mercoledì 24 giugno 2015

ANCHE RACALMUTO A PALAZZO MIRTO. Oggi Rosario Lentini presenta il libro sulla storia della Fillossera in Sicilia



Era nell'aria: oggi, al Palazzo Mirto di Palermo, Rosario Lentini presenta il suo libro sulla Fillossera, un insetto che attaccando i vigneti ha determinato nell'Ottocento disastrose conseguenze sull'economia siciliana. 
Nonostante gli approfondimenti finora condotti da diversi studiosi,  l'argomento rinviava a tante questioni aperte. Sono sicuro che la lettura non deluderà la curiosità suscitata. 
E' stato Rosario a farmi capire qualche anno fa l'importanza di alcuni documenti sulla Fillossera da me casualmente rinvenuti e che sono poi confluiti nel libro Il giardino della discordia.  Racalmuto nella Sicilia dei Whitaker, 2006.




   Dall'Introduzione
 di
 Rosario Lentini
Il giardino della discordia.


Carbone - ripeto - non è uno storico, ma ha colto subito l’importanza di due questioni sulle quali da tempo si svolgono indagini approfondite e alle quali non si è data ancora una risposta definitiva.
La prima riguarda l’autenticità dell’anno di arrivo di Ingham in Sicilia, il 1806, mai dimostrata documentariamente, ma suffragata, con una sorta di passa parola, da fonti giornalistiche di fine XIX secolo o anche da autori contempora- nei, quasi per tradizione orale. [...]

La seconda questione, cioè l’arrivo della terribile fillossera che devastò i vigneti d’Europa dalla seconda metà dell’800 in avanti, è ancora più importante e di estremo interesse, perché la documentazione rinvenuta da Carbone farebbe anticipare di diversi anni la rilevazione della presenza in Sicilia di questa grave malattia delle viti. 

Sin dallo scorso secolo, le fonti specializzate sono state concordi sul fatto che il primo caso di Phylloxera vastatrix si sia registrato a Riesi nel maggio del 1879, in contrada Due Palmenti, proprietà del signor Giovanni Calamita e che da lì essa si sia propagata a tutta l’Isola. 
Le indagini condotte sul posto dal- l’allora direttore della Stazione agraria di Palermo certificarono l’effettiva aggressione della fillossera. 



Ciò, ovviamente, non escludeva la possibilità che in altre contrade l’afide fosse già arrivato da tempo, ma che non venisse segnalato sol perché non vi erano periti disponibili o realmente capaci di distinguere l’insetto fillosserico da altri che pure imperversavano in quel periodo. 
Di contro, va detto che anche il protagonista di cui si narra in queste pagine, che nel 1871 scriveva di avere individuato la malattia nei suoi vigneti, potrebbe aver commesso un errore di valutazione. 

È noto, ad esempio, che un proprietario catanese di nome Stoppani, sin dal 1868 aveva lanciato l’allarme “sopra un esilissimo insetto” che cominciava a danneggiare le uve di quelle contrade e che negli anni successivi si propagò nelle campagne della Sicilia orientale. In assenza di descrizioni puntuali risulta impossibile, agli studiosi di oggi, identificare quell’agente patogeno. 

Non è, dunque, facile approdare a una conclusione condivisa sull’argomento, ma quanto meno, i ragionamenti dell’autore hanno il pregio di indurre alla ricerca di altre fonti e di sollecitare altri riscontri. [...]



Quando Rosario Lentini parlò di Fillossera in Portogallo


Foto ©piero carbone (particolari di Palazzo Mirto)

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