giovedì 31 gennaio 2019

ANNIVERSARI E CELEBRAZIONI. Sciascia non è una palla di biliardo né tanto meno la Fondazione

Minimali




A che punto siamo con la Fondazione e il suo organigramma drammaticamente monco? e con le le celebrazioni dell'anniversario sciasciano? 
Se ne occupa ufficialmente la Fondazione? il Comune? Si è convocata un'assemblea cittadina per partecipare l'evento o accogliere contributi di idee e offerte di partecipazione? 

Intanto, dopo gli attacchi alla famiglia che sappiamo da quale parte sono arrivati dopo non graditi dinieghi, si dimette il genero di Sciascia, Salvatore Fodale, e la notizia passa quasi inosservata. 
Ma il consigliere Cavallaro, il Sindaco, l'Assessore alla cultura di turno nonché membro di diritto pro tempore del consiglio di amministrazione della Fondazione e i consiglieri tutti che hanno votato Cavallaro, dormono? 
Non è stato un bello spettacolo avere invitato altrove il prof. Silvano Nigro per presentare un libro su Sciascia e contemporaneamente sparare la notizia che Sciascia, in paese, è rimasto fuori dalla Fondazione. 
Così facendo, tutto rischia di diventare una palla di biliardo che colpisce questa o quella sponda con lo scopo finale di andare in buca. 
Ma Sciascia e la Fondazione non possono essere una palla di biliardo né tanto meno una strumentale sponda di appoggio in favore di alcuni o qualcuno in cerca di punti.

Brancati diceva che niente è più traumatico della cultura in Sicilia, una sorta di febbre. 





ph ©piero carbone (Murales a Grotte, 2018)

I POST DEL MESE. Gennaio 2019

mercoledì 30 gennaio 2019

PRENDERE DALLA RETE ED ESSERE (SOR)PRESI. Smaragdoserie



Chi prende materiali o idee originali dalla rete,  per spendersele come cosa propria e non lo dichiara, è come se rubasse sotto gli occhi del legittimo proprietario che lo/la sta osservando affacciato alla finestra. 

SMARAGDOS, Lo scornabecco non è un animale. Parainedito





ph ©piero carbone (Palermo, Politeama, 2018)

domenica 27 gennaio 2019

SHOAH: NOMI DA ESECRARE, NOMI DA RICORDARE. Museo del deportato di Carpi



Atrio del Museo del Deportato
Nomi dei campi di concentramento e di sterminio















Dentro il Museo: nomi di deportati









ph ©piero carbone (2018)


venerdì 25 gennaio 2019

A SCIACCA SI FA LETTERATURA. Accursio Soldano, con Aulino editore e il Comune di Sciacca, promuove incontri e coups de foudre


COMUNICATO STAMPA COMUNE DI SCIACCA




QUATTRO APPUNTAMENTI DA NON PERDERE

Quattro appuntamenti, di letteratura, musica, dialogo, confronto con scrittori, l'ultimo venerdì di ogni mese, da gennaio ad aprile. Una iniziativa denominata “Coup de quatre – quattro autori da collezione”, promossa in sinergia tra il Comune di Sciacca e la Aulino editore.

Il primo incontro si svolgerà domani, venerdì 25 gennaio alle ore 18, nella Sala Blasco del Palazzo Municipale. Protagonista sarà il maestro, musicista e scrittore Giuseppe Maurizio Piscopo, autore del libro "Il vecchio che rubava i bambin", racconto sulle dicerie popolari e i cunti.

Converseranno con Piscopo l’assessore alla Cultura Gisella Mondino e lo scrittore e poeta Piero Carbone. Sarà presente anche Simona Zangla, disegnatrice che vanta collaborazioni con la Disney e per la Giunti, autrice di un’illustrazione de Il vecchio che rubava i bambini. Leggeranno alcuni passi del racconto Pippo Graffeo e Antonella Ciaccio. Alla fine, il maestro Giuseppe Maurizio Piscopo, accompagnandosi con la sua fisarmonica, canterà antiche filastrocche per i bambini e non solo.

