Visualizzazione post con etichetta Antimafia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Antimafia. Mostra tutti i post

venerdì 23 maggio 2025

SIAMO "CAPACI" DI RICORDARE FALCONE, SUA MOGLIE E LA SCORTA. 33 anni fa avveniva l'attentato


33 anni fa, il 23 maggio 1992, alle 17.58, una carica di 500 chili di tritolo fece esplodere l’autostrada A29 all’altezza di Capaci.

Morirono il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, e i tre uomini della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.

Questa è la mafia. Non dimentichiamolo.

 

.


Sistemata come prima. 

Non è stato il piombo

 e neanche la lupara.

 È stato un terremoto,

 sembrò fosse finito il mondo.

 Hanno fatto saltare l’autostrada.

 Chi da Palermo ora si reca a Capaci

 la trova bella e risistemata.

*


Dalla mia raccolta The Poet Sings For All / Lu pueta canta pi tutti, introduction and traslation into English verse by Gaetano Cipolla, "Legas" New York 2014

giovedì 21 aprile 2016

A GROTTE SI PRESENTA UN LIBRO SU TOTÒ CUFFARO. ED È SUBITO POLEMICA. Ce ne ragguaglia Grotte.info




Mi pare lo sostenesse Brancati, in Sicilia, la cultura acquista connotazioni drammatiche.
Con meno approsimazione invece, intrisi di letteratura come siamo quasi come un fatto di natura (geografica), penso si possa parodiare  Brancati dicendo dei grottesi, dei vicini racalmutesi e dei siciliani ovvero della Sicilia tutta che altro non è se non la somma di tanti paesi, quel che l'autore del Don Giovanni in Sicilia disse degli inglesi:
"
"La Sicilia è un enorme palcoscenico sul quale, 
in costume siciliano, si rappresenta in sostanza la storia siciliana".
  Diario romano, ottobre 1949







INTORNO A UN LIBRO:
SEQUENZA IN CRESCENDO POLEMICO 

13 aprile  2016
Annuncio della presentazione su grotte.info
Annuncio della presentazione,  organizzata dall'Associazione teatrale "Nino Martoglio" presieduta da Aristotele Cuffaro, all'auditorium "San Nicola" di Grotte del libro "Totò Cuffaro - Tutta un'altra storia" del giornalista Simone Nastasi, incentrato sugli anni in carcere dell'ex presidente della Regione Siciliana  che ha finito di scontare una condanna a sette anni per favoreggiamento aggravato a cosa nostra. 

14 aprile 2016 
Lettera del prof Alfonso Provvidenza
Con una lettera a grotte.info il prof. Alfonso Provvidenza ringrazia Aristotele Cuffaro per l'invito su facebook ma annuncia che non parteciperà alla presentazione del libro, disapprovando totalmente il "convivio dottrinale, che banchetto di cultura o di scienza certo non è, sulla verità del processo al presidente dei siciliani".


18 aprile 
Movimento politico "Cinque Stelle"
I rappresentati cittadini del Movimento Cinque Stelle condividono la lettera del prof. Alfonso Provvidenza, contestano le dichiarazioni di pubblica solidarietà a Salvatore Cuffaro dei consiglieri comunali Piero Castronovo e Totò Carlisi; inoltre, ritengono una incongruenza che a Grotte si presenti il libro su Cuffaro dopo la cittadinanza assegnata al procuratore Nino Di Matteo che si era occupato del processo all'ex presidente della Regione Salvatore Cuffaro. Quasi un corto circuito, sostengono.

19 aprile
Gaspare Agnello
Il prof Gaspare Agnello, che un anno fa si era dissociato dalla scelta del Premio "Sciascia-Racalmare" , presieduto da Gaetano Savatteri (poi dimessosi), di assegnare il premio al libro Malerba di Giuseppe Grassonelli e Carmelo Sardo, declina l'invito di Aristotele Cuffaro e annuncia di non partecipare "per ragioni  di opportunità politica e giuridica". 


20 aprile
anch'io, per tante ragioni ho ritenuto opportuno fare alcune considerazioni in merito, in particolare perché ero intervenuto a suo tempo sulla vicenda del Premio Sciascia-Racalmare a cui faccio riferimento

E' stato meno inopportuno che a Grotte, col patrocinio del comune, sia stato assegnato addirittura un premio nel nome di Sciascia a un libro scritto, sulle proprie azioni non proprio edificanti, da un killer mafioso "stiddaro", ergastolano e non pentito, seppure coadiuvato da un giornalista? Questo si evince dal messaggio sciasciano? Riguardo alla polemica odierna, le stelle e i ragionamenti siano sempre coerenti e conseguenti. A prescindere. Altrimenti non si capisce se le stelle, la luna e il sole appartengono al giorno o alla notte. (A proposito di giorno e notte, coerenza, contraddizioni e nomi tirati in ballo: non fu inopportuno allora premiare nel nome di Sciascia? Tanti sciasciani tacquero. Neanche la Fondazione Sciascia quella volta fiatò.





giovedì 25 febbraio 2016

IL PROFESSORE MARINO "ESCE" DALL'ACCADEMIA E PASSEGGIA MEDITANDO CON TUTTI. Riflessioni (su un social network) su Sciascia, la mafia, l'antimafia...


