lunedì 21 novembre 2016

NON ERA L'ULTIMO. Altri muri oltre quello di Nicosia (Cipro)

Sembrava l'ultimo, quello di Nicosia, documentato in una mostra del 2014 all'Albergo delle Povere di Palermo durante la Settimana delle culture.

Faceva impressione apprenderlo, dopo la caduta del muro di Berlino, ma per fortuna sembrava l'ultimo della storia.

L'ultimo muro, dunque, sarebbe stato quello nell'isola di Cipro?
Ma quale significato può avere e assumere un muro in una piccola isola, già di per sé isolata dal mare? Peggio della famosa muraglia!

Tuttavia, poteva consolare, ammesso che consolazione possa esserci in simili situazioni, che il muro di Nicosia fosse l'ultimo della storia.

Evidentemente, dato l'insorgere recente di altri muri e di altri steccati - per non fare uscire o per non fare entrare - in Europa come in Messico contro gli immigrati, quello di Nicosia non era l'ultimo. Purtroppo.

schermata you tube

Per ascoltare la poesia Lassatili passari
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facitili passari!


“Accuso le voci della paura 
che invitano a costruire muri.”
Mark Zuckerberg, aprile 2016



Cadì lu muru di Berlinu.
 Pirchì ancora rijnu mura?
Na vota, mura pi un nesciri
nca! ora, mura pi un trasiri.
Arrugginutu  è lu filu spinatu,
li piccilidri si strazzanu li mani:
scula sangu e nun ponnu jucari.
Mura, e mori la cuscenza.
Ma chi faciti?
C’è cu li voli firmari!
Ca va fari un muru
o lu filu spinatu?
E’ un hiumi,
lu hiumi di la storia.
Nun si po’ arristari.
Facitili passari!


©piero carbone 

  

LASCIATELI PASSARE.
È caduto il muro di Berlino. / Perché ancora alzano muri? / Una volta, muri per non uscire / e già! ora, muri per non entrare. / Arrugginito è il filo spinato, / i bambini si feriscono le mani: / gocciola sangue e non posono giocare. / Muri, e muore la coscienza. / Ma che combinate? / C’è chi li vuole fermare! / Che può fare un muro / o il filo spinato? / E’ un fiume, / il fiume della storia. / Non si può arrestare. / Lasciateli passare!



Mostra di Bevilacqua sul muro di Nicosia
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domenica 20 novembre 2016

I RECUPERI DI PIERO BAIAMONTE: GLI ANELLI A MURO. Coincidenze e assonanze con la sortita a Partinico nel "non museo" di Filippo Grillo


Di un'informale conversazione su fb, Piero Baiamonte, che ringrazio per i generosi apprezzamenti, ne ha voluto fare una didascalia di presentazione alla foto che preannuncia quello che potrebbe essere un nuovo percorso di recupero: gli anelli a muro.

Dopo quello dei portali, una volta pretenziosi e solenni, ora mesti perché abbandonati o non adeguatamente valorizzati, anche questo percorso fotografico ci farà riscoprire un aspetto di noi stessi, della nostra storia o più semplicemente del nostro passato, che, tra cultura materiale e immateriale, susciterà sicuramente interesse, commenti e curiosità.

Per una delle solite coincidenze, e dico solite per la "natura" che le accomuna e non per la frequenza, all'indomani della pubblicazione del post di Piero Baiamonte mi sono recato a Partinico con Nicolò D'Alessandro per incontrare Filippo Grillo in quello che lui definisce "non museo" ma che è in realtà un tentativo, eroico poiché tentato con le sue sole forze, di recupero dell'identità di una comunità attraverso una ultratrentennale ricerca di "reperti" di una civiltà ormai scomparsa, la nostra.





