sabato 11 giugno 2016

LEI PORTAVA... LUI PORTAVA... E SI COMBINAVA IL MATRIMONIO. Un esempio di "pitàzzu"




Un contratto nuziale, volgarmente detto pitàzzu

Lei portava in dote “sei coperte da letto, delle quali una cosidetta di comparsa, una al trapunto, un’altra all’ago, una tessuta al mattone, un’altra di color rosa e l’ultima imbottita denominata cottonina”.

E poi: 
“Sei paia di lenzuola di media qualità, quattro fodere per materassi di immordo, dodici paia di fondine per guanciali, dodici paia di calze, sei paia di mutande, sei abiti per donna di scarsa qualità, otto asciugamani, due tovaglie da tavola ed otto salviette, sedici fazzoletti per testa ed otto per naso, otto grembiali, quattro corpetti, due mantelline di panno di cui una nuova e l’altra usata, tre paia di calzature, due paia di orecchini, tre anelli ed un fermaglio d’oro, due paia di portali, due giraletti, una cassa cosidetta carriola”.

Lui portava case, appezzamenti di terreni a “Grotta di Mò” e “la ventesima parte del sottosuolo di are settantatre e centiare trentadue circa pari a tumoli tre circa, sita in contrada Mulona”.

in Il giardino della discordia. Racalmuto nella Sicilia dei Whitaker, Coppola Editore, Trapani 2006




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