martedì 21 gennaio 2014

EVENTI VIRTUOSI CHE GENERANO EVENTI. Quel post riproposto


Il poeta Ignazio Russo di Sciacca


Questo post è stato già pubblicato in forma pressoché identica martedì 7 gennaio 2014 col titolo QUELLA MEMORABILE SERATA. DIMENTICATA. Ma all'indomani è sparito, non so per quale causa misteriosa o più banalmente per una mia involontaria manovra improvvida. Le reazioni a quel post sono documentate  in un altro post dell'8 gennaio 2014 il cui link è:

Ripropongo il post sparito con qualche integrazione testuale e fotografica.


Il presentatore della serata Egidio Terrana, di Grotte, ammira compiaciuto l'abbraccio del
Presidente del Circolo di Cultura, Luigi Alaimo, con il Direttore dell'Associazione culturale folcloristica "A Virrineddra" Domenico Mannella, organizzatori dell'evento assieme all'Assessorato alla Cultura di Racalmuto.

Di tanto in tanto mi scorrevano davanti agli occhi gli stessi fotogrammi, riconoscevo qualche personaggio, ma sempre fugaci e interrotti come avveniva con le fragili pellicole in poliestere di una volta, rimandavano però allo stesso evento.

Un anno fa circa, quando di quella memorabile, mitica serata ne parlai a Domenico Mannellla, non pensavo di poter mettere in sequenza quei labili fotogrammi e farne una stabile carrellata.
Recentemente, davanti ad un tè caldo, in una fredda e umida serata racalmutese, Domenico mi ha fatto la sorpresa, ha portato con sé alcune foto rinvenute rimischiànnu, rovistando, dormienti cassetti...

Quella mitica, o quasi obliata, serata diventava reale, dai contorni sempre più definiti, anche grazie ai tanti nomi, agli aneddoti, ai particolari emersi dal pozzo fondo di una memoria risalente a quarant'anni addietro.

L'assessore alla Cultura di Racalmuto Matteo Petruzzella 
consegna la pergamena ricordo agli artisti.



I miei ricordi, in fondo, si limitavano alla presenza di Ignazio Buttitta che ha recitato "a tia, a tia, a tia..." dopo avere chiesto di spegnere alcuni fari ché gli impedivano di guardare negli occhi il pubblico e di Ignazio Russo che ha recitato una toccante poesia sul Natale, era un'invettiva e si concludeva con un messaggio di speranza indirizzato a tutti gli uomini della terra: Quannu c’è a paci ni lu munnu: è Natali, è Pasqua ogni jornu...
"C'era anche Bernardino Giuliana di San Cataldo - aggiunge Domenico, - che ha recitato Lùcinu, lùcinu li citalèni..." non dimentico dell'antica piaga delle miniere e dei minatori.

Una parte del pubblico della platea


Sono intervenuti inoltre il maestro Franco Li Causi, l'autore  tardivamente riconosciuto della canzone popolare Vitti na crozza, gli zampognari di Agrigento e anche i Dioscuri, allora sconosciuti, che hanno voluto essere presenti ad un evento artistico percepito come importante e di grande valenza culturale, "del resto gli organizzatori, - precisa Domenico, che in qualità di direttore dell'Associazione culturale folcloristica "Virrineddra" è stato uno degli animatori, - si prefiggevano di esaltare la cultura siciliana valorizzando i canti popolari siciliani e racalmutesi in particolare."


Uno dei fratelli Faro al fischietto
 e Giuseppe Giuffrida con un insolito strumento


"Un evento unico nel panorama culturale agrigentino," precisa il maestro Mannella, che oramai ha dato la stura ai ricordi e precisa che ad organizzarlo sono stati in sinergia il Circolo di Cultura presieduto da Luigi Alaimo, l'Assessorato alla Cultura retto da Matteo Petruzzella e dall'Associazione culturale folcloristica "Virrineddra" presieduta dallo stesso Mannella.

