sabato 20 febbraio 2016

E SE NON ESCE? Quei numeri "fortunati" sulla porta di una chiesa


Com'era a Napoli ce lo dice Matilde Serao, ma anche nei nostri paesi il gioco del lotto era un rito, laico si capisce, ma molto diffuso, né l'essere credenti e praticanti faceva ostacolo a praticarlo:
ogni sabato la fortuna al botteghino precedeva la messa domenicale.
Lo ricordo bene.
Le bollette delle giocate, almeno per una settimana, facevano da segnalibro alternandosi con la sacra immaginetta del santo patrono. Non si sa mai, un benefico influsso!

Oggi, ovunque si gioca, continuamente, in modo coattivo si direbbe. Altro che "rito"! Si gioca e si butta subito la traccia del gioco come la prova di una brutta azione.   P. C.


- Ottantaquattro, - gridò l’usciere, dichiarando il numero e collocandolo nella terza casella. 

Qui scoppiò il grande urlo d’indignazione, fatto di bestemmie, di lamenti, di esclamazioni colleriche e dolorose. 

Questo terzo numero, cattivo, era decisivo, era decisivo per l’estrazione e per i giuocatori. 

Con l’ottantaquattro erano delusi già tutti quelli che avevano giuocato il primo, il secondo e il terzo estratto; erano delusi tutti quelli che avevano giuocato la quintina, la quaterna, il terno, il terno secco, speranza e amore del popolo napoletano, speranza e desiderio di tutti i giuocatori, da quelli accaniti a quelli che giuocano una volta sola, per caso: 
il terno che è la parola fondamentale di tutti quei desiderii, di tutti quei bisogni, di tutte quelle necessità, di tutte quelle miserie. 




Un coro di maledizioni si levava, di giù, contro la mala fortuna, contro la mala sorte, contro il Lotto e contro chi ci crede, contro il governo, contro quello sciagurato ragazzo che aveva la mano così disgraziata. 

Serragliuolo, serragliuolo! gridavano da basso, per insultarlo, mostrandogli il pugno. 

Dal terzo al quarto numero passarono due o tre minuti; ogni settimana accadeva così: il terzo numero era l’espressione paurosa della infinita delusione popolare.

Matile Serao, Il paese di cuccagna. Romanzo napoletano. Milano, Treves, 1891.
Versione digitalizzata su http://www.liberliber.it/




Nota
Serragliuolo.
Ad un  ragazzo proveniente dal Serraglio ovvero dal brefotrofio si ricorreva per estrarre i numeri dall'urna. 


ph ©piero carbone

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