sabato 28 novembre 2020

UN CD PARADISIACO. "Lu Paradisu è ccà" di Ezio Noto & Disiu.

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Diversi modi per avere e ascoltare
"Lu Paradisu è ccà"

Sui principali negozi digitali
ITunes, Apple Music, Amazon, Spotify

Inoltre è possibile ordinare il disco "Lu Paradisu è ccà" in copia fisica e averlo direttamente a casa vostra attraverso il seguente link:



EZIO NOTO E DISÌU - LU PARADISU E' CCA' 2020 

di 

Gaspare Bonafede

https://www.sicilianpost.it/eroi-e-storie-della-sicilia-nelle-canzoni-di-ezio-noto/?fbclid=IwAR3yWAETjKvjUao6bx42Wl74RbOXnBYbzxdvvQc6ioMjran0ujCXGuv9bvQ


Una produzione artistica di Francesco Barbata Disco33 Recording Studio

La copertina dell'album Opera dell'artista pittore Giovanni Proietto


Ezio Noto, cantautore siciliano (di Caltabellotta, un bellissimo borgo in provincia di Agrigento), con “Lu paradisu è cca'” ci propone insieme ai Disìu, che oltre allo stesso Ezio Noto (voce synt e piccole percussioni) vede gli ottimi Totò Randazzo (basso), Libero Reina (chitarra e cori), Valeria Cimò (tamburi, metallofono e cori), Eleonora Tabbì (cori), Pino Tortorici (fisarmonica), Roberto Ligammari (batteria), Mauro Cottone (violoncello), il suo ultimo lavoro discografico.


Ezio Noto è innamorato della sua terra e lo dimostra non solo nell'uso della lingua siciliana (di cui è uno stimato fautore anche in campo letterario), ma ponendosi come memoria storica di fatti e personaggi siciliani che canta nei suoi brani.


Il cd si apre con la breve “Le parole del tempo perduto”, dove su un ritmo ethno i vocalizzi di Noto ci introducono ai suoni e alle atmosfere naturali, pastorali, antiche, tanto care all'autore e che faranno da sottofondo a tutto il cd, anche grazie al sapiente uso delle miriade di piccole percussioni, molte autocostruite.


La scrittura musicale di Noto è molto fluida e spazia fra vari orizzonti dimostrando di essere a suo agio in tutte le forme musicali. Così si passa dalla situazione balcanica di “Lu paradiso è cca'”, al blues di “San Piddirinu Blues” con il bel dobro di Gai Bennici (purtroppo prematuramente scomparso), alla rockeggiante “Radio Aut“( dedicata a Peppino Impastato, il giornalista ucciso dalla mafia) con la emozionante voce di Valeria Cimo' nel finale, a “Sciroccu di l'Arma” una ballad introdotta e chiusa dal bel canto in inglese di Raffaella Daino.


Mentre “Lingua Lippusa” si muove in un dialogo straziante fra canto, percussioni, fisarmonica e sax (suonato da Marco Caterina), “Hjatu”, un brano solo strumentale, potrebbe essere benissimo la colonna sonora di un film.


Gli altri brani si muovono invece in situazioni più intimistiche con una forte carica emotiva ed evocativa. Cosi “Ninnella”, dedicata ad un ragazzo Abbruzzese di Farindola e con lui a tutti i morti nella miniera di Marcinelle del 1956. Il brano è a ritmo di tarantella come a voler esorcizzare, da parte della ragazza di quel minatore, rimasta al paese, il dolore per la morte del suo uomo. Una melodia che resta subito nella mente come nelle migliori tradizioni popolari.
Così “Puppiti nterra” una sofferta ninna nanna contro la guerra. Così “Rosa”, dedicata alla grande Rosa Balistreri, un brano soffice sia nell'introduzione del sax che nel giro armonico della chitarra, sia nell'emozionato canto di Ezio Noto mentre nel finale Valera Cimò esprime tutta la tristezza per la mancanza della cantante in un bellissimo crescendo.





Così “Li pisci di Cosimu” (dedicata al pittore di Sciacca , Cosimo Barna): una delicata filastrocca costruita con un sottofondo di kalimba, udu, marranzano e piccole percussioni .
Chiude il cd la struggente “Calogero Marrone” (dedicata ad un'antifascista siciliano morto in un campo di sterminio tedesco): un duo piano (nelle mani di Graziano Mossutto) - voce dai forti connotati lirici.
I testi delle canzoni sono di Ezio Noto, mentre di Mario Ciola è l'idea e il testo di “Ninnella”; Piero Carbone ha curato il testo di “Sciroccu di l’Arma” e Giuseppe Giovanni Battaglia quello di “Lingua Lippusa”. Le musiche di questo disco sono di Ezio Noto, “Lingua Lippusa” di Ezio Noto e Francesco Giunta. Opere pittoriche in copertina “Nel giardino dei Limoni” dell’artista pittore Giovanni Proietto.
Nutrita la partecipazione di strumentisti - ospiti. Il cd per adesso è disponibile solo nelle piattaforme digitali mentre per dicembre è attesa l'uscita del supporto fisico.


Vi suggerisco anche di visionare sul canale youtube di Ezio Noto, alcuni video dei brani.


Gaspare Bonafede

Sciroccu di l'arma

https://www.youtube.com/watch?v=u5pMTt_3GHQ

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https://open.spotify.com/album/1ZmQ4CRmNqLXDuIHmKYqiS?highlight=spotify:track:0q9wfAEcZpLPeZmSYMLgGu

domenica 15 novembre 2020

RICORDI PRIVATI PER IL CENTENARIO DELLA NASCITA DI GESUALDO BUFALINO. Una gradita e amabile corrispondenza

Il 15 novembre di cento anni fa nasceva Gesualdo Bufalino, la ricorrenza è l'occasione deputata per rinverdire  dello scrittore di Comiso i meriti letterari universalmente riconosciuti da Diceria dell'untore e dal Premio Strega in poi, ma è anche l'occasione per fare emergere da tanti rivoli aspetti quasi privati che dello scrittore fanno emergere diversamente aspetti della sua personalità e del suo carattere. Della sua disponibilità. Il critico letterario Luigi Russo riteneva  gli epistolari e i diari personali, la prosa memorialistica insomma, ricchi di spunti interpretativi.

La lettera che qui si riproduce è in risposta ad una mia raccolta inedita di poesie inviata con l'annotazione della somiglianza che alcuni amici avevano intravisto con le sue poesie pubblicate nell'einaudiano Amaro miele. 
Una delle poesie dattiloscritte (poi pubblicata nel 1990 in Sicilia che brucia):

Tante sono
 le Sicilie
 scritte: tutte
vere tutte
false.

Io
la penso come me.


Chissà se la raccolta dattiloscritta si trova ancora tra le carte del suo archivio.

La cartolina invece è in risposta all'invio del mio libro A lu Raffu e Saracinu, pubblicato nel 1988.

Un altro testo, che mi riservo di pubblicare in seguito, riguarda il suo intervento sulle Parrocchie di Regalpetra letto in un incontro da me organizzato per conto del Comune di Racalmuto e celebratosi all'Auditorium  "Santa Chiara" nel 1990 con la partecipazione di Claude Ambroise, Natale Tedesco, Antonio Di Grado neo direttore letterario della Fondazione Sciascia e dell'attrice Mariella Lo Giudice.






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