giovedì 26 maggio 2016

LA LETTERATURA SI FA STRADA. Letture in strada e l'antesignano via etere Danilo Dolci

...libri e panelle

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"...non si vive solo di pane e baracche, o di case quando si riesce ad averle. 

"Alle 22 di ieri, 26 marzo, l'irruzione di un centinaio di carabinieri e guardie di pubblica sicurezza, attrezzatissimi di potenti mezzi meccanici: in pochi minuti scassavano con innegabile perizia porte e cancelli impossessandosi delle trasmittenti. Partinico, 27 marzo 1970."

Danilo Dolci, Premessa a Il limone lunare, Laterza, Bari 1970



Apprendiamo con piacere che tante iniziative vengono promosse in favore della lettura popolare nel senso più genuino del termine, del popolo, fra il popolo, in paesi e città, da Torino a Milano a Palermo, da Trani a Racalmuto, etc.  

Non possiamo non ricordare l'antesignano di questa tendenza o  controtendenza e cioè di rendere, come si dice oggi, fruibile la cultura, la letteratura, non solo per gli addetti ai lavori e nei luoghi canonici, scuole biblioteche università  circoli fondazioni, ma per tutti, anche per l'uomo di strada, per gli analfabeti o semianalfabeti, o semplicemente per i distratti, nel tentativo di contribuire a formarli o a rafforzarli come cittadini anche attraverso la letteratura, la bellezza artistica, la poesia.

Mi riferisco a Danilo Dolci che, addirittura quando le radio private erano illegali, lui ne tirò su una per far arrivare la parola, le parole, nelle case di tutti, anche dei "poveri cristi". 
Fu per questo denunciato e processato. 

Oggi di radio e televisioni private, legalissime, ce ne sono fin troppe, l'analfabetismo del saper leggere e scrivere si è attenuato, eppure c'è ancora chi trova senso e significato nel portare la letteratura in strada. 
Vi sono addirittura associazioni ad hoc come ad esempio "Barriera che legge".


Seconda edizione

https://www.facebook.com/events/553911258103992/



ME NE LEGGI UN PEZZO?
 Letture ad alta voce per le strade di Barriera 
tra le vie del mercato, i giardini di quartiere e le nuove aree residuali letture ad alta voce di racconti selezionati dalla Biblioteca Primo Levi



E chi poteva darmi questo spunto della lettura/letteratura popolare se non un "dolciano" di ferro, uno che con Danilo Dolci negli Anni Settanta ha lavorato al Borgo di Dio? Francesco Virga. Su tante sintonie regoliamo le nostre amichevoli conversazioni ma è sul suo interessante sito che ho letto la notizia e visto la locandina che ripropongo.






CLASSICI PER LE STRADE DI PALERMO
di
Francesco Virga

Il 28 e il 29 maggio, l'11 e il 12 giugno, il posto dei classici sarà in strada, tra la gente, nelle piazze, nei quartieri più dimenticati. Perché è per la gente che sono stati scritti. Perché è dai racconti di altri che provengono le loro parole.

La letteratura si studia in palestra, cucendo vestiti, montando luci e impianti, dipingendo pannelli, riscrivendo i testi, rappresentandoli in scena. Perché la letteratura non è una disciplina separata, ma un modo di fare cultura e tramite di essa di fare persone migliori. Gli attori sono bambini, detenuti, liceali, studenti dei tecnici, ragazzi dei professionali, italiani e non italiani. Perché i classici sono stati scritti per loro e la città ha bisogno di loro. Gli insegnanti dei classici in strada sono esperti teatrali, tecnici audio e luci, professori di liceo, di scuole medie, di scuole professionali, operatori video, ricercatori universitari, maestri elementari, volontari, studiosi di scuole diverse e di provenienze diverse. Perché insegnanti sono tutti coloro che praticano forme di responsabilità diffusa verso le nuove generazioni.

Tutto questo sono i classici in strada: un’esperienza che ricerca la bellezza nella forza di costruire insieme la nostra civiltà.

Vi aspettiamo!
— con Emanuela AnnaloroIsabella TondoCentro Astalli PalermoPaoline Onlus e Teatro Atlante

http://cesim-marineo.blogspot.it/2016/05/classici-per-le-strade-di-palermo.html

Con Franco Virga, allo stand dell'Istituto Maredolce di Palermo,
 in occasione della manifestazione "La scuola adotta l'arte per emozionare"
consistente nello studio di un quadro "classico" e nel suo rifacimento
da parte dei bambini delle prime classi della primaria.
Atrio Convento Sant'Anna, 25 maggio 2016




"Se l'occhio non si esercita, non vede,

se la pelle non tocca, non sa,

se l'uomo non immagina, si spegne.

Quasi ho pudore a scrivere poesia
come fosse un lusso proibito
ormai, alla mia vita".

Danilo Dolci, Il limone lunare



3 commenti:

  1. L'Anonimo che ha inviato un commento, anche se non proprio pertinente, ha ragione: gli sciacalli e gli invidiosi sono detestabili. Ma per questa affermazione generale c'era bisogno di nascondersi con l'anonimato? Mah!

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  2. Caro Piero, ho condiviso il post che hai pubblicato affettuosamente sul tuo blog. Ma ci tengo a precisare che preferisco essere considerato un collaboratore critico di Danilo Dolci piuttosto che un "dolciano di ferro"!

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  3. D'accordo; capisco: è una connotazione che va oltre una semplice sfumatura terminologica.

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