Il gentiluomo si raccostò al nostro Cristoforo, il quale faceva segno di volersi licenziare, e gli disse: – padre, gradisca qualche cosa; mi dia questa prova d'amicizia –.
E si mise per servirlo prima d'ogni altro; ma egli, ritirandosi, con una certa resistenza cordiale, – queste cose, – disse, – non fanno più per me; ma non sarà mai ch'io rifiuti i suoi doni. Io sto per mettermi in viaggio: si degni di farmi portare un pane, perché io possa dire d'aver goduto la sua carità, d'aver mangiato il suo pane, e avuto un segno del suo perdono –.
E si mise per servirlo prima d'ogni altro; ma egli, ritirandosi, con una certa resistenza cordiale, – queste cose, – disse, – non fanno più per me; ma non sarà mai ch'io rifiuti i suoi doni. Io sto per mettermi in viaggio: si degni di farmi portare un pane, perché io possa dire d'aver goduto la sua carità, d'aver mangiato il suo pane, e avuto un segno del suo perdono –.
Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi, cap. IV
Il pane della pace
di
Nino Di Chiara
Un grazie particolare all'amico Anthony Cerniglia che a sorpresa ha fatto preparare, al panificio Cusimano di Misilmeri (a cui vanno i nostri ringraziamenti), il pane inquadrato nella foto con la scritta "Via della Pace ".
Il semplice pane, una volta forse unico sostentamento dei contadini, abbinato a questo viaggio lungo la via che portò il nostro protagonista, il grande Federico terzo d'Aragona, da Castronovo a Caltabellotta per firmare la Pace con i suoi cugini Angioini di Napoli e che mise fine, anche se temporaneamente, alla guerra del Vespro ( 31 agosto del 1302 ).
Un pane, - oggetto di contesa tra le grandi multinazionali, convinte che sia più buono se fatto con il grano canadese, e i produttori di grano del Sud Italia, costretti a vendere un grano antico a basso costo, - fa da padrino ad un viaggio lungo 716 anni attraversando il cuore dei Monti Sicani, toccando Filaga, Palazzo Adriano, Chiusa Sclafani, Bisacquino, Giuliana, San Carlo.
Un viaggio semplice a dorso di cavallo o di mulo, semplice come il nostro pane, come tutti i nostri prodotti agricoli massacrati da una politica cieca e inetta; come il nostro meraviglioso territorio che aspetta di essere ripopolato; l'ho scritto diverse volte nei miei post: abbiamo bisogno di recuperare le nostre radici ed il nostro passato... e subito, con la speranza che già non sia e non sarà troppo tardi.
Un viaggio che i circa 70 cavalieri partecipanti non hanno potuto completare perché il maltempo ci ha bloccato quasi alla fine: a San Carlo il gruppo si è sciolto, ma lo completeremo in seguito.
E se con questa pioggia pesante il nostro protagonista, sempre il buon Federico III, ci volesse far sapere che la pace sia stata firmata proprio a San Carlo?
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