giovedì 14 gennaio 2016

ALLA SCALA COME A CANICATTI'. Per un commento di Stinchelli



Per un paese, essere associato alla Scala, sebbene in un modo di dire in cui un termine indica una realtà molto diversa dall'altra, quasi opposta, è motivo a suo modo di orgoglio, perché intanto ne viene menzionata l'esistenza.

Del resto, rispetto all'ordine di grandezza, si può sempre migliorare. Se poi questo paese è dalle tue parti, a pochi chilometri dal tuo, quasi quasi ti senti partecipe del suo orgoglio, o per altro verso, ti senti ad esso solidale.

Non disgiunto, il tutto, da un benevolo e innocente sorriso vista l'entità dell'argomento trattato ovvero dei bis a teatro, bis richiesti a furor di popolo "alla Scala come a Canicattì" appunto.

Il commento di Enrico Stinchelli è sul Gruppo pubblico di facebook "Official Fan Group" e si riferisece ad un articolo di Enrico Girardi su www.Corriere.it riguardante la rappresentazione del Rigoletto.


Per spontanea o obbligata associazione di idee mi viene in mente un'altra rappresentazione del Rigoletto, a Racalmuto la sera del 9 novembre 1880. Chissà se quella volta il bis fu richiesto a fuor di popolo!


Anche se non è entrato universalmente nei modi di dire, per orgoglio cittadino, in prudente attesa di documentazione storica, si potrà favoleggiare di un bis "a Racalmuto come alla Scala di Milano". Stinchelli non se l'abbia a male. E neanche Canicattì! (P. C.)




Teatro Massimo di Palermo



Enrico Stinchelli
La questione dei BIS andrà finalmente risolta o continueremo con queste notizie sensazionalistiche e per lo più strampalate?

Tentiamo di fare un po' di chiarezza: alla Scala come a Canicattì , dalla nascita dell'Opera, i bis sono stati effettuati "a furor di popolo" e sono stati il simbolo di un successo trionfale.

I vecchi impresari dicevano ai giovani cantanti: "Mi raccomando, torna col bis" . Nulla di mostruoso, quindi, nella concessione di un bis.

Arrivò alla Scala negli anni 20 del Novecento il gran Toscanini e , con i modi -diciamola tutta- un pò dittatoriali e intransigenti che lo contraddistinsero, PROIBI' i bis, qualificati come manifestazione isterica volta a interrompere lo svolgimento regolare dello spettacolo. Una regola, a mio parere, IDIOTA, che mascherava in realtà qualcos'altro: il gran maestro Toscanini non sopportava il successo estremo dei CANTANTI rispetto al CONCERTATORE, ridotto-secondo lui- ad accompagnare i capricci del pubblico e la vanità esibizionistica dei cantori.

Ma il Teatro ha le sue brave regole e alla lunga si vendica. Nucci ha fatto benissimo a concedere il bis e così il maestro dal podio: questo E' TEATRO. Il successo di un grande interprete distribuisce successo a tutti...direttore,colleghi e regista compresi.



L'OPERA DI VERDI
Rigoletto alla Scala, bis a furordi popolo: non succedeva dal 1986

Al termine del secondo atto, gli interpreti, Leo Nucci e Nadine Serra, sono stati subissati dalla richiesta dal pubblico. Poi la fragorosa e lunga standing ovation

di Enrico Girardi



Link correlati: due granti tenori racalmutesi:
Luigi Infantino e Salvatore Puma

Luigi Infantino - Cilèa - L'Arlesiana - È la solita storia del pastore...

Puma Salvatore, Ah si ben mio (Verdi - Il trovatore)









Nessun commento:

Posta un commento