Il “Tenore lirico” con una migliore cantabilità dalla zona centrale a quella acuta.
Il “Tenore lirico o di mezzo carattere” come “Turiddu” della Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, che ha avuto un interprete impareggiabile in Salvatore Puma, e “Cavaradossi” della Tosca di G. Puccini interpretato sia da Puma nel lontano 1956 a Tokyo e nel 1973 al Teatro Massimo di Palermo, sia da Infantino al San Carlo di Napoli nel 1946.
Il “Tenore lirico vero e proprio” , portato sulle scene dai nostri tenori, come il libertino Duca di Mantova del Rigoletto di G. Verdi, l’innamorato pittore Mario Cavaradossi della Tosca di G. Puccini, e dello stesso compositore l’innamorato di Manon, Des Grieux.
Il “Tenore lirico spinto” personaggio principale dell’Andrea Chenier, interpretato da Puma al Massimo di Palermo nel 1972, e Don Josè nella Carmen di G. Bizèt, portato felicemente in giro nei teatri di tutto il mondo dai nostri tenori.
Per finire il “Tenore drammatico” con voce potente e accenti forti, come l’Otello di G. Verdi e il Sansone dell’opera omonima di Saint-Saëns magnificamente interpretati da Salvatore Puma." Domenico Mannella
Enrico Di Puma, presidente del circolo culturale "B. Gigli" di Racalmuto,
mostra orgoglioso i ritratti autografati del tenore Salvatore Puma
O Lola, c'hai di latti la cammisa
Vesti la giubba
E lucean le stelle
https://www.youtube.com/watch?v=VXuSLaMP0Jc
"Un paese e tre tenori" di Domenico Mannella
ph ©piero carbone (Circolo culurale "B. Gigli" Racalmuto, dicembre 2015 / gennaio 2016)
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