sabato 25 gennaio 2014

NOI CHE RICORDIAMO COPPOLA BATTENDO LE MANI





Il ricordo di Salvatore Coppola aprirà la bella iniziativa intitolata "Kaos", animata da un manipolo di sognatori con l'abile regia di Peppe Zambito e Anna Burgio, che si terrà oggi e domani a Montallegro.

Giacomo Pilati, autore della prima ora per le edizioni Coppola, intratterrà una conversazione con Nicolò D'Alessandro, Daniela Gambino, Ezio Noto e il sottoscritto per una testimonianza su Salvatore sotto i molteplici aspetti del suo essere editore, autore, cittadino impegnato, amico.



Da sx: Nicolò D'Alessandro, Rosario Lentini, Salvatore Coppola
In suo nome sarà conferito il premio per la legalità al giornalista Pino Maniaci, conduttore di Telejato, operatore scomodo e coraggioso dell'informazione.

Ho conosciuto Salvatore come editore con cui abbiamo realizzato due libri (altri erano in progetto) ma ho avuto modo di apprezzarlo anche come siciliano impegnato in tante battaglie per legalità e ho avuto il piacere di averlo amabile amico.


Quando con la mia collega Katia Melfi gli chiedemmo una volta un consiglio, un supporto per una manifestazione sulla legalità nella nostra scuola, grazie a lui ne è venuto fuori un significativo evento con la partecipazione di tanti personaggi impegnati in prima persona contro la mafia e ogni forma di prevaricazione.
Intervennero la vedova di Libero Grassi, Pina Maisano, l'avvocato Michele Costa figlio del procuratore ucciso Gaetano, l'autore Giuseppe Incandela che presentò Un fiume di sangue, i ragazzi di Addio Pizzo a cui sarebbe andato in parte il ricavato dei primi Pizzini della legalità. La manifestazione non costò una lira alla scuola. 

Tanto fu incisivo l'incontro che i ragazzi stessi scrissero in prima persona le loro impressioni, i  loro desideri, la loro rabbia, le loro speranze. 
Egli le raccolse e ne fece un pizzino.

Si parla dei "pizzini della legalità su "Vanity


Tamara Ferrari li recensisce su Vanity Fair del 6 dicembre 2007

Pensieri semplici, ma rivoluzionari se detti da ragazzi che gravitano  su quartieri quali Brancaccio, Guadagna, Ciaculli...


Ediz. 2007 Dirigente Rosalia Di Franco

*
E' bello sentire parlare di legalità e di gente che ha deciso di vivere senza paura.
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La mafia usa i pizzini per la criminalità, noi li usiamo per combattere la mafia.
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Con questi pizzini vogliamo dimostrare che se vogliamo si può sconfiggere la mafia.
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Io ho un grande sogno: la Sicilia libera dalla mafia.
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Alcune volte i mafiosi uccidono i padri di famiglia. Non si rendono conto che il male lo fanno ai loro bambini?

Ediz. 2013 Dirigente Vito Pecoraro.
I. C. "Maredolce"



Con lo stesso candido slancio dei giovani autori del pizzino scolastico, l'autore de "La donna che camminava battendo le mani,  dopo il falso incipit dell'amletico dilemma ovvero "la donna che camminava battendo le mani, oppure la donna che batteva le mani camminando", sogna un corteo che procede battendo le mani e man mano va raccogliendo uomini e donne da tutta la terra: Silvia, Rita, Reda dal Marocco, Jana dall'Olanda, Abraha dall'Etipia, Nelso dal Sudafrica, ma anche la vecchietta, un gruppo di studenti, alcuni operai, un meccanico che ha chiuso la sua officina, milioni  di persone.

Quando l'ultimo arrivato chiede perché battono le mani, l'autore risponde: "Battiamo le mani camminando perché vogliamo la pace nel mondo". Una pace invocata,  gridata in tutte le lingue del mondo.


Alla fine, quello che sembrava insensatezza viene rivelato; la donna che camminava battendo le mani oppure che batteva le mani camminando prende tra le sue le mani dell'autore dell'utopica visione e dice: "Grazie, Salvatore, era proprio questo quello che volevo 'dire' con le mie mani".


A Montallegro, e grazie a Kaos, batteremo le mani a Salvatore, non per manifestare scontati apprezzamenti, non ce n'è bisogno, ma per dire che anche noi vogliamo essere partecipi del suo sogno battendo le mani mentre ricordiamo o mentre ricordiamo battendo le mani.  
                                                        Piero Carbone





Un ideale battere le mani con una poesia di uno degli autori pubblicati da Coppola Editore



A SALVATORE COPPOLA

NELL’ATTESA

Mi piacerebbe venire a sapere che il mio amico 
Salvatore Coppola editore, colpito al cuore,

lungo disteso sul letto lui solo in compagnia
della morte ha dato battaglia sino all’ultimo respiro

a quella donnissima zoccolara che si chiama vita
che l’ha sfidato per quanti anni l’ha maltrattato

gli ha messo le corna della malignità, maligni
chi l’ha guardato con l’occhio dell’indifferenza,

ora mi piacerebbe sapere che non gli ha dato vincitoria
che Salvatore Coppola editore è tornato a svolgere i suoi

“pizzini” della sorte, i “pizzini” del sogno della vita.

Nicola Lo Bianco



L'INIZIATIVA PROMOSSA DA GIACOMO PILATI
UN LUOGO PER LICCHIA Editore, Scrittore, Gigante" FIRMA ORA





Salvatore Coppola (Trapani 1951-Palermo 2013) è stato uno dei protagonisti della cultura siciliana degli ultimi trenta anni.
I libri della sua casa editrice fondata nel 1984 hanno costituito l’ossatura di un catalogo che si è arricchito ogni anno di autori importanti e autorevoli, legati tutti da un sincero spirito antimafia.
Una rete che ha coinvolto scrittori italiani e americani (Antonio Fragola, Gaetano Cipolla), artisti internazionali come Nicolò D’Alessandro, parolieri del calibro di Pino Romanelli, talenti della scrittura e della musica come Marilena Monti, narratori come Salvatore Mugno, Giacomo Pilati, Rocco Fodale, Daniela Gambino, Ninì Ferrara, Salvatore Di Marco, Ignazio Apolloni, Pasquale Marchese, poeti come Salvo Ognibene, Piero Carbone e tanti altri. Una rete.
E lui lì dietro a cucire le maglie sottili del cambiamento per avanzare una idea, una ipotesi, per allargare un buco, per preparare un progetto di rinascita culturale.
I suoi pizzini hanno smitizzato i miserabili pizzini di Provenzano , consegnando a pochi euro brevi racconti intrisi del piacere della legalità, uno strumento straordinario di comunicazione fra gli operatori della società civile, volontariato e tutti gli altri protagonisti del mezzogiorno onesto e laborioso.
Un’idea facile ed economica che è servita a finanziare le attività delle associazioni antimafia Salvatore Coppola ha dedicato tutta la sua esistenza alla diffusione dei suoi libri, promuovendo la cultura perfino in zone emarginate dai circuiti editoriali come Scampia; qui ha fondato una piccola succursale della casa editrice .
E’ stato un militante della cultura che ha sacrificato la sua vita, le sue risorse economiche per offrire agli altri la possibilità di raccontare storie, denuncie, testimonianze.
Trapani vuole ricordarlo intestandogli uno spazio all’interno della Casina delle Palme, sede storica di incontri e di dibattiti, di musica e di spettacoli.
Un luogo aperto alla città, per fare rivivere lo spirito di questo gigante della cultura siciliana.



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