Anno 1990, esce da Bompiani il terzo volume delle opere di Leonardo Sciascia scomparso l'anno prima, curatore dei tre volumi Claude Ambroise; nel capitolo dedicato alla "Fortuna critica", alla pagina 1331, il critico per eccellenza dell'autore delle Parrocchie di Regalpetra definisce il mensile Malgrado Tutto "espressione di uno sciascismo radicale", un giudizio insomma che ammicca a redattori più papalini del papa, intenti a sventolare bandiere: un atteggiamento poco sciasciano, poco ragionante, poco aperto.
Altro ruolo riconosce invece a "un giovane intellettuale racalmutese": altro, diverso e contrapposto, tale da contribuire a dipanare il rapporto problematico, "letterariamente s'intende", tra Sciascia e la sua Racalmuto.
I ragazzi di "Malgrado Tutto" non glielo hanno mai perdonato. Neanche dopo tanto tempo. Altro, per sua fortuna, al "giovane intellettuale racalmutese" avrebbero avuto ancora da "perdonare", come ad esempio la distesa Prefazione del 1997, sempre dello stesso Ambroise, ad Eretici a Regalpetra, ma non l'hanno fatto: rabbiose reazioni recenti stanno lì a dimostrarlo.
Dopo lustri e lustri e méches di capelli bianchi, e percorsi non infruttuosi da parte di tutti: chi più chi meno, non sarebbe maturato il tempo di farsene una ragione? Anche dallo sciascismo radicale si può derogare.
Alla fine, tale contesa, seppure involontaria, non è un bello spettacolo. Per nessuno.
C'è spazio per tutti.
Claude Ambroise alla "Fontana di novi cannola" durante i lavori di restauro, in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria |
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