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Blog di Piero Carbone (da Racalmuto, vive a Palermo). Parole e immagini in "fricassea". Con qualche link. Sicilincónie. Sicilinconìe. Passeggiate tra le stelle. Letture tematiche, tramite i tags. Materiali propri, ©piero carbone, o di amici ospiti indicati di volta in volta. Non è una testata giornalistica. Regola: se si riportano materiali del blog, citare sempre la fonte con relativo link. Contatti: a.pensamenti@virgilio.it Commenti (non anonimi). Grazie
sabato 31 ottobre 2015
I POST DEL MESE. Ottobre 2015
▼ ottobre (31)
venerdì 30 ottobre 2015
giovedì 29 ottobre 2015
UN POETA FUTURISTA A RACALMUTO. Giacomo Giardina di Godrano
Non zappo nuvole!
da sx.:
Nuccio Mula, Carmelo Gueli, Cosimo Randazzo, Giacomo Giardina, Piero Carbone, Manuela Sciascia.
Alle loro spalle, Nuccio Vara, autore e regista del docufilm "Bosco per verso"
Notizie biografiche
da Giacomo Giardina, Rocca Busambra. Poesie Disegni Testimonianze,
a cura di Nicolò D'Alessandro, edizione Movimento Comunità di Base, 1978
Links correlato: http://archivioepensamenti.blogspot.it/2015/09/elegia-o-protesta-antichi-manifesti-e.html
Foto: archivio piero carbone
mercoledì 28 ottobre 2015
UN POMERIGGIO A GUASTANELLA. Commento e foto di Giovanna Lauricella
Passeggiate nel tempo
Il post ha avuto molte visualizzazioni e su fb tanti like e commenti, tra i quali quelli di Giovanna Lauricella che ha pubblicato alcune belle foto, abbinate a un testo del dott. Francesco Cimino.
"Sono stata in quel sito quindici giorni fa. Escursione fantastica! Ho pubblicato un album Pomeriggio a Guastanella."
Col suo assenso qui lo ripropongo.
"Il mito di Minosse - precisa nel prosieguo del commento - e della sua morte violenta per mano di Cocalo è noto. Il problema riguarda l'identificazione della città di Camico, che in genere viene collocata nei pressi di Sant'Angelo Muxaro. Devo dire però, alla luce anche di quanto ho visto a Guastanella, che l'ipotesi della Lombardo è molto suggestiva."
A Guastanella, tra mito, storia, archeologia, natura e paesaggio.
"L'altura di Monte Guastanella (609 m) si innalza ripida ed isolata in un paesaggio arido ed inospitale (non condivido! n.d.r,). Il sito, di evidente importanza strategica, è interessato da due insediamenti medievali (costruiti su una preesistente struttura proto storica probabilmente sicana, scavata nella roccia, che si estende, a diversi livelli , per 10000 mq. n.d.r.); un fortilizio, collocato sulla cima più alta, ed un villaggio, testimoniato dalla concentrazione di tegole e frammenti ceramici dell'XI-XIII secolo. Ad est del monte, a ca. 20 m al di sopra del fondo valle, esiste ancora una piccola grotta e due tombe scavate nella roccia, risalenti alla tarda età del bronzo.
Un sentiero stretto e ripido conduce ad un poderoso muro di cinta che sbarrava l'ingresso all'area del castello (ca. 1200 mq), sviluppato su quattro livelli altimetrici. Costruito direttamente sulla roccia, il muro (ca. 0,75 m di spessore) è realizzato con pietre appena sbozzate, legate con malta. Le strutture meglio conservate sono due camere ipogee, una grande cisterna coperta a botte e un silo scavato nella roccia gessosa (2, 3, 4). Il castello presenta una omogeneità di progettazione tra le camere scavate nella roccia e le strutture in muratura, da fare propendere per un unico momento costruttivo. Ma rimane molto dubbia la datazione del complesso fortificato che le fonti citano dall'XI al XV secolo. Nel 1995-96 è stato condotto uno scavo archeologico dalla Soprintendenza di Agrigento. Il Castello di Guastanella, in disfacimento totale, rientra nella tipologia dei fortilizi parzialmente rupestri.
http://www.icastelli.it/castle-1234808865-castello_di_guast…
Link correlato:
Ph ©giovanna Lauricella
martedì 27 ottobre 2015
PORCO MONDO! CHE DISUGUAGLIANZA! Le denunce di Gino Strada, oggi; di Raoul Follereau, ieri; e l'invettiva dello zi Pietru
Cosa è cambiato dai tempi in cui Raoul Follereau chiedeva ai potenti della terra l'equivalente di un cacciabombardiere per debellare la lebbra nel mondo?
Brutta era la lebbra! Brutta è la fame!
"Porco mondo!" avrebbe esclamato lu zi Pietru al mio paese!
Dal tempo del primo appello di Raoul Follereau, nel 1944, quante altre "lebbre" si sarebbero potute combattere e debellare?