Gli altri appuntamenti con “Coup de quatre” di febbraio, marzo e aprile, avranno sempre questa formula, tra approfondimento, scoperta e arte con un confronto diretto, quando l’occasione lo richiederà, fra artisti saccensi e gli autori. Gli organizzatori hanno pensato a Joe Prestia, regista, filmaker e speaker radiofonico, per presentare lo scrittore e documentarista romano Roberto Moliterni (Premio Eri Rai La Giara); al maestro Accursio Cortese per dialogare con la musicista classica e scrittrice Anna Rollando, ipotizzando anche un’esibizione dei due musicisti al pianoforte e viola. Con il sociologo Francesco Pira e la scrittrice Valentina Di Salvo, dialogherà il sindaco Francesca Valenti.









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giovedì 24 gennaio 2019

L'EDITORE FAZI, REPECHAGES, RISCOPERTE E IL ROMANZO "MADONNA COL CAPPOTTO DI PELLICCIA". Grazie per la copia in premio


È arrivato. Grazie.
Non resta che leggerlo e verificare il commento inviato:

Le riscoperte sono una resurrezione strappata all'oblio nella partita a scacchi con l'ineluttabile casualità, imponderabile sempre, qualche volta giusta. Vedremo.



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Fazi Editore su Facebook:

Cari amici, i due vincitori di «Madonna col cappotto di pelliccia» sono Flavia Bellagamba e Piero Carbone da Racalmuto... Grazie di aver partecipato e buona serata!




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il concorso

ATENE ERA GLI ATENIESI. GLI ATENIESI ERANO ATENE





ELENA
L'hai visto tu di persona? O te l'hanno raccontato?

TEUCRO
Con questi occhi, proprio come vedo te.

ELENA
Bada, potrebbe essersi trattato di un miraggio, di uno scherzo degli dei.

TEUCRO
Basta così, passiamo ad altro.



Da Euripide,  Elena, in pdf




ph ©pero carbone (Notte dei licei, Palermo 2019)

mercoledì 23 gennaio 2019

A SCIACCA "IL VECCHIO CHE RUBAVA I BAMBINI". Presentazione del "coup de foudre" n. 17 di Giuseppe Maurizio Piscopo


 Comune di Sciacca, Sala Blasco
25 Gennaio 2019,  ore 18,00






Afferma Maurizio Piscopo: 
"Ho scritto questo racconto al termine della mia carriera di maestro. 
Oggi la società sta diventando veramente più cattiva, il nuovo Vangelo è quello di maltrattare gli emigranti, umiliare i poveri, incolparli di tutti i problemi del mondo. 
Come maestro ho sentito il dovere di gridare ai genitori di non creare inutili paure ai bambini, di aiutarli a crescere dicendo loro la verità e farli camminare con le loro gambe".


Il racconto è racchiuso in un pugno di pagine, poco più di una decina, ma le motivazioni dichiarate e i messaggi lanciati dall'autore potrebbero impegnare tomi ben più ponderosi. 

In particolare colpisce il destino del protagonista condizionato dalle chiacchiere di paese sul suo conto, salvo poi scoprire che la realtà è tutt'altra e di segno opposto. 
Il vecchio, contrariamente alla diceria, non rubava i bambini, anzi, li aiutava regalando loro libri e  sani insegnamenti. 
E allora perché condannare un innocente a vivere con una immaginaria maschera terribile e disonorevole? 
E' un'ingiustizia imperdonabile  per l'autore quella bugia a cui ricorrevano i genitori per ammonire i figli per le marachelle e il poco studio: "Attenti a quel vecchio, state lontani. E' uno senza cuore che nel sacco infila i bambini cattivi, li porta via e nessuno li rivedrà mai più". 

Non c'è alcun ripiego umoristico, seppure amaro e tragico, come nella Patente pirandelliana. La diceria è un'ngiustizia bella e buona senza scuse e senza appello. "Anche nel Vangelo c'è scritto di non giudicare". Perfino quello che potrebbe sembrare un ammiccamento alla comicità di Nino Martoglio smorfiando i casi della vita  traducendoli in numeri da giocare al lotto, nel caso del vecchio a cui si è incendiata la falegnameria rivela un insensibile cinismo  nei suoi confronti : "fuoco 8, San Giuseppe 19, popolazione 32, spavento 90".



La "parabola" di Piscopo sulla diceria, pur nella sua semplicità, è uno stimolo per autonomi rimandi anche attuali o attualizzanti, basti pensare al metodo Boffo utilizzato dai giornalisti per denigrare calunniosamente qualcuno, o, scorrendo qualche secolo addietro,  ai famosi untori della peste manzoniana o, per approdare al mondo classico, al caso di Elena che avrebbe scatenato la guerra di Troia per avere abbandonato il marito spartano Menelao e avere seguito Paride sennonché Euripide, in una sua tragedia, ci dice che Elena rimase fedele al marito Menelao per tutto il tempo dell'assedio alla città di Troia durato dieci anni non essendo mai andata con Paride.

