sabato 2 dicembre 2017

ROSARIO LENTINI A PALAZZO MONTALBO CON I FLORIO, IN ATTESA DEI FUTURISTI



Nell'ambito del ciclo di conferenze a Palazzo Montalbo che si concluderanno con una mostra all'Albergo delle Povere e una serata futurista, mercoledì scorso Rosario Lentini  ha intrattenuto un attento pubblico sull'ultimo atto  dei Florio: dopo i successi e i fasti, il fallimento e il tracollo. Operazioni economiche sbagliate e prosciugamento di liquidità hanno costretto a richiedere prestiti alle banche imboccando una china che ha portato all'alienazione stessa dell'ingente patrimonio che da quei prestiti doveva essere sostenuto e rilanciato.


 Rosario ha interessato la platea, da par suo, sciorinando con naturalezza e semplicità, una  documentazione di primissima mano e facendo scorrere slides esemplificative nella penombra del signorile Palazzo Montalbo, acquisito dalla Regione Siciliana, restaurato e ora sede del Centro Regionale per il Catalogo.



Saluto di un dirigente del CRICD 


Intervento di apprezzamento dell'archeologa  Lucia Ferruzza







Alla fine il pubblico è intervenuto  ponendo alcune domande.

Revival del Liberty e sacco di Palermo 
Tra le tante, una ha dato modo  a Rosario Lentini di esporre le ragioni del revival della saga dei Florio: dopo l'abbattimento negli anni Settanta e Ottanta delle palazzine Liberty,  col famoso sacco di Palermo, quando ornai non c'era nulla più da fare per rimediare, si è presa coscienza dello scempio compiuto, portando ad esaltare, tra rammarico e scarico di coscienza, quanto di buono e di bello ci fosse nel Liberty abbattuto. I Florio vengono associati al Liberty per il loro gusto e il loro stile di vita.

Mafia già ieri
Si parla di sacco di Palermo nella storia non molto lontana del secolo scorso, purtroppo, già alla fine dell'Ottocento, sembrava che i giochi fossero fatti in favore di una mafia che tentava di egemonizzare finanza, economia e polita, e tristemente ne dà conferma la vicenda dell'assassino di Notarbartolo che al Banco di Sicilia aveva cercato di portare ordine e chiarezza con l'appendice dell'atteggiamento degli intellettuali capeggiati da Pitrè e l'epilogo dell'onorevole Palazzolo, prima condannato e poi scarcerato e di fatto riabilitato.
Per la sua eclatante, il caso Palizzolo assurge a prototipo di un cliché. Ascesa, caduta e riabilitazione di equivoci personaggi: è accaduto soltanto in quel caso, nella storia della Sicilia e d'Italia? Nel caso Palizzolo c'è l'aggravante dell'ingerenza della mafia e della manipolazione dell'opinione pubblica se non della politica e stessa amministrazione della giustizia.

Fasci Siciliani e Francesco Crispi
Un'altra domanda sui  coevi Fasci siciliani e su Francesco Crispi ha dato modo allo storico di ribadire la netta distinzione della società palermitana e siciliana tra ricca borghesia, nobiltà residuale e il vasto popolo dei lavoratori soprattutto delle campagne che versavano in condizioni penose.
Incomprensibile e detestabile la decisone del primo ministro  Francesco Crispi, siciliano di Ribera, di dichiarare addirittura lo stato di assedio in Sicilia invece di cercare di comprendere il disagio e le ragioni per porvi in qualche modo rimedio.


Fasti per nascondere la crisi
Qualcuno ha rilevato che apparentemente mal si accordava la situazione dei Florio, sull'orlo del fallimento, con lo sfarzo al quale essi si sogliono associare quasi in un racconto scontato e mitologico, tanto da definire  il loro tempo Belle Époque.
Rosario Lentini ha confermato che proprio nel periodo di più grave crisi economico-finanziaria sono stati acquistati ben cinque yacht e hanno fatto costruire il bel Villino al parco dell'Olivuzza immerso nel verde di sontuose piante  e di ameni laghetti ma per ostentare, strategicamente, nell'opinione pubblica e negli operatori economico-finanziari potenzialmente interessati, una solidità economica e una vitalità imprenditoriale inesistenti.

Fallimento denegato  e ruolo di donna Franca Florio
Donna Franca Florio non avrebbe avuto un ruolo attivo e fattivo nelle vicende economico-iprenditoriali di famiglia, anzi, avrebbe tenuto un tenore e uno stile di vita non proprio consono allo stato pessimo di salute finanziaria delle aziende di famiglia, ma di questo parere non è stata Costanza Florio, presente in sala, decisa a difendere altre versioni riguardo le vicende economiche e il ruolo della nonna, la celeberrima donna Franca Florio, immortalata in un famoso quadro di Boldrini, emblema stessa della Belle Époque e ambasciatrice di bellezza e di sfarzo.
Rosario Lentini, per confermare la sua diversa lettura storica, sia della crisi economica dei Florio sia del ruolo di donna Franca, con garbo e decisione, ha rinviato alle carte contabili e al diario di Tina Whitaker.




Costanza Afan de Rivera, nipote di Franca Florio.



































Alla mia destra: 
il fotografo Melo Mannella e il pittore Vincenzo Ognibene





ph ©piero carbone

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