I social network sono come una perenne prova d'orchestra nel mercato storico di Ballarò: ognuno abbannìa la sua merce mentre i valenti musicisti provano gli strumenti con squisiti frammenti musicali, il risultato che ne esce fuori è un bailamme  di suoni incredibili che nell'insieme risultano rumori, ma se uno tende l'orecchio e coglie echi di opere predilette si concentra su quelli, riesce ad astrarsi dal variopinto bailamme, risale con piacere e soddisfazione alle opere predilette,  opere serie, meditate, alcune veri e propri capolavori. 
Questa immagine è il mio commento  a certe presenze sui social network, in particolare al pensiero del professore Giuseppe Carlo Marino  oltreché alludere al motivo per cui l'ho voluto estrapolare da facebook e farne un apposito post per meditarci su e non smarrirlo in mezzo ad altri suoni rumori immagini compleanni annunci saluti autocelebrazioni buongiorno buonasera ricette ricettine emoticon smac puck ciak...
In particolare, riporto la riflessione postata ieri su facebook, su Sciascia, la mafia e l'antimafia poiché ne condivido le conclusioni di oggi e le riserve di ieri. P. C.
AVEVA RAGIONE LEONARDO SCIASCIA? Girovagando in una grande libreria, noto dei titoli (alcuni recentissimi, altri meno) che mi lasciano inorridito perché provano che ormai è in formazione una genìa di improvvisati e supeflui "scrittori" dediti al tentativo di conquistarsi un po' di fama scrivendo di antimafia, così come i loro predecessori, perseguendo un analogo obiettivo, scrivevano di mafia. Il mio venerato amico Leonardo Sciascia denunziava, incautamente e con un eccesso di profezia, l'avvento dei "professionisti dell'antimafia" (che, però, avrebbe dovuto individuare tra gli scribacchini e non proprio tra i magistrati) ; oggi, se fosse ancora in vita, proverebbe disgusto per i nuovi opportunisti che tentano di conquistare credito e soldi denigrando l'antimafia.



Disegno di Gaetano Porcasi

martedì 15 luglio 2014

ERA URA!






Comunicato


In occasione del 22° Anniversario della strage di via D'Amelio dove persero la vita Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta: Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina il gruppo “Insieme per il bene comune” composto da Luisa Agrò (responsabile dell’iniziativa), Anita Sciortino, Fabrizio Nazareno Mantione, Luigi Falletti, Calogero Giudice, Mariolina Lo giudice, Giuseppe Grizzanti, Giuseppe Brucculeri e Serena Miccichè hanno deciso di commemorare questo grande uomo che unitamente a tutte le vittime delle mafie, rappresenta un patrimonio inestimabile per la nostra terra: "La SICILIA- bellissima e disgraziata" come lo stesso Paolo Borsellino amava definirla.

Proprio per non essere indifferenti alle minacce subite in questi mesi dal magistrato Nino Di Matteo, proprio per continuare l'opera di rinascita culturale avviata da Paolo Borsellino, anche a Racalmuto, proprio per far acquisire a tutti noi giovani maggiore fiducia nelle Istituzioni il 19 luglio alle ore 19:30 e il 20 luglio alle ore 10:00 ci incontreremo in piazza Umberto I;

poichè come diceva Paolo Borsellino riteniamo che " SE LA GIOVENTU' LE NEGHERA' IL CONSENSO ANCHE L'ONNIPOTENTE E MISTERIOSA MAFIA SVANIRA' COME UN INCUBO":

Durante la manifestazione ci sarà una raccolta di generi alimentari, vestiario e giocattoli per le famiglie bisognose e gli immigrati di Racalmuto.



Locandina relativa alla fiaccolata che si svolgerà a Palermo



Ringrazio i giovani del gruppo “Insieme per il bene comune” per avermi coinvolto alla "festa della legalità" che si celebrerà sabato 19 e domenica 20 luglio a Racalmuto..


Era ura!

A don Pino Puglisi





Cuntenti mi susivu sta matina,

n piettu mi criscieru rosi e hiuri.



Ci li detti, di cu nun m’aspittava,

sutta li tempii, quattru cutuluna.



Parlà lu Papa propiu ad Agrigentu,

lu dissi arsìra lu teleggionali.



Lu dissi e ripitì li so palori:

“Mafia è piccatu. Piccatu sociali”.


