venerdì 22 luglio 2016

ABBIAMO INCONTRATO STEFANO VILARDO. Farsi "strada" tra i libri

Stefano nella sua libreria




Stefano non bazzica nel mondo internettiano
ma ha gradito la versione cartacea del Post dove anche lui è citato

http://archivioepensamenti.blogspot.it/2016/07/sgarbi-propone-luigi-russo-e-stefano.html


Il video
schermata facebook giovedì 21 luglio 2016
Il video in diretta dell'incontro condiviso su facebook
https://www.facebook.com/profile.php?id=100011596489725


Nicolò D'Alessandro e Stefano Vilardo

E al termine dell'incontro, un affettuoso commiato

Proposta sgarbiana


Officina di libri e di ricordi




La citazione nel libro di Massimo Onofri




Giudizio di Onofri e di Sciascia



Periplo siciliano passando per Delia



Tesi di laurea




Locandina della presentazione di Uno stupido scherzo



L'infanzia
Il piccolo Stefano a tre anni con il padrino Giovanni Lentini
a Caltanissetta
Il ritratto




Una poesia da Tutti dicono Germania Germania

(Garzanti, Milano 1975; Sellerio, Palermo 2007)


Sono partito per la Germania nel sessantuno

ché non avevo lavoro

Quando facevo una giornata

per due giorni poi restavo a spasso

Facevo il manovale

guadagnavo millecinquecento lire al giorno 

in Germania invece

tre marchi tre marchi e mezzo l'ora

Siccome avevo contratto di lavoro

alla stazione trovai uno ad aspettarmi 

che mi portò in baracca dai compagni

I primi giorni pensavo sempre alla famiglia 

ma mi volli rassegnare

e quando accumulavo un po' di soldi 

li mandavo a casa

Poi diventai aiutante carpentiere

e mi aumentarono la paga

Guadagnavo quattrocentocinquanta cinquecento lire l'ora 

per dieci ore cinquemila lire

ma dovevo pagarci le tasse l'assicurazione la chiesa 

Non mi sono adattato subito

ché non capivo la lingua

se il pulia mi mandava a prendere un attrezzo di lavoro

io dimenticavo la parola

e ritornavo indietro con la coda tra le gambe 

come un cane bastonato

e così mi sfottevano tutti e mi rimproveravano 

Magari adesso che mi trovo lì da quattro anni

qualche parola la mastico un poco

I tedeschi sono mischiati buoni e cattivi

ma quando una persona impara a parlare

e comincia a rispondere bene 

allora si fa amare per quello che dice

A me mi volevano bene dove stavo

A volte qualche disgraziato ci insulta

sciais italien

perché non restate nelle vostre case

ebbene dobbiamo fare pazienza 

che non c'è lavoro in Italia 

dobbiamo ingoiare queste offese 

Io avrei voluto rispondergli 

però sempre straniero sono

e bisogna fare pazienza 

sempre pazienza

che se ho torto o ragione ci perdo sempre io 

Avrei avuto la capacità di rompergli la faccia 

ma lasciavo perdere per non rovinarmi

Altri invece non ci pensano più di una volta

e arrivano al coltello

Riproposta on line sul blog  "Bollettario"
 GALLERIA INTERNAZIONALE DELLA RIVISTA FONDATA DA EDOARDO SANGUINETI - NADIA CAVALERA

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