martedì 19 gennaio 2021

RAGGIUNSE LA LUNA. Riflessioncella minimale di Smaragdos

Beppe Vesco, Quaestio mihi factus sum, 1991



Raggiunse la luna in treno martellando col dito medio una Olivetti 33, mentre fumava come uno stantuffo.

SMARAGDOS, Lo scornabecco non è un animale. Parainedito.

Riflessioncella minimale n. 206 (quasi un aforisma).


Quadro donato a Palazzo Comitini, sede della Provincia Regionale di Palermo


domenica 10 gennaio 2021

"TI SO DELLA MIA TERRA" (DI CARBONE E ZARCONE) PER IL CENTENARIO DI SCIA...



La canzone "Ti so della mia terra" chiude gli oltre 150 interventi a "Cento voci per 100 anni" per la "#MARATONA SCIASCIA" organizzata da Strada degli Scrittori 8 -10 gennaio 2021.


TI SO DELLA MIA TERRA. Musica di Antonio Zarcone Testo di Piero Carbone* I Ti so della mia terra, voce che non si spegne e vuci di surfara, vuci d'antichi mali sei stato voce amica del paese crestato di colline, castelli e sogni diroccati... e cori in pena di scunfitti luntani sradicati emigranti a Mons o a Milano. Ritornello: Rakal-Maut, Rakala-Maut, Rakal-Hamud, Terra mia. II Lacerasti secoli d'abusi e storture strappasti tele d'infamie assodate. Ci serva a monito la Ragione additata: la storia è anguilla va presa all'asciutto. Rit.
Finale recitato: Rakal-Maut, Rakal-Hamud, Rakala-Maut.
Villaggio morto
Villaggio di Hamud
Morte che va via.


*Il testo era stato già inserito nel 1990 in Sicilia che brucia (Edizioni Grifo) e nell’omonima cartella d’arte con due incisioni ispirate alle Parrocchie di Regalpetra e alla Morte dell’Inquisitore, con il contributo critico di Claude Ambroise intitolato “Il Purgatorio di Sciascia”.



sabato 9 gennaio 2021

QUELLA FINESTRA ILLUMINATA FINO A TARDA NOTTE. Durante le celebrazioni del centenario di Sciascia, l'amico Lillo Giangreco mi racconta che...

 



Dalla contrada "Calìa Lago" si vedeva dirimpetto, in lontananza, la casa di Sciascia in contrada "Noce" - mi dice Lillo Giangreco che in contrada "Calìa Lago" ha una casa di  villeggiatura, - e la luce accesa di una finestra fino alle quattro di notte... Era quella di Sciascia che stava scrivendo. 
E accenna alcuni frammenti di un aneddoto con vespe e cavalle che varrà la pena stendere con cura e calma per la sua valenza metaforica: quasi quasi sa di apologo. 
In questi giorni di celebrazioni del centenario della nascita (1921-2021) cade a fagiolo.



ph ©Calogero Giangreco

venerdì 8 gennaio 2021

SCIASCIA LO VORREBBE? - MIO INTERVENTO ALLA MARATONA SCIASCIA "CENTO VOCI PER 100 ANNI"


"Maratona Sciascia" organizzata e trasmessa on line da "Strada degli Scrittori" in occasione del centenario della nascita di Leonardo Sciascia (8 gennaio 1921 - 8 gennaio 2021.