Elena in carne ed ossa, ci dice Euripide, è rimata nascosta e illibata in Egitto mentre quella che avevano visto dalle parti di Troia era una bambola fatta di aria, costruita dalla cattiveria di qualche dea invidiosa, insomma non era Elena, quella vera, ma aveva semplicemente le sue forme. E allora perché tanti lutti? tanto sangue? tante distruzioni di uomini e cose? 
In fondo si trattava di aria colorata. Eppure, tanto può una infondata diceria. 



Nel Vecchio che rubava i bambini non  si adombrano tragici e luttuosi interrogativi perché l'ingiusta diceria, non scevra da conseguenze e sofferenze personali, viene riscattata dal comportamento  e dalla vita stessa di chi l'aveva subita, anche se "nei paesi, certe volte, la gente è cattiva, ignorante, crudele". 

Il vecchio, con la sua fluente barba bianca,  viene descritto quasi come una figura ieratica. Un saggio che si trasmuta da vittima in esempio di tolleranza e di umanità.

"Nel sacco aveva infilato la sola ricchezza che possedeva: tutti i libri che si erano salvati dall'incendio e che ricordavano sua vita passata, quelli che gli avevano permesso di apprendere l'alfabeto, consentito di capire il mondo e non l'avevano mai tradito né umiliato. Come fanno, a volte, gli uomini! E oltre ai suoi, aveva recuperato i libri che la gente buttava nella spazzatura, quelli chiusi nelle soffitte o accatastati nelle bancarelle. Li aveva raccolti perché i libri non hanno scadenza, sono sempre utili".
Come questo racconto che, nella sua brevità e leggerezza, adombra grandi insegnamenti nella loro essenzialità.
Un colpo di fulmine, insomma, un coup de foudre, che nella sua brevità temporale, fende  per un attimo l'invadente oscurità. P. C.




Giuseppe Maurizio Piscopo Il vecchio che rubava i bambini
Aulino Editore, Sciacca 2019. 
"Coup de foudre" collana curata dal giornalista e scrittore Accursio Soldano. 
Libri a tiratura limitata: vengono stampate soltanto 40 copie. 
Converseranno con l'Autore: Piero Carbone, Gisella Mondino e Simona Zangla. 
Letture di Antonella Ciaccio e Pippo Graffeo.

Saranno presenti i bambini di una classe della scuola elementare di Sciacca. 
Alla fine il maestro Piscopo, 
accompagnandosi con la fisarmonica,
eseguirà musiche popolari. 







lunedì 21 gennaio 2019

L'INVITO AVVELENATO DEL PROF. SILVANO NIGRO A RACALMUTO. Minimali per il trentennale



TRENTENNALE DELLA MORTE DI SCIASCIA. INIZIATIVE

Invitano il prof. Salvatore Silvano Nigro a Racalmuto al Circolo Unione per metterlo contro la Fondazione Sciascia. Che vergogna! Calcoli a tavolino. L'esimio Critico, che fu amico di Sciascia, c'è cascato! 



ph ©piero carbone 
(Palazzo Sant'Elia, 19 gennaio 2019, "Altre stanze")

sabato 19 gennaio 2019

UN FINANZIAMENTO PER CANCELLARE A RACALMUTO IL MUSEO ETNOGRAFICO. Quando i Progetti, in sé buoni, si sovrappongono



Notizia
E' stato finanziato un centro diurno giovanile  denominato "Il Germoglio di Regalpetra" con la somma di 500.000 (come leggo su La Sicilia) per restaurare e riadattare i locali del'ex Macello e quindi renderlo agibile. Il Sindaco ne sbandiera la notizia urbi et orbi cercando di dare colpi da orbi a chi l'aveva sfiduciato.

https://www.lasicilia.it/news/agrigento/216042/racalmuto-l-ex-macello-comunale-ospitera-un-centro-socio-educativo-per-minori.html?fbclid=IwAR1DP9RglR2HgQMBgl-IJ8gvXIftdcc3u0x21blw1RnCJGgEupSOZcPqcpY

Problema
Vorrei sbagliarmi, ma l'ex macello era stato in precedenza restaurato con la finalità di allocarvi un Museo etnografico. Il nuovo finanziamento, per il restauro dell'ex macello,  di fatto va a sovrapporsi al precedente restauro dello stesso ex macello finalizzato alla realizzazione di un Museo Etnografico, che viene definitivamente cancellato.

