La dott.ssa Bottaro ha chiesto a Mario Gallo, direttore di "Lumie di Sicilia", un racconto sul Natale per il numero di dicembre 2016 della rivista "Pigmenti Cultura", Mario Gallo graziosamente ha chiesto a me se ne avessi uno sul tema proposto e la scelta è caduta su La benedizione.
La benedizione
(
"...esistono quartieri in cui il 30/40 % dei bambini non termina la scuola
dell'obbligo, finendo così in gran parte nel bacino della bassa manovalanza del
crimine organizzato..." - Werner Eckl)
"Il dottor Lannina afferrò le mutandine e le buttò a terra,
in un angolo.
- Lucia, tua figlia continua a lasciare per casa le sue cose! -
urlò insaponandosi il viso.
- Lei è testarda, ma tu non scherzi,- arrivò, ciabattando sua
moglie. -Dove sono?-
Lì, -indicò col piede il dottor Lannina".
(Matteo COLLURA, Associazione indigenti)
Abusivi e paninari (con la
milza), ladruncoli, travestiti, droga, e una chiesa antica; come il proverbio
ci rammenta: dove ci son campane, ci son puttane. Il peccato al cospetto della
virtù. Ma ci sono, in una casa vecchissima, come lo sono quelle vecchissime e
cadenti del Capo (in fior di splendidi monumenti), ci sono, si diceva, quattro
camilliani. Uno è alto e robusto, uno giovane e magro, l'altro santo, un quarto
camilliano e basta. Tutti e quattro con la croce rossosangue al petto che
sormonta un cuore istoriato.
La loro teologia: insegnare
un po' di vangelo alla gente rozza e istintiva del quartiere facendo vedere
semplicemente come si fa. E' la didattica dei semplici e dei poveri che
somiglia tanto a quella degli ignoranti. In simbiosi con l'ambiente, cercano di
rilievitarlo dall'interno; mentre impartiscono il catechismo e le buone maniere
ai figli, sono i depositari in confessione dei detriti dei padri e dei
fratelli: scippi, droga, tradimenti, certi affari, mafiate insomma, etc.
Loro,
i missionari, mirano all'umanità che resta.
Quando finiscono all'Ucciardone, i galeotti vorrebbero
temperini, coltelli, lupare, astutare
i nemici, scannare i giudici, punire i traditori, poi piangono pensando alla
famiglia.
I bravi camilliani fanno i
corrieri dell'affetto, della parola buona, del perdono, dei sentimenti
familiari, senza ergersi a moralisti, con un tono, una discrezione, da non
esserci bisogno di citare il vangelo con capitolo e versetto. Così tutto
l'anno. Per loro è la regola, non l'eccezione. I quattro sono poveri, per
l'appunto, per connaturarsi al vivaio dove operano, non hanno macchina, né
riscaldamento, né telefono; vivono della generosità del quartiere.
-
Oggi ho ospiti, Tanino.-
Tanino,
il macellaio, spicca un trapezio di filetto da due chili e mezzo e lo lancia
sulla bilancia.
-Ma
no, Tanino,- rettifica il camilliano che ha già capito, -solo un chilo ne
volevo.
-Va
bene, Padre, è un chilo. Te lo dò per un chilo e me lo paghi per un chilo.
Pensa alla salute. Ciao.
A
Natale, come segno tangibile di un avvenimento diverso, avviene qualcosa di
simbolico che consiste nel fare il contrario di ciò che normalmente si fa: i
camilliani regalano doni e la gente ricambia auguri a parole, con un
"grazie".
Il Santo dei quattro si reca in quel periodo al mercatino di un altro rione e compra indumenti, derrate, giocattoli e qualche fantasia. Sommerso da pacchi e pacchettini, arriva nella casa-convento e incomincia la distribuzione.
Il Santo dei quattro si reca in quel periodo al mercatino di un altro rione e compra indumenti, derrate, giocattoli e qualche fantasia. Sommerso da pacchi e pacchettini, arriva nella casa-convento e incomincia la distribuzione.
-
Questo a te, un golfino. Ti va bene? - Sì, certo, grazie, Patri. - E' una
maglia, ti serve? Fina.
-
Sì, certo, grazie, Patri.
Estrae
da sotto il tavolo pantaloni cinture orologi scarpe fazzoletti: -Ecco, Filippo;
Antonio; Giacomo; Maria. Ogni volta, un boato di -aah - ooh - aah. Così fino a
quando tutti i regali vengono prosciugati.
-
E a me, Patri, niente c'è per me?- chiede una ritardataria. Imbarazzato, il
Padre: - Ma veramente non ti ho vista. Non ci ho pensato. Credevo... Cosa ti
piacerebbe ricevere?
La
donna, che tutti conoscevano chi fosse e che attività svolgesse, con
naturalezza si alzò la veste scoprendosi tutta fino al seno. - E non lo vedi
che mi mancano le mutande?! - si sentì da dietro la stoffa che copriva il
volto.
Nuda,
frontalmente nuda, tra gli sguardi umoristici e desolati degli astanti, stette
la donna col seno penzolante. L'anziano camilliano, che tutti ritenevano per
santo, mirò, si stette, alzò la mano e, segnando un crocione in aria verso il
corpo nudo e frontale della donna, disse: - Ti dò la benedizione, figliola.
Buon Natale. E la prossima volta cerca di arrivare prima.
Ci
fu l'applauso.
Piero Carbone
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