Sale dal pozzo insondato dei secoli il grido d’amore di un
cavaliere dei nostri giorni per la sua “madonna” venuta in terra ad amor
mostrare, rosa fresca aulentissima, a la stagion che ‘l mondo foglia e fiora…
Con un linguaggio rilucente dai sapori antichi, che ad
usarli insensatamente potrebbero risultare anacronistici ed esagerati, Antonio ha voluto dichiarare l’amore
alla sua Mattea, Tea, Leila, che ha chiuso il suo ciclo terreno per i postumi della rottura di un aneurisma cerebrale.
Colpito, il cavaliere, scosso, ha reagito, non invano, opponendo a riparo un muro altissimo fino al cielo di
fiori slanci profumi paradisiaci affreschi; ha resistito come ha potuto alle
macerie dell’esistenza; ha impostato un muro di parole temprate dalla
nostalghia, dal dolore dell’assenza e del ritorno, solide e autentiche. Titanica lotta contro la plaga della lontananza che tutto allaga.
E' così che Leila non ha
lasciato un vacuo vuoto ma la nicchia sopra un altare dove il suo devoto non si
stanca di spandere incenso profumato di parole scaturite semplicemente dal
cuore.
rosa rossa
la rosa rossa sul petto
e il manto di lino puro
ondulato ed avvolgente
sei ancora più bella
vera madonna del sorriso
nella pace celestiale
così voglio ricordarti
nella tua vera essenza
nel tuo splendore
così ragiono intensamente
leila mia infinita
lumen semper
stella del mattino
luce della notte
goccia di rugiada
zenit totale
aurora vera aurora
alfa ed omega
ogni giorno sempre
tu indimenticabile
in te per te leila mia
oltre il mondo
senza fine
ho imparato
ho imparato
a saperti aspettare
luce del mattino
mentre la risacca
mi porta via
…
Poesie di Antonio Liotta pubblicate in leila semper, Medinova Edizioni, Favara 2013. Edizione a tiratura limitata e numerata.
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