venerdì 10 settembre 2021

IO NON CI STO. In occasione del famigerato centenario




Lo constatavo tra sciasciani e anti sciasciani nel 1989 ma a distanza di decenni, mutatis mutandis, tra gli stessi sedicenti sciasciani, non immaginavo si arrivasse a tanto. Nei noti territori, prima era latente o episodico ma per il centenario della nascita di Leonardo Sciascia (1921- 2021) si è raggiunto l'acme: intellettuali e liberi militanti culturali, scrittori e verseggiatori, giornali e giornalisti, amministratori della prima e dell'ultima ora, assessori e assessorati,  più o meno acquartierati in Fondazione Sciascia, Casa Sciascia, Strada degli Scrittori, Malgrado Tutto, (inizialmente nel Circolo Unione), Amministrazione Comunale... si fanno la guerra fra loro a forza di eventi contrapposti e reciprocamente escludentisi, nel nome di Sciascia naturalmente. O innaturalmente. 

Tra chi ignora, chi blandisce, chi lancia giavellotti e chi invita a schierarsi, io da semplice racalmutese non ci sto.

Forse temendo questi sviluppi, Claude Ambroise anticipatamente mise le mani avanti dichiarando che mai avrebbe voluto far parte del partito degli sciascisti radicali. 

Con questo intendimento ho riportato ne Il mio Sciascia, (Grifo editore, Palermo 1990; precedentemente in Nuove Effemeridi, n. 8 -1989) il seguente pensiero di Sciascia: "Quelli che la pensano come noi appunto sono quelli che non la pensano come noi"  (in Nero su Nero)


La foto

La foto è stata scattata nel 1980 in occasione della recita della Recita in un atto La vinuta di la Madonna di lu Munti a Racalmuto messa in scena nella sala consiliare appositamente per lo Scrittore che non l'aveva potuto vedere in precedenza in occasione  dei festeggiamenti della Madonna del Monte.

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