sabato 5 novembre 2016

SAN CIRO A MAREDOLCE. Inizia l'avventura




Costeggia l'autostrada e non può non vedersi e non  notarsi entrando o uscendo da Palermo quella chiesetta ai piedi di Monte Grifone, il Monte da cui sgorga l'acqua che va ad alimentare fin dai tempi degli arabi il lago cosiddetto di Maredolce.

Tra una montagna piena di leggende, si favoleggia di abitatori giganteschi, e a valle il favoloso Castello di Maredolce (più propriamente Palazzo o Reggia) detto della Favara (da Fewwar: sorgente), è adagiata la Chiesa di San Ciro, affiancata dagli archi omonimi all'interno di quello che sarà il Parco di Maredolce.


Un sentiero, all'interno del Parco, con un sottopassaggio, dovrebbe collegare la chiesa al lago e al Castello di Maredolce.


Per fortuna è sfuggita all'eventualità di essere circoscritta ulteriormente da altre strade e colate di cemento così come prevedeva la bozza del nuovo Piano Regolare. Ma non basta sfuggire ai rischi di svisamento, occorre ricostruire il paesaggio originario per quanto è possibile.


La mia scuola che si chiama "Maredolce" l'ha adottata. Il dirigente Vito Pecoraro è entusiasta.
Ieri ci sono stato ieri con Mimmo Ortolano in perlustrazione. Con i ragazzi si inizierà un cammino di riappropriazione e, non è da escludere, di innamoramento. Così come precedentemente è stato per il Castello di Maredolce. A quel cammino personalmente fui iniziato da Katia Melfi e Francesca Vella che ringrazio per il "contagio".

















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testo e foto ©piero carbone
*foto con asterisco: ph ©Domenico Ortolano

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