venerdì 26 settembre 2014

BEPPE CINO CI RIPROVA?

La storia procede a zig zag, il suo procedere è misterioso e capriccioso, fatto di arresti imprevisti e ripartenze inaspettate. 

Sulla scia del film  Diceria dell'untore, ispirato all'omonimo romanzo di Gesualdo Bufalino e realizzato nel 1990, sembrava che l'annunciato progetto riguardante la trasposizione cinematografica delle  sciasciane Parrocchie di Regalpetra dovesse giungere in poco tempo  al suo traguardo.

A questo progetto accennavo nel 1995 su "Lumìe di Sicilia" riproponendo la recensione di Gianfranco Marrone pubblicata nel 1991 su "Nuove Effemeridi".

Invece, per imprevisti o impedimenti o ripensamenti o chissà altro, per lo zig-zagare della storia appunto, il progetto non è andato in porto. 

Nel frattempo, il regista Beppe Cino ha continuato il suo cammino nel mondo del cinema, ha realizzato altri film, ha raccolto copiosi frutti, ma a distanza di tanti anni  chissà se avrà voglia di rispondere all'odierno interrogativo o addirittura avvalersene come un pretesto per ripensare alla fattibilità di quell'antico progetto?  Ci riprova?






Gianfranco MARRONE,  "Nuove Effemeridi", anno IV, n.13,  1991/I



. Lumìe di Sicilia, n. 24, giugno 1995
Primi Anni Novanta, chiesa dell'Itria di Racalmuto.
Beppe Cino in visita ad una mostra di fotografie sulle trasformazioni di Racalmuto nel tempo
e di immaginette sacre (collezione di Padre Biagio Alessi).

Linnks correlati

su Beppe Cino

http://it.wikipedia.org/wiki/Diceria_dell'untore_(film)

http://it.wikipedia.org/wiki/Beppe_Cino

http://movieplayer.it/articoli/la-sicilia-degli-anni-50-rivive-in-quell-estate-felice-di-beppe-cino_5446/

giovedì 25 settembre 2014

IPOTESI DI VIAGGIO DI UN PITTORE PITTORE. Guido Quadrio


Guido Quadrio non c'è più ma la sua arte ha continuato a viaggiare. 
Una testimonianza del 2000 e la donazione del 1996.
I milioni di cui si parla nell'articolo indicano lire £.



  






n. 38, febbraio 2000


errata corrige: scianiani = sciamani


1996 Litografia d'après colorata a mano di Guido Quadrio donata al comune di Racalmuto
durante la festa di solidarietà "Promuoversi promuovendo",
ora esposta nell'aula consiliare.
A sx, l'allora assessore alla cultura Nino Vassallo; a dx, la pittrice Barbara Mariconti,


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Carmelo Pirrera ricorda Guido Quadrio
(pag. 7)





Foto © archivioepensamenti

mercoledì 24 settembre 2014

TRA IL DIAVOLO E L'ACQUA SANTA. A Gaspare Agnello il Premio antimafia "Salvatore Carnevale"





la premiazione il 23 settembre a Galati Mamertino (Me)


"Sono stati assegnati i premi antimafia Salvatore Carnevale, indetti dalla fondazione socialista antimafia Carmelo Battaglia, presieduta dal docente universitario Antonio Matasso.
La scelta è caduta sullo sceneggiatore Nicola Badalucco, candidato al premio Oscar per il film “La caduta degli dei” e già giornalista del quotidiano socialista Avanti!, su cui denunciò i responsabili della morte di Carnevale; Placido Rizzotto, dirigente della Cgil e nipote omonimo del sindacalista ucciso dalla mafia a Corleone il 10 marzo del 1948; gli ex sindaci di Capo d’Orlando, Nino Messina (Dc) e Carmelo Giuseppe Antillo (Psdi), che ebbero un ruolo determinante nel sostenere la rivolta dei commercianti orlandini contro il racket; 
e lo scrittore Gaspare Agnello, storico militante socialista che presentò mamma Carnevale alla famiglia Nenni, appena dimessosi da giurato del premio letterario Racalmare-Leonardo Sciascia, per protestare contro l’inclusione tra i finalisti del killer Giuseppe Grassonelli, fondatore della Stidda, condannato all’ergastolo." 

http://www.ecodisicilia.com/2014/08/29/palermo-socialisti-assegnano-il-premio-antimafia-salvatore-carnevale/

Nella cronaca di  Maria Chiara Ferraù si legge tra l'altro:

"...appena dimessosi da giurato del premio letterario Racalmare-Leonardo Sciascia, per protestare contro l’inclusione tra i finalisti del killer Giuseppe Grassonelli, fondatore della Stidda, condannato all’ergastolo."


