venerdì 4 luglio 2014

LA MADONNA DEL MONTE E SANTA ROSALIA A RACALMUTO

Così scrivevo nel 2003 a partire da alcuni indizi linguistici e citando "infantili" versi popolari. 

Senza volere scalfire tuttavia l'importanza della festa attuale pur alludendo ad altre devozioni  più arcaiche. 





Nell’economia della festa esterna che progressivamente si è venuta strutturando, il Dramma ottocentesco di Padre Bonaventura Caruselli, tradotto e rimaneggiato da autori a noi più coevi, apre i festeggiamenti.
 Va fatto notare che la rappresentazione della venuta della Madonna viene indicata col termine “triunfu”, forse conservando memoria di altri “triunfi”.




A tal proposito, una digressione: nella festa esterna della Madonna del Monte sono confluiti versi popolari e frammenti di riti spuri, non bene amalgamati con l’insieme in cui sono inseriti, se è vero che i bambini nelle “piccole processioni” di maggio, andando di casa in casa, continuavano a cantare fino a non molto tempo fa


“Lu canazzu, lu canazzu ci dicìa 
Va maritati, va maritati, Rusalia,
- Sugnu beddra, sugnu beddra maritata,
cu Gesuzzu, cu Gesuzzu sugnu spusata". 

alludendo alle tentazioni del diavolo nei confronti della Santuzza, sennonché l’effigie che portavano in processione non era quella di Santa Rosalia bensì quella della Madonna del Monte.



Forse il Caruselli sentirebbe il bisogno di giustificare “storicamente” anche questa tradizione, ma i racalmutesi, facendone a meno, hanno finito con l’identificare la devozione alla Madonna del Monte con l’attaccamento alla festa così com’è, intrisa di gesti e di leggenda, di piccole e grandi processioni; 
prummisioni,
cilii,
“cubàita”,
“ciciri calliàti”,
“firriòli”,
“di n-capu mari na navi vinìa”;


e ancora:
arrampicate equestri,
scalinate votive,
cortei in costumi d’epoca,
offerte,
contenziosi,
duelli:
dicono tutto ciò semplicemente “Festa del Monte”.

Se qualche vescovo ha voluto proibire l’ingresso dei cavalli in chiesa e i sacerdoti, pur con benevolenza, si lamentano di alcuni aspetti pagani, i racalmutesi dicono e fanno come i contadini della Gheldria (Olanda):

”Il curato ha il dovere di sconsigliarci la kermesse, però il dovere nostro è di andarci”.





da LA MADONNA DEL MONTE NEI RIFERIMENTI TESTUALI. Testi di vario genere sulla Madonna del Monte di Racalmuto e di alcuni caratteri di essi, 2003. 



Nelle foto: Edicola di Santa Rosalia in Piazza e Prummisioni con la devozionale Acchianata del signor Biagio Sintino.


Link correlato:
http://archivioepensamenti.blogspot.it/2013/07/la-madonna-del-monte-attende-gli-atti.html
                                                                                  

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