Intermezzo
In attesa del Museo mai aperto i locali sono stati dati in affidamento o alla pro Loco o ad associazioni di volontariato per svolgervi attività culturali nonché di accoglienza e promozione sociale  rivolta a extracomunitari nonché a bambini, ragazzi e giovani  a minorenni e  giovani racalmutesi attraverso una molteplicità di laboratori.
Per rispettare lo scopo originario, e le carte, quando, nel periodo in cui sono stato assessore, sono stati concessi i locali alla Pro Loco, ho suggerito e preteso, non senza qualche difficoltà e opposizione, che si indicasse esplicitamente la durata temporale dell'affidamento dei locali appunto per non compromettere lo scopo iniziale del restauro stesso appositamente finanziato, in attesa del Museo etnografico di là da venire. Alla luce dei nuovi fatti, Vine da chiedersi a che cosa è valso lottare per salvare ciò che altri avrebbero bellamente, e non posso pensare inconsciamente, cancellato?
Precisazione
 Pubblico il presente Post non per partito preso o per acritica opposizione fine a se stessa dal momento che la mia "parte" è il paese e plaudo a quanto di buono per esso si fa, da qualsiasi parte venga. Io stesso ho portato avanti, gratuitamente, iniziative culturali durante gli anni di questa amministrazione , con questo sindaco.

Intermezzo bis
Il Sindaco in quattro anni è stato sostenuto e sfiduciato alternativamente dall'originaria maggioranza e dall'originaria opposizione ritrovandosele un anno sì sì e un anno no a sostenerlo o a votargli la sfiducia. Senza parlare della coda finale perché risulterebbe incomprensibile, anche facendo ricorso al più cerebrale racconto di Pirandello: tutti maggioranza e tutti opposizione etc etc etc. E il Sindaco?

Colpi di fioretto (non anonimo né sotto pseudonimo).
Non faccio né l'ho mai fatto come certi giornali e giornalisti sedicenti sciasciani in paese e non solo di paese che hanno enfatizzato ed enfatizzano le imprese dell'amministrazione e del consiglio comunale o della Fondazione Sciascia o di chiunque altro a seconda della loro vicinanza o se in quel frangente hanno le mani in pasta come ad esempio un assessorato o un posto nel consiglio di amministrazione della Fondazione Sciascia etc. attaccando chi si permette di attaccare Sindaco e giunta e consiglieri nel periodo della loro "vicinanza".

Domanda
E' buona politica annullare un finanziamento con un altro, un restauro con u altro, un Progetto con un altro, mentre invece differenziandoli si potrebbero salvare entrambi valorizzando aspetti diversi della nostra cultura, della nostra storia, del nostro patrimonio architettonico?
Mancavano a Racalmuto altri locai da restaurare, come ad esempio l'ex carcere o l'ex ospedale, per valorizzare i due finanziamenti  per due Progetti diversi?
Anche la natura insegna ciò, con la biodiversità.

Conseguenze
Nel 1988, in occasione del Cinquantenario dell'Incoronazione, nelle sale del Castello Chiaramontano non ancora restaurato furono allestite diverse mostre tra cui quella etnografica e tante persone erano disposte a donare i loro reperti messi a disposizione provvisoriamente a patto che venissero esposti permanentemente in un Museo. Ala fine della mostra si è dovuto restituire tutto. Quello che manca purtroppo è il senso della continuità delle idee e dei progetti, realizzati o meno. Si vive alla giornata (o a cicli politico-amministrativi). Anche i contenitori culturali realizzati posterioriormente non hanno avuto miglior fortuna. Non per nulla oggi il paese si trova nelle condizioni che sappiamo
 

