giovedì 2 novembre 2017

CON ANNA MARIA BONFIGLIO IL 24 NOVEMBRE. Amicizia, musica e poesia




Condivido l'invito
 con il doppio piacere 
di "incontrare" anche pubblicamente la poesia dialettale 
di Anna Maria Bonfiglio
e condividere l'evento con
Nicola Romano,  
Tommaso Romano,
il mezzosoprano Lorena Scarlata, 
il pianista Salvatore Scinaldi,
gli amici ed estimatori di Anna Maria,
gli "amici" in Facebook 
 e i lettori del blog "Archivio e Pensamenti"
 naturalmente!
D'amuri e di raggia.



Il Presidente dell'Associazione Kaleidos-Natale Patti 
invita la S.V. alla presentazione del libro di Anna Maria Bonfiglio
D’AMURI E DI RAGGIA
(Edizioni agemina)

che avrà luogo a Palermo il giorno 24 novembre 2017, alle ore 17,30 nel salone dell’Istituto dei ciechi Florio Salomone, via Angiò 27. 
Relatori:
Prof. Piero Carbone da Racalmuto
Prof. Tommaso Romano
Coordinerà l’evento il poeta Nicola Romano
Interventi musicali:
Lorena Scarlata (mezzosoprano)
Salvatore Scinaldi (pianista)

Seguirà un drink di ringraziamento. Vi aspettiamo!






Alcune suggestive chiavi interpretative dell'attività poetica di Anna Maris Bonfiglio si possono ravvisare nella recensione della raccolta "Album"  del critico Francesco Carbone.

Insiemenell'arte, Trimestrale di cultura, informazione, attualità e spettacolo
 edito dall'Associazione Scrittori e Artisti,
anno 10 - n. 3/4 - Luglio-Dicembre 1991.










RISCONTRI. Visualizzazioni del blog di ieri e di sempre







mercoledì 1 novembre 2017

COME UNA SERENATA. Versi titillati con violino







ddrà vicinu


A passu lientu di malincunia
un arcu di viulinu si lamenta
pari ca zurrichìa ammeci canta
pari ca arridi quannu  si scripenta.

Ascunta stu viulinu
ca ti sona,
mentri duormi, na canzuna,
di luntanu,
di vicinu nun lu vidi
e nun lu sienti,
iu fuvu un sunaturi
ca si penti.

Lu suonu fu pi tia,
un t’affacciasti;
aspetta ormai lu suonu
di campani: la notti
è longa, sai?, lu viulinu
jì a sunari contradanzi
e sirinati,
chjanciennu, ntre un paisi
ddrà vicinu.

“Pizzo Don Elia”, 12 luglio 2010
leggendo il  verso di Lorca: mil violines caben en la palma de mi manos,
mille violini si concentrano nel palmo della mia mano.




lì vicino

A passo lento di malinconia
 un archetto di violino si lamenta
sembra che titilli  invece canta
 sembra che rida invece esso si spreme.

Ascolta questo violino, 
che ti suona,
 mentre dormi, una canzone, da lontano,
 da vicino non lo vedi
  e non lo senti,
 io sono stato un suonatore 
che si pente.


 Il suono era per te,
 non t’affacciasti;
 attendi ormai il suono
 delle campane: la notte
 è lunga, sai?, il vioino
 è andato a suonare contradanze
 e serenate,
 piangendo, in un paese
 lì vicino.

Testo in dialetto e traduzione ©piero carbone



Grazie ad  Eduardo Chiarelli per la foto che lo ritrae mentre costruisce artigianalmente un violino
La foto con i suonatori è di Louise Hamilton Caico e risale ai primi del 1900