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lunedì 22 luglio 2013

SHOBHA, WORKSHOP E IL CASTELLUCCIO



Il Castelllucio. Incisione di Nicolò Rizzo


Ieri, su fb, ho lanciato una riflessione in margine ad un Workshop di fotografia organizzato recentemente al mio paese in occasione della Festa del Monte e che ha visto la partecipazione di dieci giovani fotografi capitanati, se così si può dire, da Shobha Battaglia;  ne è seguito un cordialissimo e costruttivo confronto che credo valga la pena portare alla conoscenza e coscienza di tanti che amano il "bello" e cercano di fare qualcosa in favore dei luoghi e dello stesso ambiente dove vivono.
Lo riporto.

Renzo Collura, Paesaggio nella notte, 1986


Piero Carbone (A&P):
Idealmente a Shobha Battaglia per il Workshop da lei diretto "Racalmuto un paese straordinario".
Sarebbe stato interessante e in tema con il workshop, oltreché promozionale per il paese, realizzare un'escursione al Castelluccio, sorprendente risorsa negletta di Racalmuto dalle inespresse potenzialità, dove c'era una mostra di fotografie dei primi anni del Novecento che ho il piacere di segnalare. Un cordiale saluto. Alla prossima edizione!

htmlhttp://archivioepensamenti.blogspot.it/2013/06/unamorevole-testimone-al-castelluccio.html

Shobha Battaglia:
Hai ragione... grazie della segnalazione, ma eravamo stretti stretti con i tempi... verrò io a visitarla quanto prima... Shobha



A&P:
Bellissimo epilogo di una segnalazione. Grazie per l'attenzione. Spero a presto.


Locandina di una precedente mostra a Montedoro






E' intervenuto anche uno dei giovani partecipanti, il bravo Alessandro Giudice, di cui avevo precedentemente pubblicato una sua bella foto sul castelluccio, previo permesso richiesto e ottenuto espressamente su fb dove avevo visto per la prima volta la suddetta foto.

Alessandro Giudice Jyoti:
Caro Piero, hai ragione, oltre al Castelluccio ci sarebbero stati anche altri luoghi meritevoli di attenzione (per fortuna Racalmuto ne è ricca), purtroppo i tempi erano serratissimi, si correva e si lavorava sempre, al prossimo workshop faremo in modo di trovare il tempo per far conoscere le altre bellezze racalmutesi.


A&P:
Non solo e non tanto i luoghi ma mi è sembrata una felice coincidenza (non valorizzata) la mostra fotografica "storica" di Louise Hamilton Caico con un workshop di fotografia che ha visto tanti fotografi intenti a valorizzare le nostre realtà positive e "belle".


Alessandro Giudice Jyoti:
Piero come detto precedentemente i tempi erano molto serrati, ed il programma intenso, in ogni caso al prossimo Workshop il castelluccio sarà una meta certa e se ce ne sarà ancora modo vedremo anche Louise Hamilton Caico.


Locandina di un recente evento al Castelluccio






giovedì 9 maggio 2013

GALEOTTO FU IL CASTELLUCCIO


  • Per galeotto intendo che ha ispirato e ispira tante cose! E quante ne potrebbe ispirare, questo tesoro visibilissimo e negletto!La vallata ai suoi piedi è un anfiteatro naturale, che fa pensare al peruviano  Matsu Picchu nella valle dell'Urubamba.Dalla linea ondulata delle colline sullo sfondo, si leva il cono imbiancato dell'Etna.Il Castelluccio: una risorsa per Racalmuto. L'ennesima occasione da valorizzare per la Sicilia. Questi pensieri mi ha  suggerito una chiacchierata su fb che pubblico di seguito. Le immagini a corredo rendono plastiche le parole facendo risaltare ed esaltando il loro senso.



