martedì 14 gennaio 2014

L'AGO DELL'EGO. Per minimali di gennaio.


Beppe Vesco, Questio mihi factus sum (1991), olio su tela
Palazzo Comitini (Sala Gialla) Palermo
“Sono divenuto problema a me stesso” Sant'Agostino

*1
"Questo avviene alla pubblicazione delle prime poesie, quando scoccano i previsti allarmi, perché, e occorre dirlo ancora, la nascita di un poeta che dalla corda del cerchio della casta letteraria tenta di raggiungere il centro, è sempre un pericolo per il costituito ordine culturale". Salvatore Quasimodo.

Chi si sente casta, in qualsiasi sfera dell'attività umana, si sente minacciato dalla semplice esistenza o attività degli altri nella stessa sfera, e perde la serenità. Se uno si rilassa invece...


*2

Pentirsi di non essere stati opportunisti col rammarico dei vantaggi perduti è il comportamento degli opportunisti di sempre i quali sperano nei pentimenti altrui per confondere le acque e mimetizzarsi...


*3

Nelle polemiche, Seneca suggeriva di essere magnanimi come i leoni con i topolini. Ma per generosità o perché un miserrimo topolino sarebbe soltanto un misero boccone?


*4

Certi personaggi, ritenuti forti, fortissimi,  sembrano come gli equilibristi sulla fune protesa su due grattacieli: dicono di tenere in dispregio il pericolo ma temono maledettamente il ronzio di una mosca sotto il naso: per scacciarla potrebbero perdere l'equilibrio.



*5

Alcuni ignorano quello che fanno/scrivono gli altri; se riaffiora, lo denigrano; se resiste e viene condiviso, cercano di prendere le redini in mano facendosene portabandiera, facendo discendere quello che viene prima da quello che viene dopo. Alla faccia del criterio logico e cronologico. 
Ma nella bussola della vanità l'ago dell'ego segna sempre il nos.




SMARAGDOS, Lo scornabecco non è un animale, Paraedizioni della Lava Lieve, Syowa 2014 - 2015 e forse 2016...

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