Primo step: 16 gennaio 2019
Emilio Messana
Il Comune di Racalmuto si piazza al terzo posto nella graduatoria dell'Assessorato Regionale della Famiglia e delle Politiche Sociali per il finanziamento di un centro socio educativo per minori dai quattro ai diciotto anni. Sarà realizzato nell'ex Macello Comunale con un contributo di cinquecentomila euro per la manutenzione e per l'acquisto di arredi e attrezzature. Tre stanze saranno adibite a laboratori suddivisi per età; previsti un ufficio, una sala conferenza e una sala mensa con annesso bar. La parte esterna è’ tutta attrezzata per palco, sedie e giochi per bambini. Premiata la sinergia tra il rup e progettista del nostro ufficio tecnico, l'arch. Accursio Vinti, e la dott.ssa Carmela Matteliano, che da vicesindaco con delega ai servizi sociali ha curato fasi salienti della progettazione e seguito la partecipazione al bando. La loro competenza e il loro impegno portano alla nostra comunità un'importante infrastruttura destinata ai nostri giovani.
Ancora una volta si conferma l"inconsistenza della mozione di sfiducia promossa da Racalmuto Prima di Tutto contro la sua stessa giunta, che aveva ben amministrato. Insieme alla nuova giunta anche quest'opera sarà portata avanti nell'interesse della nostra città.



Secondo step: 17 gennaio 2019
LU MACELLU
^*^*^
Finanziaru l'ex macellu!
matri mia chi fu bellu
S'addrivigliaru di lu suonnu
tutti li mieriti ora vuonnu?
La giunta vecchia e chiddra nova
ca la froscia nun fu di ova
Lu finanziamentu e' ora granni
e nun cuntanu li danni
Cuomu nenti avissi statu
l'assessuri licinziatu
Ni presenta lu so cuntu
e nun minti certu un puntu
A chi sirvieru tanti sgarri
li baruffi e po' li sciarri
A la fini chi fu' bellu!
la politica di lu burdellu.

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Terzo step: 18 gennaio

Piero Carbone da Racalmuto senza tenere conto che la finalità di restauro dell'ex macello era quello di allocarvi un Museo etnografico (a Racalmuto ve ne sarebbero le ragioni). Per rispettare lo scopo originario, e le carte, quando, nel periodo in cui sono stato assessore, sono stati concessi i locali alla Pro Loco, ho suggerito e preteso che si indicasse esplicitamente la durata temporale dell'affidamento dei locali appunto per non compromettere lo scopo iniziale del restauro stesso appositamente finanziato, in attesa del Museo etnografico di là da venire.
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Giovanni Salvo Al di la delle superflue rime e del proficuo finanziamento. In realta' la cosa peggiore che pare stia accadendo nel nostro amato paese, oltre allo sfollamento, l'incapacita' di assegnare un significato appropriato a persone, luoghi e cose.

Piero Baiamonte Mi ricordo della volontà di istituire/aprire un utile e doveroso museo etnografico nelle sale dell'ex macello comunale, si erano anche realizzati dei pannelli e degli espositori/bacheche in legno con vetro soprastante da poter utilizzare, mi ricordo anche del parco letterario L. Sciascia è dei viaggi sentimentali, itinerari turistici inseriti o da inserire in più ampi circuiti, come anche l'esposizione permanente delle bandiere del cero dei borgesi ma con tutte le didascalie informative sulla realizzazione ben posizionate accanto, la pinacoteca con la opere donate dagli artisti che hanno esposto al Castello Chiaramontano consistente in oltre 70 opere fra pittura, scultura, fotografia, istituita ma ancora da definire, ma anche il museo archeologico che dovrebbe contenere tutti i reperti ritrovati per gli scavi della SS 640 oltre a quelli donati dalla soprintendenza, o neo ed ipotetici musei di là da venire ma che prima dovrebbe essere costituito da solide e "consolidate" basi e nel caso poi innalzarsi o ergersi, etc.. alternanze e cambiamenti istantanei senza una ben definita prerogativa o obbiettivi condivisi non fanno altro che provocare disfunzioni e dispendio di energie...
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Piero Carbone da Racalmuto Nel 1988, in occasione del Cinquantenario dell'Incoronazione, nelle sale del Castello non ancora restaurato furono allestite diverse mostre tra cui quella etnografica e tante persone erano disposte a donare i loro reperti messi a disposizione provvisoriamente a patto che nenissero esposti permanentemente in un Museo. Ala fine della mostra si è dovuto restituire tutto. Quello che manca purtroppo è il senso della continuità delle idee e dei progetti, realizzati o meno. Si vive alla giornata (o a cicli politico-amministrativi). Anche i contenitori culturali realizzati posterioriormente non hanno avuto miglior fortuna. Non per nulla oggi il paese si trova nelle condizioni che sappiamo https://archivioepensamenti.blogspot.com/.../un-museo...
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