Dal tempo del primo appello di Raoul Follereau, nel 1944, quante altre "lebbre" si sarebbero potute combattere e debellare?
dal sito: Unimondo Face2Facebook
RAOUL FOLLEREAU TESTIMONE DELLA SPERANZA
Regia di Elisa Mereghetti, Elle di ci audiovisivi
https://www.youtube.com/watch?v=F7mh5X017KE
Fermo immagine dal documentario
"Raoul Follereau Testimone della Speranza"
Un giorno di guerra per la pace
Fermo immagine dal video
"Un giorno di guerra per la pace"
https://www.youtube.com/watch?v=PD_o_mOE2s0
La lebbra c'è ancora
Fermo immagine dal video
"La lebbra, un morbo contro cui si continua a lottare"
https://www.youtube.com/watch?v=ul-azhWeqy4
"Nessuno ha il diritto di essere felice da solo"
Raoul Follereau
Fermo immagine dal documentario
"Raoul Follereau Testimone della Speranza"
Un giorno di guerra per la pace
Fermo immagine dal video
"Un giorno di guerra per la pace"
https://www.youtube.com/watch?v=PD_o_mOE2s0
La lebbra c'è ancora
Fermo immagine dal video
"La lebbra, un morbo contro cui si continua a lottare"
https://www.youtube.com/watch?v=ul-azhWeqy4
"Nessuno ha il diritto di essere felice da solo"
Raoul Follereau
lunedì 26 ottobre 2015
SUL RITMO E LA CONTABILITÀ DEL CONTRADDIRSI. Asterischi di Smaragdos
"Adelante, Pedro, si puedes".
Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi. Cap. XIII
Traduzione:
Presto, Pedro, se puoi.
"Adelante, presto, con juicio".
Ibidem
Smaragdos, Lo scornabecco non è un animale. Parainedito
***
Altre citazioni:
Da I Promessi Sposi di Guido Da Verona:
- Addante, Pedro, si puedes.
- Osterias! non puedo! - rispose il brumista.
dal sito: www.liberliber.it
domenica 25 ottobre 2015
QUELLA FELICE REGIA DI BEPPE CINO. Da "Maria Venera" a "Quell'estate felice"
In un post del 18 luglio scorso, in occasione di alcuni sopralluoghi in Sicilia del regista Beppe Cino, mi chiedevo:
Un interrogativo che valeva come una sorta di buon auspicio, il film è in fieri, nell'attesa si vuole ricordare un altro film uscito in Francia ed in diversi Festivals con il titolo originario di "Maria Venera", in Italia con il titolo "Quell'estate felice".
La locandina
Recensione su
"Un film che respira un sentimento del vivere molto intenso, cantando la ballata delle dame che furono in un paese che non c'è più, in una vita nova che non è più."
Marzia Gandolfi
GLI ALTRI SANNO I "NOSTRI" PENSIERI CHE NOI NON SAPPIAMO. Secondo Smaragdos
Dubbio gnoseologico: possiamo non pensare i nostri pensieri?
crucci che non ci hanno per niente sfiorato;
"entusiasmi" dei quali non ci eravamo accorti e non ci avevano scaldato;
sconosciute paturnie che ci avrebbero dovuto deprimere;
propositi che non abbiamo minimamente "esternato";
ripicche, non sia mai!, "minacciate", etc.
(Mai un etc. della realtà ha lasciato tanto libero sfogo alla fantasia, altrui). Quante cose ci vengono attribuite senza che noi ne sappiamo niente!
Soltanto infondata e inane attribuzione di intenzioni?
Sì, fino ad un certo punto e fino ad un certo punto ci sarebbe da ridere, se si lasciano però da parte proverbi pertinenti la maldicenza e ogni altra tempistica paremiologica sul ridere, irridere e dintorni.
Occorre prudenza, meglio evitare, perché un certo genere di parole si deve maneggiare con cura: non ci sarebbe nulla da ridere se per ipotesi nei proverbi o modi dire si dovesse scambiare inavvedutamente una vocale con un'altra, mettiamo una i con una a, come nel seguente modo di dire, ad esempio, che i bambini cantilenavano ad altri bambini per rintuzzarli se si sentivano offesi:
Immagine:
Pietro D'Asaro "Monoculus Racalmutensis", "Ultima Cena" (1622). Olio su tela, cm. 205 x 310. Particolare.
Palermo, Galleria Regionale della Sicilia Palazzo Abatellis. Provenienza: Palermo, Convento di S. Maria di Gesù.
Occorre prudenza, meglio evitare, perché un certo genere di parole si deve maneggiare con cura: non ci sarebbe nulla da ridere se per ipotesi nei proverbi o modi dire si dovesse scambiare inavvedutamente una vocale con un'altra, mettiamo una i con una a, come nel seguente modo di dire, ad esempio, che i bambini cantilenavano ad altri bambini per rintuzzarli se si sentivano offesi:
Palori di canìglia, cu li jetta si li piglia.
(Parole di cruschella, chi lancia maldicenze a sé le spiattella).
Palori di canaglia cu li jetta piglia paglia.
(Parole di canaglia etc.)
Smaragdos, Lo scornabecco non è un animale. Parainedito.Palori di canaglia cu li jetta piglia paglia.
(Parole di canaglia etc.)
Immagine:
Pietro D'Asaro "Monoculus Racalmutensis", "Ultima Cena" (1622). Olio su tela, cm. 205 x 310. Particolare.
Palermo, Galleria Regionale della Sicilia Palazzo Abatellis. Provenienza: Palermo, Convento di S. Maria di Gesù.
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