Consegna della pergamena ricordo ad Egidio Terrana.
Da sx: Lina Alfano, Angela Adile, Egidio Terrana, Luigi Alaimo.

Nello stesso giorno, di pomeriggio, al Circolo di Cultura c'è stata la mostra dei pani e dei dolci tradizionali di Sicilia, di Racalmuto, di Agrigento, di Palma di Montechiaro..., "abbiamo portato le tovaglie da casa, quelle che si usavano in quel periodo, e il professore Antonino Uccello ha tenuto una conferenza sull'importanza delle tradizioni popolari".

Il prof Antonino Uccello dell'Università di Catania, fondatore della Casa Museo
 di Palazzolo Acreide,  presenta la mostra dei pani e dei dolci tradizionali di Sicilia.

In serata c'è stato lo spettacolo al cine teatro "Vittoria" che d'estate fungeva da arena quando il tetto scorrevole spariva dalle teste degli spettatori e lasciava intravedere le stelle. 

Ma quella sera il tetto scorrevole non fece alcun movimento sulle teste del numeroso  pubblico, accorso da tutta la provincia, costituito da oltre mille persone, perché lo spettacolo si tenne col freddo natalizio e sul fondale del palcoscenico si poté ammirare un grande telone con la rappresentazione dei monumenti più significativi di Racalmuto tra cui il Castello Chiaramontano detto "u Cannuni."

"E tutti, chiosa tra un ricordo e l'altro, Mannella, sono intervenuti gratis, ai più lontani soltanto un rimborso spese".

Lu zi Peppi Giuffrida di Catania e uno zampognaro di Agrigento

Quasi a ricalcare la mia presenza tra il pubblico all'eccezionale evento, rievocai ancora più nette sensazioni scaturite dall'ascolto di Ignazio Russo e di Ignazio Buttitta: "Da Aspra, lo andò a prelevare Giuseppe Sferrazza Papa" disse quasi inavvertitamente Domenico, riferendosi a Buttitta: fu un indizio  che colsi al volo. 

Telefonai a Giuseppe che, sorpreso, della rievocazione di un fatto così lontano, lo integrò con altre notizie: la serata è stata arricchita dalle presenze di lu zi Peppi Giuffrida di Catania, suonatore di marranzano e costruttore di tamburelli, "con un suo tamburello Piuzzu Martorana ha girato il mondo",  nonché dei fratelli Faro, anch'essi di Catania, appartenenti ad una famiglia di famosi friscalittara, suonatori e costruttori di friscaletti, i tradizionali fischietti siciliani.

Il poeta Ignazio Buttitta


Ma torniamo a Buttitta.
"Andai a prenderlo ad Aspra, - dice Giuseppe, - con la mia fiat 124 grigia, che ne ha fatta di strada trasportando gli strumenti musicali del Gruppo folcloristico A Virrineddra per tuta la Sicilia e una volta a Sciacca, invitati da Ignazio Russo al quartiere San Micheli...".

Un fiume in piena, in vena di ricordi. 
Lo riporto al viaggio con Buttitta. 
"Quando arrivai ad Aspra, Buttitta non stava tanto bene e la moglie non voleva che uscisse di casa per timore di qualche malanno; discussero un poco ma la situazione lasciava presagire che avrei fatto il viaggio di ritorno da solo, poi, per fortuna, accadde un imprevisto, quando la moglie si recò nell'altra stanza per andare a prendere non ricordo se una medicina o una bevanda calda, Buttitta scattò in piedi e avviandosi verso l'uscita si rivolse a me con queste veloci parole: 
Scappa, Peppi, prima ca me mugghieri si nn'adduna e chiuj u cancellu. (Corri, Giuseppe, prima che mia moglie se ne accorga e chiuda il cancello).

Uscimmo e dietro di noi con un'altra macchina ci seguì una sua nipote in compagnia di un'altra persona e con loro avrebbe fatto il viaggio di ritorno dopo lo spettacolo a Racalmuto a cui teneva tanto".