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Commenti
Piero Baiamonte “Aniddretta”: servivano per legarvi le redini degli animali, dei muli etc. - al posto dell'aniddriettu, sopra la jittena, veniva incastonato a muro un osso o un piccolo tronco, sempre per lo stesso scopo o per appendervi la sacchina, la bisaccia per non poggiarla a terra (citazione riportata su consulenza di Piero Carbone da Racalmuto, profondo conoscitore e appassionato di aneddoti, tradizioni, citazioni dialettali che ringrazio per la dettagliata informazione)
Giovanni Salvo Vi si legava la Cuddrana...
Piero Baiamonte che sarebbero le redini ?
Eduardo Chiarelli A volte in mancanza di "Aniddretti", si utilizzavano ferri di cavallo usurati. Questi venivano murati lasciando un po del semicerchio fuori dall´intonaco.
Franco Baglieri In provincia di Ragusa a " Cianciana "
Piero Baiamonte a Racalmuto...sui muri delle vie cittadine ce ne sono ancora tanti, allora utilizzati per parcheggio cavalli, muli, asini - ricordo anche i ferri di cavallo incastonati a muro Eduardo Chiarelli
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schermata facebook


Link correlato:
Sulle ricerche di Filippo Grillo

recuperi sul versante linguistico: il recente libro di Roberto Sottile

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ph ©Piero Baiamonte

sabato 19 novembre 2016

IN CITAZIONE: "NO, NO, NO...". (da "Retablo" di Consolo, pagina 46




- No, no, no, corpo d'un Bacco! - urlò ancora l'ospite battendo il pugno sopra la tavola. - Non m'ingannate. Siete, come scrive il Serpotta nella littra... etc. etc. 



(da Retablo di Consolo, edizione Sellerio del 1987, pag. 46).

venerdì 18 novembre 2016

CIAO, ATHOS. AUGURI PER LA FELICE COINCIDENZA! La Cina non attende, fa


"Quanti chilometri per un compleanno!" verrebbe scherzosamente da dire. Ovviamente così non è, e meno scherzosamente altre considerazioni insorgono.

 Oggi è un giorno particolare per Athos Collura, doppiamente particolare, perché cade il suo compleanno mentre si trova in Cina come responsabile per la sezione italiana della Biennale internazionale di fotografia di Jnan.

Auguro che anche il prossimo anno lo sia, magari triplicemente: trasvolandovi con le visioni pittoriche sue e quelle di Renzo suo padre.

Come siciliani, conterranei, estimatori e sostenitori in tempi non sospetti di percorsi pittorici e intellettuali non sempre compresi o adeguatamente apprezzati, saremo idealmente cinesi.

ph Michele Stanzione ATHOS A BEIJING

Inviatimi da Athos su Wats App



Dalla bacheca fb di Marsupia Zhou













giovedì 17 novembre 2016

SONO SALITO SUI TETTI PER RINGRAZIARVI, NEL GIORNO DEL MIO COMPLEANNO

Ho ricevuto e sto ricevendo tanti auguri per il mio compleanno e di ciò sono grato e onorato.

Non che non lo meritino, gli amici, che io salga sui tetti per ringraziarli solennemente in modo da farlo sentire a tutti e non dimenticare nessuno, ma le cose, in realtà,  sono andate diversamente: mi sono ritrovato sui tetti della Cattedrale di Palermo perché accompagnavo gli alunni in visita guidata, tuttavia, nella sua casualità, la singolarità dell'esperienza mi ha fatto vivere inaspettate emozioni e suggerito tante riflessioni.

Non mi è sembrato vero che all'eccezionale esperienza potessi associare, idealmente, il mio ringraziamento. 
Anche se gridati sui tetti vi assicuro che i ringraziamenti sono individuali. Grazie a te, a te, a te...



Passeggiare sui tetti

Coincidenze che inducono a fantasticare: compleanno sui tetti.
Se si passeggia sui tetti di Palermo, sul tetto della Cattedrale, i pensieri, se ne può star certi,
 inseguono l'occhio che spazia a 360 gradi, e non si limitano all'ondulato cerchio dell'orizzonte ma intraprenderanno voli elicoidali, sopra i tetti,  appunto, molto sopra, oltre, oppure sotto i tetti, molto sotto, insomma verso l'alto e verso il basso, in volute dinamiche 
come fossero tortili colonne barocche. 
Pensieri. Sguardo. In verticale.  Usque ad sidera, usque ad inferos.

Metafora, il tetto, del giorno genetliaco, vero spartiacque del tempo (della nostra vita): 
arrotolato all'indietro 
eppure da srotolarsi ancora in avanti. 
Il genetliaco è un momento fuori dall'ordinario, come passeggiare sui tetti, festosamente, 
ma poi si deve scendere o... salire. 
Sui tetti non si abita.