Padre Giuseppe Cipolla
Racalmuto, 21 giugno 1871 - 25 maggio1930
Notizie storiche
Padre Giuseppe Cipolla è stato un sacerdote attivo su più fronti e sensibile ai nuovi orientamenti della dottrina sociale della Chiesa pertanto ha intrapreso molte iniziative pastorali, sociali e caritatevoli.
Nato a Racalmuto nel 1871 ha compiuto gli studi presso il seminario vescovile di Caltanissetta. Dopo l'ordinazione sacerdotale avvenuta il 22 settembre 1895 ha ricevuto l'incarico di svolgere la sua azione pastorale a Racalmuto dove ha dato impulso al culto dell'Immacolata mentre infuriava il modernismo;
ha realizzato un'affittanza collettiva tramite una Cooperativa acquistando il feudo di "Sciumiscia" e ripartendolo in piccoli appezzamenti ai contadini che avrebbero dovuto riscattarli senza interessi;
inizierà i lavori di ampliamento della chiesa San Francesco prendendosi cura materiale e spirituale dei ragazzi dell'omonimo quartiere particolarmente povero;
è stato tra i protagonisti dell'occupazione del feudo di Villanova all'indomani della Grande Guerra;
lo ritroviamo tra i promotori dell'Azione Cattolica e tra i fondatori del Partito Popolare a Racalmuto;
è stato fedecommissario dell'Ospedale "Maria SS del Monte" voluto dal filantropo Ferdinando Martino;
ha acquistato e riattato a sue spese l'antico Castello Chiaramontano ridotto a un "caseggiato diruto" per ospitarvi un "Asilo Infantile e Pia Scuola di lavoro Maria SS Immacolata" in favore degli orfani di guerra e dei ragazzi più poveri del paese.
Un Comitato Racalmutese lanciò un appello ai concittadini d'oltre Oceano per contribuire alla causa sostenendo che un "generoso Sacerdote" ovvero Padre Cipolla aveva speso fin'allora "più di trenta mila lire", inoltre con atto di donazione redatto dall'avv. Giulio Regolo di Genova "questo sacerdote" dotava la Pia Scuola di un patrimonio iniziale 60.000 lire nominali in certificati creditizi "da intestarsi all'Ente". Il giornale "L'Ora" dell'1 novembre 1928 riporta una cronaca della trionfale apertura dell'Istituto di Educazione voluto da Padre Cipolla.
Infine, è stato Presidente nel 1904 della Piccola Industria Maria SS. Immacolata e dell'omonima Cassa Agraria Sociale costituita nel 1909 con lo scopo di combattere lo strozzinaggio usuraio, permettendo ai contadini di comprare le sementi tramite piccoli prestiti concessi ad un tasso di interesse inferiore ai depositi e "pagando la differenza con il forte guadagno che ne veniva dallo sfruttamento di una miniera di zolfo sita in contrada Dammusu appartenente alla famiglia di P. Cipolla" come si legge sul giornale racalmutese "La Lince" in un articolo di Totò Liotta del 1964.
Il fallimento della Cassa Agraria detta semplicisticamente ma impropriamente "la Banca di Patri Cipuddra" travolgerà tutte le altre iniziative consegnandole all'oblio e riservando a padre Cipolla una cattiva fama.
In conseguenza di ciò, l'attivo e dinamico Padre Cipolla, avvilito, poco coadiuvato dal clero locale, anche se benvoluto dai vescovi Blandino e Lagumina si ritirerà in campagna, in contrada "Roveto Scaccia".
Appena cinquantanovenne, farà ritorno in paese il suo corpo senza vita su un carro seguito da alcuni contadini e dal cugino che cavalcava una giumenta baia. L'arciprete Alfonso Puma lo ha definito "sacerdote integro... uno dei più degni sacerdoti nella storia di Racalmuto".
La sua vicenda merita indubbiamente approfondimenti e verifiche storiche ma è indubitabile che
essendo di famiglia agiata è stato nelle condizioni di fare lasciti e donazioni, come la casa di via Cesare Cantù che a tutt'oggi viene adibita ad attività sociali e che opportunamente gli viene intitolata.
Piero Carbone
Nessun commento:
Posta un commento