domenica 27 luglio 2014

E TU CONOSCI PINO VENEZIANO?






< - Ma lei ha conosciuto Pino Veneziano?

Questa domanda ho rivolto al barista mentre mescolavo lo zucchero nella tazzina di caffè.

Dopo un momento di pausa, - sì – disse, e mi mostrò le braccia villose. – Vede?

Erano visibili i segni della sua emozione, i brividi da rizzare le carni al ricordo del cantautore conosciuto e apprezzato dagli altri “soltanto dopo la sua morte”.

- Ero piccolino, - continuò senza bisogno di altre domande, - me lo ricordo con la chitarra seduto sugli scalini, cantava, la gente si fermava, e l’ascoltavamo incuriositi. Per vivere lavorava nei ristoranti, nei bar, anche con suo figlio. Nessuno capiva la sua importanza. Sono contento che stasera lo spettacolo si tiene al porto, location adatta, piena di gente.



Non avevo percorso cento chilometri per andare a prendere un caffè a Selinunte, per quanto bella sia la location del porto di Marinella, ma per assistere alla decima edizione del Premio “Pino Veneziano”. Vi avrebbero cantato tra gli altri i miei amici cantautori Giana Guaiana e Pippo Barrile. E tra il pubblico, se la morte non avesse duellato anzitempo con la vita, vi sarebbe stato indubbiamente l’editore Salvatore Coppola, in sintonia con i messaggi cantati e testimoniati dal cantautore selinuntino con la sua stessa vita.


E’ stata una serata piena di emozioni, di ricordi, di note. La risacca del mare, nero d’oscurità, schiumava fin sotto il palco, e sciabordava, mentre le case e gli scogli della borgata marinara fungevano da spettacolare anfiteatro. Un luogo vivo, gremito di giovani, di gente in vacanza, illuminato a giorno, impregnato di odori salmastri, pesce arrostito e pizzerie.


Doveva svolgersi inizialmente al Parco archeologico, ma, comunicata con gran solerzia su facebook da Rosalba Signorello,  nella nuova destinazione dell’area prospiciente il porto punteggiato dalle luci multicolori di barche e barchette, Umberto Leone, uno dei responsabili del Premio, vi ha voluto cogliere una continuità con il passato, di cui il Parco con i suoi resti risalenti alla colonizzazione greca è testimone, con il presente, con l’attualità del presente, all’insegna dell’arte di Pino Veneziano.


Tanti gli artisti intervenuti, accomunati dalla volontà di rendere omaggio a un artista non adeguatamente apprezzato in vita per come meritava, cantando le sue canzoni o cantando, con le loro individualità artistiche, per ricordarlo. Per riconoscerlo. Per additarlo.

In siciliano, ovviamente.









Fratelli Enzo e Lorenzo Mancuso
"Quannu la Madunnuzza nutricava"
https://www.youtube.com/watch?v=fw8vGd-DNG4





Giana Guaiana e Pippo Barrile cantano  "Lu progressu" di Pino Veneziano
http://youtu.be/zST4jv4yW_w



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