mercoledì 31 gennaio 2024

TRA NEBBIE E NUBI. Post in progress...


E' una vecchia idea che mi sfarfalla da tanto tempo: vedere uomini e cose con e attraverso nebbie e nubi. 

Le nebbie e le nubi completano il paesaggio, insaporiscono un luogo, un monumento, un momento, che rendono di volta in volta unico pur rimanendo sempre lo stesso. 

O, cambiando la prospettiva, vedere la realtà dalle nebbie e dalle nubi, non come contorno ma come soggetto.

La sostanza è la stessa ma diversa la visione

di ciò che, tangibile, resta e di ciò che, intangibile, muta, cangia, si dissolve... 

il sogno diventa realtà, la realtà diventa sogno.

 





























martedì 9 gennaio 2024

GIUDIZI. Post in progress...


CONTRIBUTI CRITICI E COMMENTI

Mi piace premettere ai vari giudizi e commenti che mi riguardano la seguente riflessione di Luigi Russo sulla critica:

“La critica, quella famosa critica, di cui oggi si incomincia a scoprire ingenuamente la necessità è già liberalismo, ed essa non è un fatto arbitrario, un post factum, una cosa che può esserci e può non esserci, ma è la stessa coscienza riflessa dell’azione, e però è un’azione più illuminata. E là dove non si vuole critica, dove la si combatte come una nemica, sorge il surrogato, la calunnia”.

E’ la storia ad insegnarci che “è sempre la censura che genera gli scandali, e dove manca la libertà, fatalmente ivi nasce una vita licenziosa”.



FLORILEGIO

Sicché mi domando subito: c'è o no una relazione, magari implicita, con altro e più antico neologismo - divenuto famoso - come sicilitudine? No, lì siamo sul terreno sociologico e non letterario. [...] Nel nostro poeta racalmutese non ci troviamo davanti ad un "concetto" elaborato su stanze di razionalità speculativa, quanto invece davanti ad una "categoria" tutta poetica della sua liricità capace di agire sulla creatività e sui suoi impianti di scrittura. [...]  Ecco, perciò, una nuova liricità del canto rabbiosamente dolente e parimenti misurato e sommesso, ecco il lungo trasferirsi della condizione siciliana dalle sicilitudini alle sicilinconie. [...] Non a caso io, letta e riletta la nuova  silloge dialettale di Piero Carbone, Venti di Sicilinconia,  mi sono persuaso che egli adesso, per dirla con Ignazio Buttitta, si stia facendo la peddi nova, la sua nuova pelle. 

Da Salvatore Di Marco, La poesia di Piero Carbone tra "sicilinconie" e modernità, 2009

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Torino, 13 gennaio 2012. Gentile Carbone, finalmente, liberatomi da pressanti impegni, sono riuscito a leggere il suo Venti di sicilinconia. Mi scuso per l'immenso ritardo nel rispondere, e mi complimento anche per la sapienza metrica e la ricchezza del suo lessico.                                                                     Grazie ancora per l'omaggio e auguri dal suo Gian Luigi Beccaria.

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La sua poesia è un’accusa contro l’erosione del siciliano, ma anche contro i poeti che non respirano l’aria di oggi, usando una lingua solo per ricordare il passato, quando dovrebbero esprimere i temi e le preoccupazioni del tempo in cui vivono, magari con ironia sottile, senza dure recriminazioni. Gaetano Cipolla, 2014

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...le parole più succose, sceglie una ad una quelle con le quali strutturare compiutamente sul foglio il suo mondo e, finanche, provare a vagheggiare quanto finora è stato indicibile.                                            Marco Scalabrino, 2015

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Tutto un insieme di suoni, di note i suoi versi, apparentemente a schema libero, ma con cadenze musicali che prescindono dalla conta delle sillabe o che la inseguono in una lingua che non è quella ufficiale, l’italiano, ma un dialetto particolare, vissuto dal poeta fin dalla più tenera età e da lui sapientemente piegato alla musica.                                                                                                                             Salvatore C. Trovato, 2021

