E' chiamata Villetta ma potrebbe essere un Belvedere che completa a 360 gradi la visuale panoramica offerta dal Castelluccio posto su altura a 720 metri: i due occhi di Racalmuto per guardare verso l'entroterra fino all'Etna e verso il mare fino a Porto Empedocle e oltre.
Ma un terzo occhio offre l'intitolazione della Villetta al cav. Salvatore Sferrazza Sciascia, quello verso il passato.
Questa considerazione mi è balenata leggendo la lapide ricca di notizie in sostituzione della precedente scritta su precario compensato.
Si dà il caso infatti che in uno dei rivoli della estesa corrispondenza di Padre Giuseppe Cipolla mi sia imbattuto più volte nel nome di Salvatore Sferrazza. Viene nominato dagli interlocutori di Padre Cipolla con grande rispetto e considerazione, gli interlocutori erano perlopiù seminaristi, sacerdoti, vescovi, dell'agrigentino e del nisseno.
Propongo due lettere del 1895 provenienti da mons. Giovanni Guttadauro Vescovo di Caltanissetta e dal suo Vicario Generale mons Nicolantonio Diliberto.
In queste, come nelle altre copiose lettere, si fa sempre riferimento al Signor o Dottor Salvatore Sferrazza non seguito dall'altro cognome Sciascia.
Sarebbe suggestivo parlare più diffusamente dell'epistolario e leggere alcune lettere dove è citato il Dr. Salvatore Sferrazza in un apposito incontro culturale, e direi sentimentale, proprio al Serrone, nella Villetta a lui intitolata che è un terrazzo naturale. Il leggio c'è.
Qualcuno raccoglierà la proposta?
Nicolantonio Diliberto
(Caltanissetta, 27 aprile 1895)
Mio carissimo D. Peppino
Non ho potuto scrivere a voi, né al
signor Sferrazza. Molti sono stati gl’impicci. Fate le mie scuse con lui, e le
congratulazioni mie e di M. Vescovo per la favorevole sentenza riportata.
Già si è compiuto l’atto di permuta del
locale del Seminario, ed ieri fu spedito al Ministero per l’approvazione.
Speriamo si benedica la prima pietra per S. Giovanni.
Se ascoltate un mio consiglio, che
riesca anche salutare per la vostra guarigione, non date alcuna risposta a
veruna lettera che possa pervenirvi da S.Cataldo, o dei chierici di S.
Michele. Ogni amicizia è fallace tra i giovani come con le donne. Non se ne che
amarezza. Intanto procurate di star bene.
In uno dei giorni del prossimo mese di
Maggio, quando potrò esser libero, verrò con Peppinello. Così vedrò voi, il S.
Sferrazza, M_r Blandini, e ritornerò a Canicattì per visitare P. Cupani, e
restituirci la sera in Caltanissetta. Dalle sei del mattino alle 9 della
sera vi è tempo a far tutto questo comodamente.
Vi abbraccio con tutto affetto e saluto i
vostri genitori. Credetemi
Vostro affmo Amico
N. Diliberto
Tante
cose a Sr. Sferrazza, anche da parte di Peppinello.
P.S. Anche io questa volta ti saluto
insieme ai tuoi.
Tuo affmo collega Sac. C. Luzio
---------
Il post scriptum è vergato con altra
grafia, appartenente a Cataldo Luzio.
Giovanni Guttadauro
(Caltanissetta, 28 aprile 1895)
Carissimo Cipolla,
Ho domandato spesso notizie della tua salute; ed ora mi consolo sommamente in ricevere la cara lettera scritta di tua propria mano. Questo è segno che stai piuttosto bene, ed io me ne rallegro assai. Desidero però di sentire al più presto che tu ti sei rimesso in forza completamente, e che hai già riacquistata la primiera florida sanità. Contentiamoci intanto del miglioramento, che hai fatto in questi giorni di dimora nella tua patria, e speriamo meglio per l’avvenire.
Ho accettati i sensi di tua sincera condoglianza, e ti ringrazio delle preghiere fatte per la mia cara sorella.
Partecipa i miei saluti a tutta la tua famiglia ed al Sig. Sferrazza, e riceviti la pastorale benedizione.
Caltanissetta, 28 Aprile 1895
Al Rev. Diac. Giuseppe Cipolla
Tuo affmo
Giovanni Vescovo
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Lettera vergata su carta listata a lutto. Ndc.
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ph ©piero Carbone