Il mio intervento:
SCIASCIA LO VORREBBE?
Parlare di Sciascia per me, per noi racalmutesi, è come una ricorrenza familiare, un privilegio e una responsabilità. Ringrazio Felice per il gradito invito a condividere un pensiero per il centenario. Una ricorrenza particolare come tutte le ricorrenze del resto.
Per la ricorrenza del primo anniversario dalla morte, il critico Claude Ambroise disse che Sciascia entrava in Purgatorio, nel Purgatoire, dove i francesi giansenisticamente collocano i loro scrittori, un periodo di tempo non breve di disinteresse, di (provvisoria) dimenticanza. Il tempo di permanenza nel Purgatorio è variabile ma non tutti ce la fanno ad uscirne a riveder le stelle.
Possiamo dire che Sciascia dopo un tempo canonico non meglio quantificato ce l’abbia fatta e prova ne sono i tanti segnali di attenzione alla sua opera, al personaggio, da parte dell’editoria, della stampa, del web. Anzi, per le ricorrenze degli anniversari per diverse occasioni si rischia l’opposto, di citarlo o in maniera ripetitiva come un cliché fino a renderlo uno stereotipo.
Per allontanarmi da ogni stereotipo e non contribuire a renderlo, secondo l’immagine di Roland Barthes, una patata fritta, indurita, caramellata, nell’olio delle ritualità, parlerò di Sciascia - per rammemorarlo e commemorarlo - attraverso fatti e parole sue o di altri che potrebbero avere sviluppi nel futuro.
Come si sa, Sciascia ha donato la ricchissima corrispondenza alla Fondazione che porta il suo nome e che ha voluto a Racalmuto. Sin da subito però manifestò il rammarico che la Fondazione non avesse una dotazione economica (“Dotazione cui io non sono in grado di partecipare” scrisse).
Dopo il periodo delle vacche grasse, per ovviare alle difficoltà economiche, nel 2007, in quanto membro pro tempore del consiglio di amministrazione proposi che si pubblicassero le lettere destinando i proventi alla Fondazione stessa per il proprio sostentamento. Quale migliore formula per rafforzare la volontà di Sciascia e il senso della sua donazione.
Ciò non fu possibile manco tentarlo perché altri consiglieri del consiglio di amministrazione dissero che era impraticabile.
Qualche anno dopo, con mia sorpresa, ho trovato in libreria diversi volumi pubblicati con la corrispondenza di Sciascia con Mario La Cava, Vito Laterza, Vincenzo Consolo, nel 2012 (Rubbettino Editore), nel 2016 (Editori Laterza), nel 2019 (Edizioni Archinto).
Evidentemente è stato possibile poi quello che prima era stato ritenuto impraticabile. E mi auguro con le finalità da me auspicate in favore della Fondazione stessa come penso avrebbe voluto lo stesso Sciascia che si rammariava di non essere stato in grado inizialmente a contribuire ala dotazione economica.
Ma non lo so. Mi auguro di sì, anche perché tanto ancora ci sarebbe da pubblicare con corrispondenti del tenore di Pasolini, Calvino, Quasimodo, Napolitano, Jean Calogero…
Per non dire che ancora altre lettere di Sciascia si potrebbero intrercettare a svariati corrispondenti interessanti per altri aspetti facendo venire fuori uno Sciascia veramente inedito,
come quelle indirizzate all’amico di gioventù Gino Craparo, trasferitosi in America, a New York, negli Anni Sessanta:
Caltanissetta, 9/2/1960
Carissimmo Gino…
Ci terrei a sapere le tue impressioni sul mio Libretto: perché tu, da lontano, sei in grado di giudicare se c’è verità in quello che scrivo. Nella speranza di riverderti presto, ti abbraccio. Leonardo Sciascia”
***
Dalla minuta, senza data, di Gino Craparo (non inclusa nel video):
"Ti comprendo Nanà! I vicini, gli amici, i conoscenti mai ti daranno soddisfazione: Invidia, li strugge! Sol perché ti conoscono non intendono sottomettersi a considerarti superiore a loro. E tu lo sei superiore! Continua a scrivere ed a pensare, Nanà! non ti lasciare abbattere da alcuni calunniosi! Non lasciarti indebolire da certi critici da strapazzo. Tu sei molto sensibile e capisco che anche piccoli dissensi percuotono il tuo animo ed il tuo pensiero".