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Carbone è il poeta prestato alla musica, i cui testi subiscono qualche volta la sorte di essere musicati con risultati estetici ed emozionali diversi a seconda di chi li canta. Sciroccu di l’arma ripropone il tòpos del “vento del sud” già presente in Pino Daniele (Scirocco d’Africa, 1998), ma che nel disco diventa il vento che al tempo stesso accarezza e disturba ma che, alla fine, si fa alito leggero di un’atavica ninna nanna per il riposo del corpo e per la pace dell’anima.                                                                                         Roberto Sottile, 2021

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Ogni poesia fa storia a sé e Piero Carbone si inserisce a pieno titolo nella grande tradizione della poesia siciliana che adopera la “lingua” comune dell’Isola. In alcune poesie è posta nell’epigrafe o è inserita nel suo corpo, una citazione di personaggi e autori di vaglia, sia italiani che stranieri (Tomasi di Lampedusa, Baudelaire, Verga, Cervantes, Borges…), con cui l’autore imbastisce e intrattiene come un dialogo in un percorso che attraversa il suo mondo poetico.                                                                                        Gaetano Celauro, 2022

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...mi sembra che nella poesia di Piero Carbone vi siano due motivi che la collocano felicemente all’interno del perimento tracciato dalla neodialettalità.                                                                                                 Uno squisitamente linguistico, testimoniato dell’assunzione nel proprio universo poetico di parole non dialettali. [...]                                                                                                                                             L’altro motivo è più esplicitamente concettuale ed è la capacità da un lato di edificare una fondata cosmogonia del mondo, tesa tra storia e contemporaneità, e dall’altro di accogliere nel perimetro della propria poetica i temi cari all’ermetismo e alla poesia post-avanguardista: in primo luogo la ricomposizione dell’io poetico, soggetto attivo di cognizione e sentimento, fantasia, fuga, riflessione, interazione, sottrazione, mimetismo, lateralità.                                                                                    Vincenzo Pinello, 2022

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Si dice "albero" e si pensano le "radici", le stesse radici non eludibili - le sue - che Carbone fa venire fuori da una consolidata coscienza poetica tra etica ed estetica, e per di più attraverso un linguaggio "terragno" che, alla stregua d'una vox clamantis, lo induce a definire in maniera originale e suggestiva le tante riflessioni sugli uomini e sulle "cose" del mondo.                                                                                     Nicola Romano, 2022

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...Tu, caro Piero, fai parte di una dimensione che non appartiene soltanto a una tua volontà e alla tua voglia di scrivere in lingua siciliana; in questo percorso che potrebbe sembrare inattuale, al di là della collocazione linguistica del tuo comporre, fai parte di quella scuola siciliana che ogni tanto produce dei fiori straordinari, tali perché non nascono sui margini delle strade ma nel pieno humus della terra, della vera cultura siciliana che ha avuto a che fare con tutto quello che è reale, pensiamo a Franco Scaldati, paragonabile per il suo dialetto, mutatis mutandis, al napoletano di Eduardo De Filippo...                     Ogni volta che parli dello scirocco, delle piante, della tonalità dell'aria, è come se ti rapportassi a una dimensione lirica originaria e innocente, una dimensione assolutamente vera in cui non lesini la partecipazione della tua anima con tutto quel tuo  peso di nostalgia, del nostos....                                        Salvatore Lo Bue, Presentazione on line della raccolta Pensamenti. Vientu e Stizzania, 2022

https://www.facebook.com/spazioculturalibri/videos/4821920347906179

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E se noi percepiamo, sentiamo, quello che il poeta sente e trasmette, significa che il linguaggio è consono e conforme all’intenzione poetica, senza il quale, come si sa, non sussiste liricità, fondamento di ogni opera d’arte.                                                                                                                                                Nicola Lo Bianco, 2023

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La combinazione di poesia e musica crea, infatti, una unità transmediale e sinestetica sui generis e trasmette all’uditore un messaggio congeniale nei confronti di un Nuovo Sud.                                    Dagmar Reichardt, 2024

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sabato 6 gennaio 2024

MIEI TESTI MUSICATI DA ALTRI COMPOSITORI. Post in progress...

