mercoledì 6 gennaio 2016

CHI HA INTERESSE A METTERE UNA PIETRA SOPRA? Da fb al blog



CHI HA INTERESSE A METTERE UNA PIETRA SOPRA?

https://www.facebook.com/notes/piero-carbone/chi-ha-interesse-a-mettere-una-pietra-sopra/10156442805510204


https://www.facebook.com/notes/piero-carbone/chi-ha-suicidato-la-fondazione-sciascia/10156290090155204

Che strana coincidenza! 
Il 18 novembre 2015 pubblicavo la nota "Chi ha suicidato la Fondazione Sciascia?", il 20 novembre 2015 sopraggiungeva l'invito a dimenticare il passato senza perdere tempo a cercare responsabilità varie.

Nel silenzio generale solo una voce ha fatto notare l'inopportuna esortazione, quella di Giuseppe Guagliano, vice presidente del consiglio comunale di Racalmuto. Solo lui? Ma è possibile? Cosa è successo dopo?


“...E triste leggere nella nota di un giovane assessore, promettente giornalista, che dovendo parlare di futuro della Fondazione afferma ” è opportuno non guardare indietro a vedere chi ha fatto cosa e chi avrebbe dovuto fare e non ha fatto”.

Un concetto che è in assoluto la negazione del messaggio Sciasciano. Il peggiore modo per ricordarne la memoria.

Da un giovane e intelligente Assessore (componente di diritto del cda) in tanti si aspettavano un atteggiamento contraddittorio e critico nei confronti di chi ha responsabilità x quello che è successo in questi 26 anni nella gestione della Fondazione così come si aspettavano una onesta e puntuale autocritica x quanto successo negli ultimi 18 mesi.
Evidentemente risulta più comodo e conveniente stare all’interno del sarcofago tra le anime morte.”

Giuseppe Guagliano V. Presidente del Consiglio Comunale di Racalmuto.

Commenti su fb:

Lillo Taverna Sì, caro Piero, ma poi mi pare sia corso a votare all'unanimità per l'intruso. Come per la faccenda della monnezza. S'intende per responsabilità come gli altri come tutti. Cu s'appuzza nni la magiatura nun la lassa ma mcu a masciddrati!.
Piero Carbone Non mi pare abbia votato, se l'avesse fatto sarebbe una conferma di una incomprensibile divergenza con se stesso, in ogni caso le argomentazioni non perdono il loro valore
Lillo Taverna Perdono il loro valore caro Piero. Hanno dovuto subire il ricatto Cavallaro perché c'era in gioco un milione di euro per la nota vicenda della Ministra- Poi tutto in fumo ma non per colpa della nostra Amministrazione. Ormai un folle e dispendioso statuto organato dal valido Aldo Scimé cade a pezzi, ma la famiglia, il direttore dal cuore cavo che osa darmi del maledicato come se io fossi un suo scolaretto da premiare o castigare e tutto un trentennio di mala gesutio - tutti colpevoli- e se mi danno incarico di dinostrarlo mi basterà solo lo spazio di u mattino, tutti a mangiare. tutti a gozzoviglire. Bene fa Emilio Nessana, bene fa Totò Picone a lasciar cuocere questa che da vent'anni tu gustamente chiami una cattedrale nel deserto, a fare chirezza. E' il giorno del giudizio. Senza soldi che fanno? Premesso che la Regione, venuto meno Aldo Scimé. un euro a questo nulla dal pomposo nome non glielo molla. Ed a ragione. Aggiungo che se si trattava di una tardiva domanda mi ero prestato a far correggere la disattenzione (tra l'atro manco si erano accorti quelli che ci stanno a pagamento dentro la Fondazione) che l'anno scorso la scadenza era stata anticipata di un trimestre. Avevo ed ho entrature in altissimo loco dal CGA al CONSIGLIO DI STATO. Sindaco ed assessore mi hanno fatto capire he dovevo desistere. E perché? Perchè son dissennati? Ma no!. Sono d'accordo con loro se pensano di smammare nipoti maleducati di Sciascia, familiari che te li raccomando e magari qualche amoroso genero che genero non è più perché divorziato e passato a pi0ù giovani nozze. Quindi quella Centrale di un secolo fa torni al Comune, alla colletività. Ne ha bisogno per vera cultura, per vero turismo per veri incontri qualificati e qualificanti. Io sono con Emilio e Totò e sono contro chi - in malafede - è contro Emilio e Toto in questa facenda desolante della fonfazione non fondata da chi ne porta il nome o peggio requisita da chi non ne ha titolo alcuno ma solo per l'idiozia di un consiglio senza senno di quel tempo là, si trova assiso in Viale della Vittoria di Racalmuto come egemone ed incontrollabile padrone.
Piero Carbone

