« o dèi, stornate dalla mia lingua follia di argomenti, e da sante labbra fate sgorgare una limpida sorgente. E a te, musa agognata, o vergine dalle candide braccia, io mi rivolgo: ciò che spetta agli effimeri ascoltare, tu porta, guidando avanti il carro ben governato dell’amore devoto. Ma non ti turbi il cogliere fiori di nobile gloria fra i mortali con un discorso, ricolmo di santità, che sia ardimentoso; e allora tu giunga leggera alla vetta della saggezza » |
(Empedocle Poema fisico (Περί Φύσεως) Libro I Proemio (D-K 31 B 3), traduzione di Carlo Gallavotti. Milano, Mondadori/Fondazione Lorenzo Valla, 2013, p.9) |
http://siciliastoriaemito.altervista.org/empedocle-akragas-filosofo-medico-taumaturgico-politico-siciliano-del-v-secolo-c/ (pagina consultata il 16 marzo 2019)
ph ©piero carbone
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