 Aggiornamenti in corso

Silvestro SAMMARITANO, Il musico


Sciroccu di l'arma. - Musica di Ezio Noto

Ummira - Musica di Angelo Indaco

Dimmi, mamma - Musica di Aurelio Caliri

Deci, cientu citaleni - Musica di Domenico Mannella

Deci, cientu citaleni - Canta Piera Lo Leggio

Deci, cientu citaleni - Arrangiamento di Angelo Indaco

Inno di Maredolce - Musica di Maridina Saladino

O Amico delle notti senza sonno. - Musica di Emanuele Giacopelli

O Vergine del Monte - Musica di Domenico Mannella

Grati ti siamo ancora. Inno a San Gerlando - Musica di Luigi Balistreri

Vita di issara - Musica di Giuseppe Maurizio Piscopo

Fannu ancora maraviglia - Musica di Joe Baiardo



Repertorio con musiche di Antonio Zarcone:
1
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9
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                                             Bronti cantannu (parte iniziale del video)
12
Cantu di Issara
13
Ballata di Scilla e Cariddi
14
Pupara e paladini


Traduzioni



Non ancora eseguite

Lustru di luna - Musica di Giuseppe Maurizio Piscopo

Ballata a mio padre. Musica di Luigi Balistreri (spartito disponibile su richiesta)






venerdì 5 gennaio 2024

MIE CANZONI. Post in progress...




Testo e Musica: Piero Carbone


Su SPOTIFY e altre piattaforme digitali:

1
Mi piacinu li fimmini Rosario e Solidea Guzzo
2
Testa di Turcu e Basilicò Giusy Pitruzzella
3
Qualcuno ascolti Greta Mariella Marino
4
Rosa chi fa? Giusy Romano

 
Su YOU TUBE:

5
Lu mari si l'agliutti Piera Lo Leggio
6
Quantu ponti Giana Guaiana
7
Cu si la po sarpari Giana Guaiana
8
Comu fannu a Racalò Giana Guaiana
9
10
Lu dialettu è cunnannatu A Nova Orquestra
11
Madonna di lu Munti Salvo Di Salvo
12
O Santa Rusulia Coro ICS Maredolce e IPSSEOA Pietro Piazza - Palermo
13
Valzer per Maredolce (solo strumentale)
14
Fimmina luna (da eseguire)
15
Valzer per Maredolce (con arangiamento di Angelo Indaco) 
Di prossima pubblicazione


***


LU MARI SI L'AGLIUTTI 
Versioni e interpretazioni diverse

Prima esecuzione 2010 - Giana Guaiana

Testo da me recitato e cantato da Giana Guaiana e Pippo Barrile

Alberto Cannatella

Alberto Noto

Luce Palumbo (voce)
Arrangiamento "carioca" di Paolo Alongi e Luce Palumbo 
con citazioni dalla versione di Luis Charrua
Traduzione in portoghese di Eduardo Chiarelli

Versione fado di Luis Charrua
 
Diverse esecuzioni di Piera Lo Leggio:

Palma di Montechiaro 2016

Sciacca 2016

Racalmuto 2016

Bivona 2018

Campobello di Licata

Agrigento...

TESTI
 di seguito, in corrispondenza numerica

1
Mi piacinu li fimmini
Titolo alternativo: Tarantella double face

Motivo solo strumentale

I

Lui:                              Mi piacinu li fimmini 2v)
Lei:                Mi piacinu li masculi (2v)

Lui e Lei (insieme):                A tia un sacciu chi.
Lu munnu va accussì (2v)
                
Lui:                             Mi piacinu li nivuri
li biunni, li cubani,
li luonghi e chiddri nani,
fimmini e comu e gghjiè.