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Piero Carbone Lettura coraggiosa e inquietante. Inquietante l'ipotesi, se di ipotesi si tratta, e cioè che chi dovrebbe sostenere la Fondazione anzi l'ostacola e la vorrebbe morta e sepolta. Ancor più inquietanti i silenzi se valgono come acquiescenze. O più semplicemente, senza inquietudini, si tratta di indifferenza, di disinteresse, di noia, alla fine. Forse si deve constatare che non si è riusciti a dare la scossa da tanti conclamata neache con Felice Cavallaro incluso a tale scopo nel consiglio di amministrazione della Fondazione Sciascia come consigliere-tesoriere? E come la mettiamo con la strada degli scrittori se finalizzata a condurre verso certe mete come la Fondazione, se queste si ritrovano in stato di abbandonano o non si ritrovano affatto. Spese inutili, quante migliaia o decine o centinaia di migliaia di euro per annunciare un percorso dalle mete evanescenti. Bastava fare l'annuncio di una strada virtuale sul web. A costo zero.

Lillo Taverna Giustissimo quello che tu dici caro Piero. Ma non si vive di poesia. Mi è oggi arrivata - anzi una raccomandata con ricevuta di ritorno per mia moglie- on tanto di firma virtuale: si consuma un crimine multiplo. Si afferma che il 1/10/2015 il FUNZIONARIO RESPONABILE dell'ICI (sic) avvisa "che si è provveduto per l'anno in questione (2010) .'ACCERTAMENTO dell'ICI "dal confronto dei dati catastali forniti dall'Ufficio del territorio di Agrigento, le dichiarazioni ICI e i versamenti" etc. Si vorrebbero estorcere dunque 177,73 euro alla pensionata al minimo di mia moglie peraltro già vessata di Euro 89,00 (dcon, i fatti contestano in senso più gravoso per mia moglie). Protocollata il 1° dieci 2015 (chi controlla il protocollo? il grande Scimé non c'è più, Enzo pensa ad altro e stabilisce il tutto uno scagnozzo del verrino come per mia incostestabile esperienza), ebbene saran lente queste poste ma solo ieri il postino bussò una volta e solo oggi sono andta a ritirarla con mio aggravio di spese e scocciatura. Una semplice verifica come quando ci stavo io al Secit e l'abbaglio di lauricella sarebbe stato chiarito. Ma sotto c'è dell'altro e di peggio. Questo ufficioTributi di Racalmuto oberato di dipendenti, alcuni iìn conflitto di interesse col sindaco, LSU addetti provvisori in via permanente etc.ha apettato l'apocalittico termine del quinquennio (che non è secondo legge perché la legge iniziale parlava di un anno) per fare ACCERTAMENTI CATASTALI RETROATTIVI impossibili. Ti posso assicurare che c'è tutto il codice penale dentro e non si alverebbe nessuno. Altro che le stupidaggini della Fondazione Sciascia, un vezzo snobistico per una cattedrale nel deserto. Che debbo fare? Certo io con una sapenite seignlazione di autotutela amministrativa ai sensi di un misterioso art.9 me la cavo, Ma tutti quei poveri, davvero derelitti, pensionati e malconci coldiretti sostanzialemente analfaberi che se ne strafottono di Sciascia dei NOCINI e d tal Digrado dal cuore cavo che stanno passando una tremenda Befana chi li protegge, difensìde, tutela, scrive pro? Ma che c'importa se Bisanzio brucia, La Fondazione non ha più soldi (fialmente!) e deve chiudere. Ma vivaddio un po' di soldi risparmiati per un Comune che fa acqua da tutte le parti per una quarntennale mala gestio da parte di tanti allittrati poeti storici giornalisti professori medici e quasi ingegneri. Se sono in tua dissonanza mi dovrai scusare. ma credo di avere ragioni da vendere. Sì, per me Fundatio de XAXANA gente delenda est. Al più presto però. Un pò di pulizia. Non fa male!.

martedì 5 gennaio 2016

QUESTA NOTIZIA CI APPARTIENE. Maria Elena Infantino figlia d'arte

Questa notizia a noi racalmutesi un po' ci appartiene, Maria Elena è infatti figlia di Raina Nikolova e Luigi Infantino, il tenore racalmutese universalmente apprezzato per la sua grazia. Ma fino a che punto le è familiare il paese del padre?

Condiviso sulla mia bacheca fb da:


The Eden Magazine is a free online magazine focuses on spreading compassion to all sentient beings Living in a healing and peaceful world


Maria Elena canta in inglese.
Segnalato su fb da:

Lillo MendolaBuon sangue non mente



Maria Elena canta in inglese, in napoletano e in siciliano Segnalato su fb da:


Suo commento:
La figlia del grande Luigi Infantino rende omaggio al Papà e alla sua terra cantando, in siciliano, una celebre canzone popolare.


lunedì 4 gennaio 2016

INFANTINO CON LA CALLAS ALLA FENICE DI VENEZIA



La vicenda artistica di Luigi Infantino è costellata di incontri con cantanti di prima grandezza, uno di questi è stato indubbiamente quello con la "divina" Callas. 
Con lei ha cantato "Lucia di Lammermoor" alla Fenice di Venezia nel 1954. Chissà se ne esiste una registrazione! Ma già il ricordo risuona di recondite armonie!



