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Era costume passeggiare in compagnia, a Racalò, concionando: un singolo interlocutore poteva avere la valenza di un numeroso pubblico specialmente se era un parlare a suocera perché nuora intendesse, o viceversa.
Arrivata la bella stagione, mentre passeggiavano oltre il Ponte del Carmelo dove il paese si apriva alla campagna, dietro l'insinuazione riferita da uno dei due concionanti, si anima il dialogo a colpi di punti interrogativi e punti esclamativi, a destinazione alternata.
Birribaida di Misilindo: - Smaragdos, ti hanno scoperto!
Smaragdos: - Scoperto? Che cosa? Vediamo. Sono curioso.
- Hanno scoperto chi sei!
- Come sarebbe? C'è bisogno di scoprirlo chi sono se già sono Samaragdos?!
- E no, proprio qui casca l'asino!
- Pure l'asino tiri in ballo?
- No l'asino asino ma asino per modo di dire.
- Ho capito. E cosa vuoi dire con questo modo di dire?
- Voglio dire che dicono che Smaragdos non è Smaragdos, insomma che tu non sei tu!
- E chi sarei?
- Tu saresti in realtà l'autore che ti ha inventato.
- E tu sei un cretino!
- Mi offendi? Che c'entro io?
- Non c'entri, non ti offendere, è un modo dire.
- Un modo di dire offensivo!
- Ma no, non è rivolto a te, è un tu retorico, mi rivolgo a ciascuno di quelli che pensano che Smaragdos non è Smaragdos, insomma che io non sono io ma sarei il mio stesso autore. Come se un figlio non fosse il figlio ma sarebbe lo stesso padre che lo ha messo al mondo o, a proposito di nomi generati dalla fantasia, che il mafioso don Mariano sarebbe lo stesso Sciascia che lo ha inventato nel suo romanzo.
- Assurdo! ...o che Enrico IV il pazzo, lo svampito, sarebbe lo stesso Pirandello che lo ha inventato nel suo teatro, o che il deluso Jacopo Ortis, suicidatosi nel romanzo, sarebbe lo stesso Ugo Foscolo che nella realtà non si è suicidato per nulla ma ha continuato ad essere femminaro, o che Birribaida di Misilindo, cioè io, sarei in realtà...
- Bravo. Esatto. Compreso il gioco. Hai visto che non sei un cretino, ma solo per modo di dire?
Coraldo, Marzuchi & Iacovino, Passeggiando con Smaragdos. Parainedito
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Frédéric Bazille, La robe rose. Vue de Castenau-le-Lez, 1864, olio su tela, cm 147x110
(Musée d'Orsay)
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http://www.musee-orsay.fr/it/collezioni/opere-commentate/pittura/commentaire_id/labito-rosa-16872.html?tx_commentaire_pi1%5BpidLi%5D=509&tx_commentaire_pi1%5Bfrom%5D=841&cHash=1beb4aba67 |
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