"Ma l'altra persona è Carlo Puleo!" ho sbottato quando ho visto il secondo gruppo di foto fattemi pervenire da Lina Alfano, il maestro Carlo Puleo, l'amico indivisibile di Ignazio in tutte le sue peregrinazioni siciliane e che sarebbe ritornato nell'aprile del 2008 a Racalmuto in occasione del gemellaggio di Racalmuto e Bagheria  e la celebrazione dell'intitolazione di una Piazza a Ignazio Buttitta di cui il maestro Puleo aveva scolpito un medaglione donato al comune di Racalmuto.
La ricorda bene, quella serata, Carlo: "Una serata indimenticabile. Con il grande Ignazio."


L'intervento di Buttitta:
http://archivioepensamenti.blogspot.it/2014/01/parru-cu-tia.html


La lapide nel laboratorio del marmista zi Vicienzu Conti  con 
il medaglione di Carlo Puleo durante la scultura del nome  

A proposito di riconoscimenti, nella stessa foto è riconoscibile anche l'ex sindaco Eugenio Napoleone Messana, e chissà quanti verranno riconosciuti da altri.

Chissà quanti altri aneddoti ci sarebbero da raccogliere su quella serata. Spero che prendano forma. 
Ho il presentimento che altre fotografie riaffioreranno.




Intanto, mi pare che si è in parte disciolta la nebbia che stava condannando all'oblio un avvenimento così importante per la comunità racalmutese sotto tanti punti di vista, non ultimo perché conferma una radicata cultura musicale, indica un metodo e testimonia l'impegno, l'entusiasmo e lo spirito di iniziativa di tanti giovani.

L'esposizione dei pani e dei dolci tradizionali siciliani al Circolo di Cultura

Così,  ieri. Buon auspicio per il tempo a venire. Del resto la vitalità di alcuni fatti storici consiste nella loro fecondità, anche se se ne perde la memoria, quando, come quello racalmutese al cine teatro Vittoria di tanti anni fa,  genera altri fatti, insomma la vitalità di un evento che genera altri eventi. Anche se sotterraneamente.
"Un evento che genera eventi, quando c'è buon vento...".


Se questi eventi, scaturiti da peculiari motivazioni in vista di determinati obiettivi, poi abbiano tracciato una strada e fino a che punto essa è stata percorsa e seguita  nei decenni successivi, è questione che varrà la pena approfondire.


Gruppo folcloristico "A Virrineddra"

Dall'alto a sinistra:  Ninetta Alaimo - Peppi Picone - Mariangela Mattina - Mannella Junior - Nannina Giancani - Totò Alfano - Giovanna Romano - Pio Martorana - Carmela Cardillo - Enzo Scimè -Giovanna Odorico - Lillo Sardo - fisarmonicista Francesco Macaluso nipote di lu zì Cicciu Macaluso  - Franca Scimè - Giovanni Giancani - Antonietta Brucculeri - Peppi Papa - Graziella Mannella - Peppi Cardillo - Antonietta Alaimo - Nino Vassallo - Sole - Giudice - Lina Alfano - Peppi Tascarella - Angelo Scimè di via F. Martini  - Enzo Sardo - Mimmo Mannella - Alfredo Mattina - Mario Sardo - Angelo Scimè (detto "scienza"); i due piccoli sono il nipote di Giancani (Manta) ed il fratello di Giovanna Odorico. 



Angelo Scimè, dalla cui bacheca fb riprendo i nomi sopra citati, così ricorda l'esibizione di quella serata:

"Mentre la gente, al teatro, aspettava di vederci sul palco, noi entrammo da dietro direttamente in sala cantando e suonando, una serata indimenticabile".


Le foto a corredo di questo post sono state messe a disposizione da Domenico Mannella e Lina Alfano.

La seguente foto, sopraggiunta successivamente, viene messa a disposizione da Nino Vassallo:


Da sx: 
Bernardino Giuliana, Eugenio Napoleone Messana, Ignazio Buttitta, Carlo Puleo.




Eduardo Chiarelli
il giorno 07/01/14

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