      • Martedì 7 Maggio

      • Domenico Mannella

        Carissimo Piero non trovo più "OH CASTIDDUZZU MIU" puoi inviarmelo di nuovo?? Non si sa mai?! Dovessi avere il tempo sufficiente! Altrimenti avrei un'idea di riserva, sentiamo che ne pensi tu. Durante la recitazione della poesia potrei eseguire, io solo, un sottofondo di musiche medievali al flauto dolce, per ricreare il tipico ambiente sonoro, nell'ambiente architettonico del tempo!! Che ne pensi??
      • Piero Carbone

        Oh Castiddruzzu miu ca ti scurdaru
        n capu na muntagnola abbannunata
        d'un circu russu lu suli a lu scurari
        ti circunna e mpacci lu paisi po taliari.

        Seculi, dimmi, quantu nn a sfidatu
        cu ssi macigni di rocchi a sustintari,
        supirchjarii quantu nn a vidutu
        nni ddru paisi ca ti voli scurdari.

        Sicuru e fermu, livatu ni l'antu,
        tu sienti lu vientu hiuhhiari e quarchi
        rocca chi ddra ssutta sempri cadi.

        Ancora, bieddru miu, ca n capu a stari
        comu n'aquila cu l'uocchji grifagni
        chi accuvacciata n capu l'ova av'a cuvari.


      • Piero Carbone

        Eccolo. Te lo rinvio. Anche l'dea flautata è intonata. Il post del blog sul Castelluccio circa il sopralluogo del 27 aprile è stato cliccatissimo e commentatissimo. L'idea attrae.
      • Domenico Mannella

        Caro Piero mi fa piacere il tuo gradimento per l'idea "flautata". Ti ringrazio anche per la prontezza della risposta. Il post sul Castelluccio l'avevo già visto, ma non ti avevo ancora fatto i complimenti. Davvero bravo. Raccogliere le foto fatte casualmente, insignificanti al primo scatto, semplice foto ricordo, vederle trasformare in narrazione didascalica-visiva, sorprende, stupisce, meraviglia, spinge ad apprezzare, riconoscere e ammirare l'animo e l'abilità del poeta e del narratore che trasforma in poesia dalla pietra alla fotografia!! A presto. Domenico
      • Mercolì 8 Maggio 

      • I complimenti sono ricambiati, sentitamente ricambiati, ma pensando, Angelo Cutaia permettendo e ad Angelo permettendolo, pensando a quante iniziative belle si potrebbero fare al Castelluccio, alle risorse da valorizzare, a quanti artisti potrebbero arricchirlo con il loro estro, a quanta e quale bellezza vi potrebbe svettare, al riverbero che ridonderebbe sul paese, viene da ipotizzare che l'atteggiamento più proficuo, per quanti si troveranno coinvolti in questa e nelle avventure future, nonostante le difficoltà e le eventuali opposizioni, e parafrasando un noto "gioco" televisivo, debba essere il seguente: accettiamo e andiamo avanti!



        Oh my dear castle that all have forsaken
        Sitting upon a mountain all alone, forlorn,
        at dusk a reddish circle glows around you
        and you can gaze upon the town.

        How many centuries have you withstood
        with your enormous rocks the test of time?
        Tell me, how many wrongs have you endured
        from that commune that wishes you were gone?

        Solid and strong, raised high in our midst,
        you feel the hissing of the blowing wind
        and hear your stones that keep on crumbling down.

        You must remain up there a long, long time,
        just like an eagle with rapacious eyes,
        sitting upon the eggs to hatch its brood.






        Ringrazio per la traduzione l'amico Gaetano Cipolla, docente della St. John's University, New York. 
        Quadri e foto di (iniziando dal primo in alto):Nicolò RizzoPicipòNicolò RizzoGiuseppe TuccioMedaglia bronzea senz'altra indicazioneRenzo ColluraAlessandro Giudice


        http://archivioepensamenti.blogspot.it/2013/05/al-castelluccio-accade.html
        http://www.youtube.com/watch?v=k0wFlaW64-c