Nel 1993 Papa Giovanni Paolo II ridiscese in Sicilia e col dito puntato come un fra cristoforo fece risuonare le sue parole al Piano di San Gregorio: “Convertitevi! Anche per voi arriverà il giudizio di Dio!”. Lassù in alto il tempio della Concordia sembrò tremare.

La Valle dei Templi echeggiò quelle parole che furono udite fino a Punta Bianca. Quattro mesi dopo, il 15 settembre, veniva ucciso a Palermo Padre Puglisi, parroco di Brancaccio.

La Chiesa si scosse. Invertì la rotta. Si parlò di scomunica per i mafiosi. “Martiri per la giustizia” vennero detti i caduti di mafia che testimoniavano la loro fede.

Le parole del Papa, per lo storico della Chiesa don Cataldo Naro, rimandavano senza mezzi termini “al dovere dei cristiani di Sicilia di resistere alla mafia”.*


*La poesia e la relativa nota sono state pubblicate in Pensamenti, Coppola editore, Trapani 2008



La manifestazione è stata inserita tra le attività collaterali della Festa del Monte, con la  denominazione "Legalità in festa", e inserita nel Programma della festa pubblicato a cura del comune di Racalmuto.


Link correlati:

http://archivioepensamenti.blogspot.it/2012/09/i-topi-maffiosi.html

http://archivioepensamenti.blogspot.it/2014/01/ce-maffia-e-maffia.html







lunedì 24 settembre 2012

I TOPI MAFFIOSI




Da un fatto vero, di tanti anni fa, ho ricavato la seguente "favoletta":





                                                                “Ma lasciamo Tentiètnikov per seguire Cicikov”.
                                                                Nikolaj GOGOL, Le anime morte.



            Nel famoso cortile di Cagliostro, nel centro di Palermo, a Ballarò, sbucaron topi, neri, grossi quanto scarpe di Carnera, e si misero a guardare, passeggiando piano piano, sopra latte e montarozzi, sotto borse di rifiuti.
            Un gatto bicolore vide e tosto si scagliò. Ma i toponi, molto fermi, si girarono e inarcarono il pelame, con terribile lo sguardo. 
Il felino divenne statua. 
Quelli, piano, ad uno ad uno, tra uno sguardo e un rodimento, si imbucarono in un muro.
            Il gattone, acquattato, su un de’ gobbi montarozzi:
-       Ahi! gaglioffi, se riuscite vi farò vedere io.
Salvo l’onore, stette ad aspettare, mentre i toponi facevano il comodo loro.
                                                                                                           
                                                           Piero Carbone (1982)




La "favoletta", con una serigrafia di Nicolò D'Alessandro, è stata inserita nella  cartella dedicata a Paolo Borsellino, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina.
 La cartella, in tiratura limitata di n. 150 copie, è stata stampata a Palermo il 10 settembre 1994, in occasione dell'inaugurazione del Centro "Dipingi La Pace" di Tumminia - Tavolilla.
Stampatore: Aurelio Cardella.


http://www.sicilia-firenze.it/upload/files/lumie%2071.pdf


giovedì 6 settembre 2012

RECENSIONE IN FORMA DI LETTERA INDIRIZZATA A GIORGIO DI VITA


Sono uno degli insegnanti che nel mese di maggio di quest’anno ha organizzato la presentazione del tuo libro alla scuola media “Quasimodo” Palermo. 

Anche se con ritardo (ma la lettura e i commenti alle nostre letture hanno scadenza?) volevo esprimerti il mio apprezzamento per la  storia che hai ricostruito, per il modo, il tono e il taglio: con l’impostazione diaristica parli di te in prima persona, della tua esperienza a Radio Aut, e sullo sfondo si vede e si sente Peppino, ancor più autentico perché lontano da ogni retorica celebrativa o semplicemente aneddotica.

Lo si intravede con il suo modo di fare, con le sue idee, prima e dopo i famosi cento passi, senza alcuna ostentazione delle sue prese di posizione.

Non c’è piagnisteo per come è andata a finire ma la rivendicazione con orgoglio di un’esperienza di vita accanto a lui, tanto che una semplice scritta rievocativa di quella esperienza, ancora dopo 34 anni, ti “scalda il cuore”. 
E l’espressione, nell’età adulta, col trascorrere del tempo e l’accumulo delle esperienze e dei disinganni, penso non voglia avere un significato banalmente sentimentale.

La scritta è quella composta sul muro di una casa a Terrasini:

“RADIO AUT
98.800 MHZ
GIORNALE
DI CONTROINFORMAZIONE
1977-1980
DA QUESTA SEDE
PEPPINO IMPASTATO
HA ANIMATO
LA LOTTA ALLA MAFIA
TERRASINI 9-MAGGIO-2003”

Giorgio DI VITA, Non con un lamento. 
Peppino Impastato, vertigini di memorie
Navarra Editore – Sicilia, 2010.




Foto da Internet