Alla ricerca di echi:
...quão semelhante
Acho teu fado ao meu, quando os cotejo!*
Acho teu fado ao meu, quando os cotejo!*
...quanto somigliante
Trovo il tuo fato al mio, quando li comparo!
Trovo il tuo fato al mio, quando li comparo!
Il fado, si sa, canta la saudade e canta la malinconia ma anche pene inespresse o altrimenti inesprimibili e può rimandare a rammarichi e rabbie, ma rabbie filosofate ovvero che non lo sembrano affatto perché questa è la magia o la maledizione della musica: trasformare: incitare o ammansire.
Il fado insomma non è solo un genere musicale nato nel povero quartiere di Alfama in Portogallo nel cuore del cuore di Lisbona, è una filosofia di vita.
Forse saprà di fado la musica del canto dedicato ai gessai di una volta, al loro lavoro, duro, faticoso, dimenticato, certamente negletto, poco indagato dagli studiosi con qualche eroica eccezione, poco celebrato dalla letteratura, ma appunto per questo è da storicizzare il recente viaggio di Giuseppe Maurizio Piscopo nella patria di Amalia Rodriguez dove si è andato ad abbeverare carduccianamente alle fonti del Clitumno anzi del Tago prima di comporre la sua musica e dare anima alle parole del canto al gesso e ai gessai di una volta dedicato: quasi un pellegrinaggio, viene da dire, spinto dal desiderio di dare respiro a uno dei "riti" essenziali della vita dell'uomo ovvero al lavoro, in questo caso alla lavorazione del gesso in Sicilia, non per assolutizzare la fatica di quel lavoro ma anzi per fraternizzarla con altre fatiche e con altre condizioni lavorative nel mondo scomparse o poco celebrate dalla letteratura, neglette: non per questo obliabili senza rammarico. P. C.
LA PRIMA STROFA
Lu fuocu di lu tiempu cuciunìa
e ardi e coci, un furnu chi famìa
a tutti comu issu di carcara,
biancu dintra, e fora chi l’affara.
Lu nfurna lu issaru e mazzulìa.
Balata ca s’arrenni cu dulia
a cuorpi di mazzuottu e di sudura:
balata tutta cotta di calura.
...
Ritornello:
Issu, issara: vita di carcara.
Issu, carcara: vita di issara.
Issu, balati: forti cafuddrati.
Furnu, famìa: issu bianchìa.
Finale:
Issu, sudura: mpastati mura mura.
Figli, lu pani, aspettanu dumani.
Musica di Giuseppe Maurizio Piscopo
Parole di Piero Carbone
Parole di Piero Carbone
* I versi iniziali in portoghese sono del poeta BOCAGE. Da Importuna ragione, a cura di Vincenzo Russo & Ada Milani, con una introduzione di Daniel Pires, Lemma Presss, Bergamo 2007. Il libro con testo bilingue contiene poesie tratte dall'antologia Da inquietude à transgressão: eis Bocage a cura di Daniel Pires pubblicata dalla Biblioteca Nacional de Portugal.
Ringrazio Eduardo Chiarelli, emigrato residente a Setubal, per avermene fatto dono.
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