Palermo, 8 gennaio 2021  
                                                                                                             Piero Carbone

Cento voci per i 100 anni, #MaratonaSciascia/2


Il mio intervento dal minuto 34 sec. 45:
Parlare di Sciascia per me, per noi racalmutesi, è come una ricorrenza familiare, un privilegio e una responsabilità. Ringrazio Felice per il gradito invito a condividere un pensiero per il centenario. Una ricorrenza particolare come tutte le ricorrenze del resto.
Per la ricorrenza del primo anniversario dalla morte, il critico Claude Ambroise disse che Sciascia entrava in Purgatorio, nel Purgatoire, dove i francesi giansenisticamente collocano i loro scrittori, un periodo di tempo non breve di disinteresse, di (provvisoria) dimenticanza. Il tempo di permanenza nel Purgatorio è variabile ma non tutti ce la fanno ad uscirne a riveder le stelle.
Possiamo dire che Sciascia dopo un tempo canonico non meglio quantificato ce l’abbia fatta e prova ne sono i tanti segnali di attenzione alla sua opera, al personaggio, da parte dell’editoria, della stampa, del web. Anzi, per le ricorrenze degli anniversari per diverse occasioni si rischia l’opposto, di citarlo o in maniera ripetitiva come un chilché fino a renderlo uno stereotipo.
Per allontanarmi da ogni stereotipo e non contribuire a renderlo, secondo l’immagine di Roland Barthes, una patata fritta, indurita, caramellata, nell’olio delle ritualità, parlerò di Sciascia - per rammemorarlo e commemorarlo - attraverso fatti e parole sue o di altri che potrebbero avere sviluppi nel futuro.
Come si sa, Sciascia ha donato la ricchissima corrispondenza alla Fondazione che porta il suo nome e che ha voluto a Racalmuto. Sin da subito però manifestò il rammarico che la Fondazione non avesse una dotazione economica ( “Dotazione cui io non sono in grado di partecipare” scrisse ).
Dopo il periodo delle vacche grasse, per ovviare alle difficoltà economiche, nel 2007, in quanto membro pro tempore del consiglio di amministrazione proposi che si pubblicassero le lettere destinando i proventi alla Fondazione stessa per il proprio sostentamento. Quale migliore formula per rafforzare la volontà di Sciascia e il senso della sua donazione.
Ciò non fu possibile manco tentarlo perché altri consiglieri del consiglio di amministrazione dissero che era impraticabile.
Qualche anno dopo, con mia sorpresa, ho trovato in libreria diversi volumi pubblicati con la corrispondenza di Sciascia con Mario La Cava, Vito Laterza, Vincenzo Consolo, nel 2012, nel 2016, nel 2019.



Evidentemente è stato possibile poi quello che prima era stato ritenuto impraticabile. E mi auguro con le finalità da me auspicate in favore della Fondazione stessa come penso avrebbe voluto lo stesso Sciascia che si rammariava di non essere stato in grado inizialmente a contribuire ala dotazione economica.
Ma non lo so. Mi auguro di sì, anche perché tanto ancora ci sarebbe da pubblicare con corrispondenti del tenore di Pasolini, Calvino, Napolitano…
Per non dire che ancora altre lettere di Sciascia si potrebbero intrercettare a svariati corrispondenti interessanti per altri aspetti facendo venire fuori uno Sciascia veramente inedito,
come quelle indirizzate all’amico di gioventù Gino Craparo, trasferitosi in America, a New York, negli Anni Sessanta:

Caltanissetta, 9/2/1960
Carissimmo Gino…
Ci terrei a sapere le tue impressioni sul mio Libretto: perché tu, da lontano, sei in grado di giudicare se c’è verità in quello che scrivo. Nella speranza di riverderti presto, ti abbraccio. Leonardo Sciascia”
***
Dalla minuta, senza data, di Gino Craparo (non inclusa nel video):
"Ti comprendo Nanà! I vicini, gli amici, i conoscenti mai ti daranno soddisfazione: Invidia, li strugge! Sol perché ti conoscono non intendono sottomettersi a considerarti superiore a loro. E tu lo sei superiore! Continua a scrivere ed a pensare, Nanà! non ti lasciare abbattere da alcuni calunniosi! Non lasciarti indebolire da certi critici da strapazzo. Tu sei molto sensibile e capisco che anche piccoli dissensi percuotono il tuo animo ed il tuo pensiero".





Link correlati:
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CENTO ANNI FA SCIASCIA NASCEVA A RACALMUTO. "Ti so della mia terra", una canzone per il centenario

8 gennaio 1921 - 8 gennaio 2021


 TI SO DELLA MIA TERRA

Parole di Piero Carbone*

Musica di Antonio Zarcone

 

I

Ti so

della mia terra,

voce che non si spegne

e vuci di surfara,

vuci d'antichi mali

 

sei stato voce amica

del paese crestato

di colline e  castelli

e sogni diroccati...

