martedì 28 gennaio 2014

PERCHÉ “TI RACCONTO UNA STORIA SUL CASTELLO”?

A proposito del Premio provinciale di narrativa “Ti racconto una storia sul castello” organizzato dall’Istituto comprensivo “Maredolce” di Palermo e indirizzato ai ragazzi delle scuole primarie (quarte e quinte classi) e secondarie di primo grado di Palermo e provincia.  





PERCHE’ “TI RACCONTO  UNA STORIA SUL CASTELLO”?
                                                                                                        
Immaginate di ascoltare o di leggere l’incipit della seguente storia:

“C’era una volta un lago che circondava il castello di Maredolce, all’ingresso di una città detta Palermo felicissima; il Principe ogni giorno, quando non faceva la guerra, andava a pescare trote e carpe per rilassarsi, ma un giorno...”.

Oppure di quest’altra:
 “Sulla gobba di una collina, a una decina di chilometri da Palermo, c’era e c’è un castello disabitato; gli abitanti del paese sottostante, qualche secolo fa, incominciarono a smontarlo, caricavano i blocchi sul dorso dei muli e li trasportavano a valle per costruirsi le case; anche i cacciatori cominciarono a bazzicare tra i ruderi del fortino, vi si recavano in compagnia dei cani per andare a  provare i fucili nuovi: lo hanno sforacchiato tutto, il povero castello, riducendolo un colabrodo, ma l’antico proprietario, sebbene morto da qualche secolo, ora vuole vendicarsi e minaccia di far dirupare le rimanenti mura della turrita dimora  laggiù, laggiù a valle, dritte dritte contro le case dei paesani...”.

Per non dire della baronessa di Carini, segregata nel suo castello per un amore proibito: tutte storie generate da castelli o semplicemente ambientate intorno ad essi.

            Quale castello che si rispetti non cela gruzzoli inafferrabili, camminamenti segreti, passaggi per chissà dove?

“Fiabesche!” direte voi. “Sono tutte storie false”. O, perlomeno, incredibili, in tempi di siccità,  di terremoti, di libertà da ceppi familiari: un lago a Palermo! un castello che “minaccia” di crollare! essere uccisa per una relazione amorosa!

Eppure, chissà quante altre storie “vere” sono legate ai tanti  castelli disseminati nelle città o nel contado della provincia  palermitana: Cerda, Castelbuono, Caccamo, Misilmeri, Vicari, Ventimiglia, Marineo, etc. etc. Ma visto che le storie vere sembrano false e lontane, sarebbe forse il caso di inventare storie patentemente false per farle sembrare vere, come “vero” è nell’immaginario collettivo il conte Dracula nel suo castello di Transilvania.

Horror nel castello spettrale di Cefalà... Un cadavere sospetto ritrovato in quello brunito di Castelbuono... Un convegno annuale di maghi in quello misterioso di Misilmeri... Una riunione segreta in quello maestoso di Caccamo... Un incontro amoroso in quello sognante di Maredolce...

Tante storie, insomma, animate da una folla di personaggi  con il linguaggio e i sentimenti  di oggi per far rivivere i silenziosi castelli, spesso malandati o ignorati. Pertanto, non più o non solo testimoni di un sentire d’altri tempi.

Per farli rientrare nel circuito del nostro immaginario, se non del nostro vissuto, l’Istituto comprensivo “Maredolce” ha voluto promuovere il Concorso di narrativa “Ti racconto una storia sul castello” rivolto ai ragazzi delle scuole primarie (quarte e quinte classi) e secondarie di primo grado di Palermo e provincia.  

I castelli in fondo non sono che pietre, ma i promotori dell’iniziativa sanno, in quanto operatori scolastici, che saper inventare storie, orali o scritte poco importa, non è solo uno degli obiettivi  disciplinari o trasversali  per “sviluppare le capacità di scrittura creativa e interpretativa traendo spunto dalla realtà”, risponde bensì ad un bisogno profondo dell’uomo: non basta che le cose ci siano, bisogna dare loro un nome, raccontarle, per farle esistere e comunicarle. Per potenziarle.
E’ così che nascono il mito e la letteratura. Altrimenti, perché mai il fiorire di memorabili leggende intorno ai santuari religiosi?  
            Nel nostro caso: attraverso la moltiplicazione di storie più o meno inventate sui castelli o in essi ambientate si renderanno maggiormente vive queste silenziose presenze del nostro paesaggio. *

***


Ciascuna scuola può inviare fino a 10 racconti entro il 15 marzo all’indirizzo: raccontamaredolce@libero.it

Si può richiere il bando allo stesso indirizzo di posta elettronica

* Questo testo è stato precedentemente pubblicato sul Giornale di Sicilia, in occasione della prima edizione del Premio; a distanza di dieci anni si ripropone in  occasione della seconda edizione in quanto ancora valide le stesse modalità e finalità del Premio.

Nessun commento:

Posta un commento