DECI, CIENTU CITALENI
Dieci, cento lanternine
Ricordando salinai e zolfatai.
Parole di Piero Carbone - Musica di Domenico Mannella
I
Dieci, cento lanternine
Vanno mute in processione.
Non c’è santo da pregare,
Vanno tutte a lavorare.
Non son stelle vaghe al buio
Che procedono ubriache.
Salinai, zolfatai,
Vanno tutti nei carnai
II
Li baciarono nel letto
Madre, figli, mogli in sonno.
Vanno adagio alla miniera,
Nella testa nube nera.
All’inferno se ne vanno.
Se ne vanno a sepoltura.
Son piccini adulti scalzi
Inzuppati di sventura.
III
Luce c’è di acetilene,
Incomincia ad alitare.
Le fiammelle negli abissi
Già si spengon nelle fosse.
Il ragazzo sputa sangue.
Il padrone spadroneggia.
Fumo sale, non incenso,
Chi non prega, santi oltraggia.
IV
Per campare la famiglia,
Quattro soldi maledetti,
Se la morte traditora
Non li schiaccia o se l’inghiotte.
Tutti morti come cristi.
Viene il prete per pregare.
Le mogliere con tenaglie
Strappan chiodi dalle bare
Versi da recitare sul sottofondo dell’ultima strofa sussurrata quasi a bocca chiusa:
ZOLFO ZOLFO ZOLFO
I
I
Zolfo zolfo zolfo, lacrime di sale
Dall’alba a notte sempre a faticare.
II
II
Zolfo zolfo zolfo, sangue di cristiani,
Conigli inconigliati nelle tane.
III
III
Spersi nelle budella della terra
Bruciavan i polmoni di lamenti.
IV
IV
Cantavano a colpi di piccone,
Allora, ma ora chi li sente?
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