sabato 18 gennaio 2014

PARRU CU TIA

Link del Post riepilogativo sulla serata in cui è intervenuto Ignazio Buttitta
http://archivioepensamenti.blogspot.it/2014/01/eventi-virtuosi-che-generano-eventi.html




PARRU CU TIA... CU TIA... CU TIA...


Il poeta Ignazio Buttitta


Un attuale ricordo

Quando venne chiamato sul palco, il presentatore non fece in tempo a presentarlo perché ci fu un brusio di smarrimento proprio nell'istante in cui stava per partire l'applauso, che infatti non partì.

L'atteso Ignazio Buttitta si era messo a fare dei cenni a qualcuno dietro le quinte e visto che niente succedeva incominciò ad alzare la voce intimando "a luci, a luci". Niente! Di nuovo: "A luci! a luci! astutati ddra luci, mi viene davanti e non mi fa taliari li pirsuni nta l'occhi".

Finalmente il faretto venne smorzato, qualcuno dalla platea gridò "viva Buttitta" e nella sala gremita scrosciò l'applauso.

"Parru cu tia" incominciò a recitare Buttitta, guardando dritto negli occhi il pubblico e sembrava che non recitasse ma interloquisse con ognuno.

Una poesia che Ignazio aveva recitato nelle piazze, affollate di contadini e minatori, giornatari e lavoratori e sfruttati d'ogni genere. Ma quella sera, al Cine-Teatro "Vittoria" di Racalmuto, c'era un pubblico non di soli lavoratori ma di uomini, donne, giovani d'ogni età e condizione, con l'aria festosa delle grandi occasioni.

Eppure, il monito di Buttitta, come nelle piazze, sembrava diretto ad ognuno in sala per richiamarlo alle proprie responsabilità e al proprio impegno:


Parru cu tia, to è la curpa... cu tia, mmenzu sta fudda chi fai l'indifferenti... Parru cu tia. 

Guardatilu chi facci! Parru cu tia, to è la curpa... si porti lu sidduni e un ti lamenti... to è la curpa... Sfarda sta cammisazza arripizzata, tìncila e fanni un pezzu di bannera...


A tratti alzava lo sguardo, quando con i versi trasportava l'uditorio in una società diversa e fantasticava un'utopica Sicilia, ma non perdeva mai il contatto con la realtà, puntando il dito moralizzatore, incitatore come un rivoluzionario. Premonitore o timoroso del futuro?

***

Ho voluto iniziare con Buttitta il ricordo di una serata memorabile perché simbolicamente, quell'invettiva, pur nelle mutate condizioni storiche, a distanza di quarant'anni, continua a interpellare la nostra coscienza di uomini moderni, in una Sicilia non sappiamo quanto e in quali aspetti peggiore o migliore di allora.

Un monito attuale, comunque, se non ci vogliamo fermare a guardare il dito invece di ciò che esso voleva allora e può oggi indicare.





Il presentatore della serata Egidio Terrana, di Grotte, ammira compiaciu
to l'abbraccio delPresidente del Circolo di Cultura, Luigi Alaimo, con il Direttore
dell'Associazione culturale folcloristica "A Virrineddra" Domenico Mannella,
organizzatori dell'evento assieme all'Assessorato alla Cultura di Racalmuto.




Con questo episodio, su cui mi sono intrattenuto con Domenico Mannella per meglio definirlo, quasi interrogarlo per la sua simbolicità, si vuole introdurre la rievocazione di un evento culturale e artistico che assumerà un valore fondante per la storia culturale e artistica degli ultimi quarant'anni a Racalmuto, quasi un prius storico, molto fecondo, da cui discenderanno molti altri frutti.
Alla rievocazione verrà dedicato un apposito post.


Le foto pubblicate in questo post sono state messe a disposizione da Lina Alfano.



Ignazio Buttitta scrive a Giuseppe Pedalino Di Rosa
http://archivioepensamenti.blogspot.it/2013/02/cumpari-beddu-ignazio-buttitta-scrive.html






































2 commenti:

  1. C'era anche Carlo Puleo, quella sera, e ricorda benissimo; lo ha scritto su fb commentando il post:

    "Una serata indimenticabile. Con il grande Ignazio."

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  2. Post in parte riproposto e citato da http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=47478&lang=

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