lunedì 28 agosto 2017

A CALTABELLOTTA SI RINNOVA LA "PACE", PROVENENDO DA CASTRONOVO. Paolo Vetrano, Enzo Mulè e Nino Di Chiara ne promuovono il "cammino"


Nino Di Chiara, roccapalumbese di origine ma castronovese di elezione, mi condivide su fb, con complice  e solita intesa, l'annuncio del caltabellottese Paolo Vetrano, che si arricchisce e si completa con l'intervento di Enzo Mulè, memoria storica di Catabellotta.
(P. C.)



L'annuncio di Paolo Vetrano

Lunedi 28 agosto 2017 convegno la "Via della Pace" presso la Chiesa madre di Caltabellotta, ore 18:00, sulle tracce di Federico III d'Aragona 1302 la Pace di Caltabellotta, da un idea comune delle Associazioni Kratas Tour di Caltabellotta e del Associazione al Vecchio Kassaro di Castronovo di Sicilia, e con l'ausilio di tanti altri amici ed associazioni su antichi sentieri e reggie trazzere che attraversano i monti del parco dei Sicani rinasce un cammino ricco di storia, bellezze naturali,borghi di incantevole bellezza ,castelli e innumerevoli altre meraviglie che fu percorso da re e cavalieri, eserciti e viandanti nelle fasi conclusive del vespro siciliano.







Vi racconto il cammino della Pace di Caltabellotta
di 
Enzo Mulè



1
LA GUERRA DEL VESPRO SICILIANO 
1a fase - SCOPPIO E DURATA
La guerra scoppiò a Palermo davanti la Chiesa di Santo Spirito il 31 marzo 1282, Lunedì di Pasqua. La Sicilia era allora dominata in modo estremamente oppressivo dagli Angioini, casato francese amato e voluto dalla Chiesa Cattolica. La scintilla fu "un'avance" di un soldato francese verso una ragazza siciliana che aveva al seguito il fidanzato. Costui non ci pensò due volte, estrasse la spada e trafisse il francese in men che voglio. Il conflitto si propagò in pochi giorni in tutta la Sicilia e durò 20 anni.





2
LA GUERRA DEL VESPRO SICILIANO
2a fase - L'ASSEDIO DI SCIACCA 
Dopo 20 anni di cruente battaglie per terra e mare con alterne fortune, poiché nessuno riusciva a prendere il sopravvento, gli Angioini tentarono di sconfiggere i Siciliani, comandati da Federico III, asserragliato nel castello di Caltabellotta, assediando la città di Sciacca, baluardo di questi ultimi. L'assedio durò 40 giorni, ma alla fine gli Angioini, non riuscendo a sconfiggere l'eroica resistenza, ed esausti, chiesero la pace.





3
LA GUERRA DEL VESPRO SICILIANO
3a fase - LA PACE  
Intanto Federico III d'Aragona, che durante l'Assedio di Sciacca aveva aiutato la resistenza asserragliato nella fortezza di Caltabellotta, per maggiore sicurezza si era spostato sulle alture di Castronovo di Sicilia; qui il 19 agosto ricevette i messi angioini, discusse i preliminari e decisero di incontrarsi per fare pace.
Il 24 agosto 1302, nel territorio di Caltabellotta, in un caseggiato di allevatori nel Feudo di Rachalmaymuni, in Contrada Vigna della Corte, il Re Federico III d'Aragona e l'angioino Carlo de Valois, in rappresentanza del fratello Carlo II d'Angiò, sancirono con la fine delle ostilità quella che in tutti i libri di storia viene ricordata come La Pace di Caltabellotta, la quale fu firmata nel castello della stessa città il 29 dello stesso mese e giurata il 31 davanti a un vescovo (forse) in rappresentanza del papa.






4
VIA DELLA PACE 
4a e ultima tappa di 16 Km: 
Giuliana - S. Carlo - Caltabellotta. 
In tutto 67 Km a piedi da Castronovo di Sicilia, a Filaga, a Palazzo Adriano, a Chiusa Sclafani, a Giuliana, a S. Carlo, fino a Caltabellotta. Un cammino sulle orme di Federico III che ha voluto ripercorrere la storia che portò dalle fasi preliminari, a quelle che conclusero la Guerra del Vespro Siciliano con la Pace di Caltabellotta del 1302, chiave di svolta per il destino della Sicilia nei secoli futuri e che, per alcuni storici, è la data che pose fine al Medioevo. Abbiamo attraversato, io e l'infaticabile Paolo Vetrano, il Parco dei Monti Sicani, luogo di strade antiche ricche di storia, di bellezze naturalistiche, di borghi meravigliosi con gente straordinaria. Ora la sfida è far conoscere ad altri tanta bellezza .








Foto e testi dalle bacheca fb di Nino Di Chiara, Enzo Mulè, Paolo Vetrano.



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