 

e cori in pena

di scunfitti luntani

sradicati emigranti

a Mons o a Milano.

 

Ritornello:

Rakal-Maut, Rakal-Maut, 

Rakal-Maut, Terra mia.

 

II

Lacerasti secoli 

d'abusi e storture 

strappasti tele 

d'infamie assodate.

 

Ci serva a monito

la Ragione additata 

che la storia è anguilla 

e va presa all'asciutto.


Rit.:

Rakal-Maut 

Rakal-Maut 

Rakal-Maut 

Terra mia.

 

Rakal-Maut

Rakal-Hamud

Rakala-Maut

Terra mia.


Recitato:

Rakal-Maut

Rakal-Hamud

Rakala-Maut

Villaggio morto

Villaggio di Hamud

Morte che va via



 

 

 

*Il testo originario, pubblicato in Sicilia che brucia,  è stato inserito nel 1990 nell’omonima cartella d’arte con due incisioni ispirate alle Parrocchie di Regalpetra e alla Morte dell’Inquisitore, con il contributo critico di Claude Ambroise intitolato “Il Purgatorio di Sciascia”.

giovedì 7 gennaio 2021

ANCHE LA "MIA" ALLA MARATONA "CENTO VOCI PER I CENTO ANNI DI SCIASCIA". Domani “Maratona Sciascia” sarà on line


8 gennaio 1921 - 8 gennaio 2021

𝘾𝙀𝙉𝙏𝙊 𝙑𝙊𝘾𝙄 𝙋𝙀𝙍 𝙄 𝘾𝙀𝙉𝙏𝙊 𝘼𝙉𝙉𝙄 𝘿𝙄 𝙎𝘾𝙄𝘼𝙎𝘾𝙄𝘼
dal Comunicato Stampa
"Saranno oltre cento grandi voci a ricordare i cento anni dalla nascita di Leonardo Sciascia da venerdì 8 gennaio con una iniziativa della “Strada degli scrittori” sui propri canali online.
Una “#Maratona Sciascia” che coinvolgerà dalle ore 10 di venerdì su Facebook, Youtube, e sul sito www.stradadegliscrittori.it più di cento personalità fra scrittori, giornalisti, registi, attori, uomini politici, artisti, docenti universitari, giuristi e filosofi.
Tutti a raccontare, anche sabato 9 e domenica 10, il proprio Sciascia, evocando ognuno in tre minuti un aneddoto, una riflessione critica, una pagina..."

 

Racalmuto, Aula consiliare, 1980
ph Alfonso Chiazzese




Dono della cartella TI SO DELLA MIA TERRA
 al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Fondazione Sciascia, 24 maggio 2009
ph Lillo Conte



ph Giovanni Carbone, Racalmuto 1988




ph Giovanni Carbone (Racalmuto, 1988) 


Inoltre, qui voglio ricordare 
alcune presentazioni de Il mio Sciascia
con stralci degli interventi
 di Sergio Mangiavillano
 e Gianfranco Marrone

Piero Carbone, Il mio Sciascia, Edizioni Grifo, Palermo 1990



Sergio Mangiavillano, Appunti dattiloscritti  
per la presentazione de Il mio Sciascia
(Liceo Classico di Caltanissetta, 1991).
Foglietti 1, 2 e 4 di 7




Presentano  Il mio Sciascia
Sergio Mangiavillano,  Bernardino Giuliana e Marisa Sedita
(Liceo Classico di Caltanissetta, 1991)
ph Giovanni Carbone




Gianfranco Marrone, Appunti dattiloscritti  
per la presentazione de Il mio Sciascia
(Palermo, Biblioteca Comunale,  dicembre1990).
Fogli 6, 7 e 8 di 9










Alcuni momenti della presentazione de Il mio Sciascia
Relatori: Gianfranco Marrone e Salvatore Pedone
Lettrice: Giuditta Perriera
(Palermo, Biblioteca Comunale, dicembre 1990)
ph Gaspare Leggio e Pietro Tulumello