Un Premio insomma richiama l'altro e tutti e due, tramite il riferimento alla stessa persona, si prestano ad alcune considerazioni col sottofondo di un unico live motive:

NON SI PUO' ACCONTENTARE TUTTI CONTEMPORANEAMENTE, NEANCHE SE IN LUOGHI DIVERSI.

Questo Premio intestato a Salvatore Carnevale mi sembra la chiave di certe scelte coraggiose e di coerenza nei confronti di altri Premi. Non si può conciliare tutti e tutto contemporaneamente, anche a pagare un prezzo altissimo. Gli altri semmai capiscano e ne traggano le logiche conseguenze. Invece hanno reagito male alle sue dimissioni.

Altro che, tramite una testata contigua,  rievocare vicende giudiziarie inconsistenti o scagliare al suo indirizzo certi commenti acidi, nervosi e molto eloquenti, veri e propri inviti al silenzio, quasi si trattasse di impertinente monelleria (questa musica non mi è nuova): "Non faccia, quindi, la vittima, e abbia la compiacenza, se lo ritiene opportuno, di chiuderla qui". Che tono! Che bon ton! Che supponenza!

Riferendomi al dimissionario Gaspare Agnello ritengo che il suo gesto, le sue dichiarazioni nell'intervista a Paolo Liguori sui criteri della scelta dei libri finalisti,  avrebbero dovuto aprirla, una discussione, una riflessione, seria, pacata, rispettosa di tutti i nomi interessati e coinvolti, ieri, oggi e... domani. 

Ma forse, dopo la sortita polemica e la fortuna arrecata in termini di pubblicità, col suo boato, a ciò e a chi voleva contestare, ragionare non serve più. Disturba.

La vera impertinenza però è della storia che segue testarda il suo corso,  e ora invera ora smentisce: nel suo caso, il Premio Carnevale non confligge con le sue precedenti scelte, anzi, le avvalora. 





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martedì 23 settembre 2014

ORTO E ARTIGLI

Ben detto, rispose Candido, ma intanto bisogna coltivare il proprio orticello.
Voltaire, Candide







e poi distese i dispietati artigli
Dante, Inferno


lunedì 22 settembre 2014

SCILOCCU DI L'ARMA. SCIROCCO DELL'ANIMA


Giorni di scirocco, scirocco settembrino. 

C’è chi lo detesta, questo alito africano che sembra staccarsi dal magma fuso; fa ansimare; io non so se essergli grato: ieri, nel viaggio di ritorno da Racalmuto a Palermo, mentre dai vetri abbassati entrava caldo liquido, mi risuonavano a intermittenza certi versi; grazie alle piazzole di sosta ho potuto appuntarne sulla carta alcuni. 

Arrivato a destinazione, ho cucito in sequenza i versi racimolati e sintetizzato con un titolo.





Sciloccu di l’arma

Lu vientu di sciloccu m’accarizza
comu minna di sita vellutata
cummoglia comu un guantu l’arma mia
hiatu d’amanti ardenti ca hiatìa
si s’alluntana vuogliu ca ritorna
ritorna comu serpi petri petri
acqua di mari callu chi m’annaca
nni la naca naturali di me matri.
Puntu.

Un juonu dura, o du’, ma po’ finisci.
Un acquazzuni, e tuttu splavitìsci.
Sccccciiii…

© Piero Carbone

Scirocco dell’anima

Il vento di scirocco mi accarezza
Come un seno di seta vellutata
Che ricopre come un guanto l’alma mia
Fiato d’amante ardente che respira
Se si discosta voglio che ritorni
Ritorni come serpe tra le pietre
Acqua di mare tiepido mi dondola
Nell’amaca naturale di mia madre.
Punto.

Dura un giorno, o due, ma poi termina.
Un acquazzone, e tutto s’attenua.
Scccciiii...

Racalmuto-Palermo, domenica 21 settembre 2014