LUCIA DI LAMMERMOOR

S. Cammarano / G. Donizetti, 1835

 Personaggi

Lord ENRICO Asthon .......... BARITONO 
Miss LUCIA, sorella di Enrico Asthon .......... SOPRANO
 Sir EDGARDO di Ravenswood .......... TENORE
 Lord ARTURO Bucklaw .......... TENORE
 RAIMONDO Bidebent, educatore e confidente di Lucia .......... BASSO
 ALISA, damigella di Lucia .......... MEZZOSOPRANO
 NORMANNO, capo degli armigeri di Ravenswood .......... TENORE 

Coro di Donne e Cavalieri, Congiunti di Asthon, Abitanti di Lammermoor. Paggi, Armigeri, Domestici di Asthon. 

L’avvenimento ha luogo in Iscozia, parte nel castello di Ravenswood, parte nella rovinata Torre di Wolferag. L’epoca rimonta al declinare del secolo XVI.

Avvertimento dell’autore 

La promessa sposa di Lammermoor, istorico romanzo dell’Ariosto scozzese, mi parve subbietto più che altro acconcio per le scene: però non deggio tacere, che nel dargli la forma drammatica, sotto di cui oso presentarlo, mi si opposero non pochi ostacoli, per superare i quali fu mestieri allontanarmi più che non pensava dalle tracce di Walter Scott. Spero quindi, che l’aver tolto dal novero de’ miei personaggi taluno di quelli che   pur   sono   fra   i   principali   del   romanzo,   e   la   morte   del   Sere   di   Ravenswood diversamente da me condotta (per tacere di altre men rilevanti modificazioni) spero che tutto questo non mi venga imputato come a stolta temerità; avendomi soltanto a ciò indotto i limiti troppo angusti delle severe leggi drammatiche.



Enrico Di Puma, fondatore del Circolo culturale "B. Gigli", 
mostra con orgoglio un reperto della sua collezione.





Lucia:

"Un brivido mi corse per le vene!"

Atto I, Scena seconda



C'era anche Infantino

"Alla Fenice, la Callas affronterà poi altre due parti di capitale importanza: nel 1953 sarà Violetta nella Traviata di Verdi, in occasione del centenario della prima esecuzione che ebbe luogo proprio alla Fenice, e, l’anno successivo, dopo Lucia di Lammermoor di Donizetti, darà voce a quello che insieme a Norma resta il personaggio più significativo della sua carriera: la Medea di Luigi Cherubini."
Da: https://www.facebook.com/notes/teatro-la-fenice/maria-callas-al-teatro-la-fenice-alle-13-linaugurazione-della-mostra/1018481064870564/



Link
Luigi Infantino "napoletano"

  Autunno (Bovio - De Curtis)

'I te vurria vasà (Russo Di Capua)
https://www.youtube.com/watch?v=Ux70jlV97GE

Mandulinata a Napule (Murolo - Tagliaferri)

A' canzone 'e Napule (Bovio - De Curtis)

sabato 2 gennaio 2016

MUSICA IL PRIMO DELL'ANNO? MUSICA TUTTO L'ANNO! Sull'enigma di ieri. Canta Luigi Infantino



Il post di ieri:





SCIACCA

Ecco la risposta alla domanda del post di ieri "Ma che cosa ascolterà mai Ignazio Navarra per il primo dell'anno?". Tra le mie mani.


E' la Traviata di Verdi, in una edizione speciale:



Speciale per tanti motivi, ma soprattutto per il cantante che interpreta Alfredo Germont:



 Ignazio Navarra, come s'è detto, ha accolto il nuovo anno con l'aria Libiam nei lieti calici nell'interpretazione di Luigi Infantino del 1946.

Il saccense Navarra, musicofilo e storico della musica siciliana,  oltre che pittore e poeta, ha una discoteca ricca di quattro o cinquemila opere in vinile e in cd, una raccolta degna di di essere accolta in una istituzione pubblica, la sua scelta pertanto, da conoscitore e competente, rimanda ad un giudizio molto lusinghiero e qualificato del tenore racalmutese.

E' l'immancabile ritornello dei nostri incontri: "In provincia di Agrigento abbiamo avuto due grandi cantanti, Luigi Infantino di Racalmuto e Giovanni Inghilleri di Porto Empedocle".
E a supporto di un tale giudizio sciorina una qualificata bibliografia.  Questa volta si è soffermato su un'opera in particolare, Le stirpi canore di Angelo Sguerzi.


Le notizie riguardanti Luigi Infantino alle pagine 132 e 133




L'indice con l'elenco dei ritratti critici degli altri cantanti





RACALMUTO

Ringrazio Enrico Di Puma per il video realizzato nel suo Circolo culturale "Beniamino Gigli" dedicato a Rina Gigli, soprano, e a Luigi Infantino, tenore.

Libiam nei lieti calici: Luigi Infantino, tenore; Adriana Guerrini, soprano






Enrico Di Puma con Raina Infantino




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