Dunque: Genova, Palermo e Girgenti, una terna terracquea da competere, per il mondo di sensi e significati cui rimanda, con la triade letteraria Naples Rome e Florence di stendhaliana officina. Ma l'accostamento è solo una suggestione. Non è una suggestione lo scavo archivistico di Mario Genco che lo ha fatto approdare a risultati documentatissimi.
Si sapeva che il giovane universitario Luigi avesse studiato a Palermo e in qualche casa avesse avuto abitazione, come tanti studenti fuori sede del resto, ma per lui era diverso, non era un fuori sede ma ritornava a casa sua, nell'alveo urbano dei padri, che a loro volta provenivano da Pra. Gente di mare in ogni caso.
Mario Genco, I Pirandello del mare ovvero l'enigma del nonno cambiato,
XL edizioni Sas di Stefania Bonura, Roma 2011
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Eppure, col mare, o meglio con alcuni aspetti legati al mare, e letterariamente parlando, Pirandello non ebbe un rapporto felice tale da coltivarlo come ancestrale fonte di ispirazione, anzi, ne sembrava, per dirla con un denso termine dialettale, non sappiamo se di terra o di mare, o valido in entrambi i casi, sciarriàtu. Come se si fosse "bisticciato", insomma, e potentemente. Eppure, l'amava.
Con la sensibilità di uno che ama il mare, Mario Genco non si rassegna, nei quattordici capitoli del libro, a inseguire frondosi alberi genealogici al largo della costa, ma a partire da quelli coglie piuttosto nello scrittore agrigentino, letterariamente parlando, i sintomi di un contrastante amore.
Stralci
Mario Genco, I Pirandello del mare ovvero l'enigma del nonno cambiato, XL edizioni Sas di Stefania Bonura, Roma 2011 |
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Foto
da sx: Lia Vicari, direttore della Libreria Feltrinelli,
Mario Genco, Salvatore Nicolsia
Da sx.: Mario Genco, Salvatore Nicosia, Piero Violante
Lettura di alcuni brani del libro
L'assedio
Dediche. Alla destra di Mario, Nicolò D'Alessandro
Interessante commento al post su fb.
RispondiEliminaFiorenzo Toso:
La cosa in Liguria è risaputa. C'è anche chi si è preso la briga di andare più indietro e ha "scoperto" che i Pirandello di Pra erano scesi dai monti liguri e precisamente dalla zona di Sassello, dove il cognome Perrando (da cui il diminutivo) è ancora ben vivo. Del resto, ci sarà pure un motivo se Pirandello ambienta il Fu Mattia Pascal in Liguria, e inventa un nome come Miragno, che è una forma ligure per "muro a secco". Memorie familiari, forse, come l'uso che fa a un certo punto della parola "bellino". Credo che questi dettagli siano un po' sfuggiti alla critica, ma son dati di fatto. poi lui giocava sul proprio cognome e s'inventava l'etimologia magnogreca "pyr andros" (uomo che brucia o giù di lì), ma in realtà sapeva esattamente chi era...