mercoledì 9 settembre 2015

COME TI CONSERVO O AMMODERNO IL CENTRO STORICO. Conversazione con Ettore Liotta



Dopo la pubblicazione di alcune foto sullo stato molto precario del monumento ai caduti sul lavoro, l'intervento di Ettore Liotta ha suscitato alcune riflessioni che penso valga la pena estrapolare e riproporre per gli spunti che potrebbero fornire.





La gestione dello spazio urbano dove siamo nati e cresciuti, o dal quale ci allontaniamo (temporalmente o geograficamente), non può essere una mera questione di burocratica manutenzione o di momentanea politica: attiene alla nostra identità. 



Dello spazio urbano, con il suo cuore rappresentato dal centro storico, ne usufruiamo, lo viviamo, lo riviviamo nel ricordo ed è giusto che tutti lo testimoniamo per preservarlo. (P. C.)





Riferendosi ad un post precedentemente pubblicato, Ettore Liotta scrive:

E' forse fuori luogo, a commento di questo articolo, associare la doverosa, e sempre tardiva, manutenzione del monumento ai caduti sul lavoro e la distruzione della precedente fontana con ringhiera in ferro battuto. Ma per onestà va fatto.
Per la verità la fontana è stata spostata, abbassandola, in un angolo del monumento, ma avrebbero fatto meglio a toglierla del tutto.


Piero Carbone
Ma le cose credo debbano stare diversamente, non doveva spostarsi o sminuirsi la preesistente fontana. 
Scelte del passato o che attengono ad un'altra concezione dello spazio urbano, della sua articolazione, della conservazione e dell'ammodernamento nonché del suo arredo. 
Ma ora, vogliamo parlarne? 
Pubblicamente? 
Non certo per racchiudersi il tutto in un disegno dell'ufficio tecnico o di questo o quell'architetto o geometra o ingegnere avulso dalle risultanze dello stesso dibattito pubblico: per dirla in terza persona, e generalizzando, Ettore Liotta e altri come lui possono portare un contributo di idee da appassionati e competenti. 
Al tempo della restauro della Fontana, da semplice cittadino che ama i propri luoghi, ho fatto tante foto sognando che al termine dei lavori si facesse una esposizione di foto della fontana prima, durante e dopo il restauro e che pubblicamente si illustrassero le metodologie e le finalità dell'intervento di restauro. Addirittura si dovrebbe fare prima di ogni restauro: partire dall'esistente per illustrare metodologie e finalità dell'intervento da porre in atto. Sogno?

Foto di Louise Hamilton Caico (antecedente il 1910)

Ettore Liotta:
Ben detto Piero. 
Aggiungerei: prima che le scelte urbanistiche, architettoniche, di arredo urbano, di restauro e in tanti altri campi, vengano prese, c'è tutto un lavoro da fare a monte. I migliori esperti per ciò sono tutti i cittadini del paese. Essi infatti possono contribuire, non poco, alle scelte che poi l'Amministrazione cittadina deve fare, riunendosi in comitati, gruppi, pro-loco, amanti delle tradizioni locali etc., e raccogliendo idee di intervento, che inevitabilmente sono/devono essere ascoltate dalla stessa Amministrazione cittadina. 
Il vero guaio è quando questa viene lasciata sola e poi, nel chiuso di una stanza, pochi, anzi pochissimi, prendono decisioni che scontentano la maggioranza dei cittadini. 
Il tuo attaccamento al paese, che manifesti attraverso il tuo blog e facebook, è lodevole e va nella giusta direzione, cercando di coinvolgere tutti nella conoscenza e partecipazione, iniziando dalla lingua siciliana, dalle nostre abitudini di vita e di tradizione,mettendo in risalto fatti e persone che hanno fatto la storia del nostro paese etc.

Piero Carbone:
Ti ringrazio per l'apprezzamento ma credo che generale dovrebbe essere il civico attaccamento ai "nostri cari luoghi".

La Fontana (di li novi cannola)
 durante i lavori di restauro






Claude Ambroise con la moglie visitano la Fontana durante i lavori

Altri interventi a proposito  

della Pescheria "scancellata", 

di una fontana posticcia

del corso principale asfaltato






Foto di ©piero carbone

3 commenti:

  1. Piero, mi emoziona molto vedere e rivedere la foto di Louise Hamilton Caico, che hai postato.
    Quante sensazioni suscita quella foto!
    Li giarri 'n-terra, la ragazza/signora che ne tiene una in equilibrio sulla testa(di tale modalità di trasporto non solo a Racalmuto, ma anche a Montedoro, Louise Hamilton Caico si era molto meravigliata), le persone attorno alla fontana: immagini che appartengono al nostro passato ed è facile pensare a quale luogo di incontro dovessero essere, un tempo, le fontane.
    La semplicità e, nello stesso tempo, l’imponenza comunicativa della foto è enorme e si resta estasiati a vederla.
    L’insieme costituito dai marciapiedi e dalla ringhiera assume grandiosità e pone la fontana quasi su un altare, volendo evidenziare la sua sacralità, a cui portare rispetto ed , oserei dire, venerazione.

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    1. "L’insieme costituito dai marciapiedi e dalla ringhiera assume grandiosità e pone la fontana quasi su un altare...". Bellissima immagine. Mi piace quello che scrivi.

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  2. A proposito della piazzetta di San Pasquali, ho trovato una bellissima foto della fontana pubblicata dalla sig.ra Marina Maddeo,nel suo profilo facebook.La bellezza di tale foto, senza esagerazione, potrebbe accostarsi al quadro "La città Ideale" di Leon Battista Alberti. In questo periodo, oltre che al rifacimento della piazzetta Crispi, sarebbe il caso di ripensare anche a una nuova sistemazione di piazzetta di San Pasquali. Tutto ciò come inizio di un nuovo processo di valorizzazione della nostra architettura. Le facciate di tanti edifici storici di Racalmuto realizzate in blocchi di pietra e minime fughe sono delle opere d'arte da preservare e valorizzare.
    Ettore Liotta

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