Lei: Mi piacinu, mi nfocanu,
li vuogliu spasimusi,
li vuogliu furiusi,
masculi a fricassè.

Lui: Mi piacinu li fimmini  
Lei: Mi piacinu li masculi  
Lui: Mi piacinu li fimmini  
Lei: Mi piacinu li masculi  

Lui e Lei (insieme): Iu sacciu lu pirchì
        Lu sai tu lu pirchì.
Rit.:    La ra la ra la  le ra
                La ra la ra  la  la la   
    La ra la ra la  le ra
    La ra la ra la la la

    La ra la ra la  le ra
                La ra la ra  la  la la   
    La ra la ra la  le ra
    La ra la ra la la la
            Ma chi ci pozzu fà?
   
Motivo solo strumentale


II

Lei:                              Mi piacinu li fimmini 2v)
Lui:                Mi piacinu li masculi (2v)

Lei e Lui (insieme):                A tia un sacciu chi.
    Lu munnu va accussì.
                
Lei: Mi piacinu li fimmini
e sucu babbaluci.
di gioia iettu vuci,
si pò o nun si pò.

Lui: Li masculi mi piacinu,
su comu la cubaita,
su zuccaru a la vita,
tu mangia nzoccu vuò.

Lei: Mi piacinu li fimmini
Lui: Mi piacinu li masculi.
Lei: Mi piacinu li fimmini
Lui: Mi piacinu li masculi.

Lei e Lui (insieme): Iu sacciu lu pirchì.
      Lu sai tu lu pirchì.
Ma chi ci pozzu fà?

 Rit.:    La ra la ra la  le ra
                La ra la ra  la  la la   
    La ra la ra la  le ra
    La ra la ra la la la

    La ra la ra la  le ra
                La ra la ra  la  la la   
    La ra la ra la  le ra
    La ra la ra la la la
            Ma chi ci pozzu fà?

Motivo strumentale 
+ voce corale, fino alla fine: Ma chi ci pozzu fà? (4v)

2
Testa di turcu e basilicò






giovedì 4 gennaio 2024

DEDICHE. Post in progress...

 Grazie per le dediche. 

Perché pubblicarle? Perché altrimenti, disperse, si perdono (purtroppo tante volte assieme ai libri, cataloghi, cd, etc. che le detengono).

Col pubblicarle, voglio ricambiare il pensiero dei disponibili e generosi  autori 
cogliendo l'occasione per menzionare con piacere i loro libri (magari da rileggere e se non ancora letti da leggere finalmente).  Se si tratta di cataloghi, una buona occasione per rimandare alle opere d'arte; se si tratta di cd, un invito ad ascoltare le rispettive opere musicali.

Una dedica autografa, per quel che significa o rappresenta, credo si possa paragonare (ma è solo un fantasioso paragone) al giudizio sintetico a priori kantiano, un materiale e visibile punto di confluenza di tanti significati.
 
Per dare, in analogia, l'idea, riporto la definizione dell'intelligenza artificiale Overview: 
"I giudizi sintetici a priori sono l'asse portante della conoscenza scientifica per Kant e sono giudizi che uniscono la fecondità dei giudizi sintetici (che aggiungono un nuovo predicato non implicito nel soggetto) con la necessità e l'universalità dei giudizi a priori (che non derivano dall'esperienza)."

Come dire, in uno spazio e in un tempo determinati, depositare fisicamente sulla fisicità del libro, un pensiero.

Quante cose, cioè quanti sentimenti  e quali pensamenti, si potrebbero annotare per ogni singola dedica! 



A

B



C

*
*













D

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E

F

*
*




G
*

HIJK

L





M









NO

P

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QR

S

*
*
T

*
...e grazie per l'incisione
*

UVWKYZ