toti Dal Monte"
Nota 
In seconde nozze, nel 1984,  Luigi Infantino sposerà Raina Nicolova,  dalla quale avrà una figlia, Maria Elena. Dalla prima moglie Sarah Ferrati aveva avuto l'altra figlia Monica. P. C.



Post correlati:
Sull'idea e l'opportunità di celebrare un centenario "unico" per i tre racalmutesi:
Luigi Infatino, Salvatore Puma, Leonardo Sciascia
*
*
RINVIATO PER IL VIRUS, SARÀ UN CENTENARIO UNICO E TRINO?...
**

Post su Infantino
*
https://www.sicilia24h.it/2020/04/29/luigi-infantino-il-tenore-dimenticato-giuseppe-piscopo-intervista-lo-storico-piero-carbone/
*
*
Luigi Infantino canta Core 'ngrato
https://www.youtube.com/watch?v=_BN5uSXLMMA
*


Prossimamente un'intervista su Lumie di Sicilia

ph ©piero carbone 2019

Nessun commento:

Posta un commento