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Breve sequenza di "149T", monologo da una storia vera di Lucia Alessi
Intervista di Alfonsa Butticè a Serena Alessi al termine della performance
Commenti del pubblico su fb:
da fb: Schermata 2016-11-06 a 08.13.21
Piera Lo Leggio:
Le parole del suo monologo sono pietre che sprofondano nel cuore, lo lacerano e lo fanno sanguinare. Unica la sua interpretazione.
Maria Mulè:
È riduttivo dire che è stata straordinaria...un mix di emozioni da brividi...
Piero Carbone:
e per scena: una bassissima pedana e una comune bagneruola piena d'acqua: ma è riuscita a trasfigurare il tutto trasportandoci con le parole, i gesti, la compartecipe corporeità, in una dimensione reale ovvero di coinvolgente teatralità; per un attimo ho dimenticato che a Racalmuto abbiamo un teatro chiuso. Grazie, Lucia. Grazie, "Kaos" (Festival editoria, legalità e identità siciliana).
Raimondo Moncada:
È il teatro povero. Che poi è quello ricco. Basta poco, anzi tanto, basta andare all'essenza, alla verità dell'emozione, nuda, viverla così com'è, senza fronzoli, solo con una bacinella d'acqua e un pubblico che piano piano si zittisce, entra nel dramma e rivive il dolore.
Non è facile. Anzi, è difficilissimo far sgorgare lacrime o far nascere sorrisi, comunque suscitare emozioni, su una pedana con di fronte un pubblico pronto a giudicarti e che alla fine si scioglie in un applauso liberatorio come è stato con Lucia.
Anna Burgio:
Lucia è un'anima meravigliosa, si percepisce in tutto quello che fa, non solo quando recita. Saperla amica mia mi commuove.
Giuseppe Mallia:
non ho parole davanti a tanta bravura.
ph ©piero carbone
la foto della schermata facebook è di ©Piera Lo Leggio
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