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lunedì 26 aprile 2021
sabato 24 aprile 2021
CENTO ANNI FA NASCEVA IL GRANDE TENORE LUIGI INFANTINO. Racalmuto lo ricorda con un centenario dimezzato
Tre foto ricevute da Carmelo Luigi Infantino
Il tenore in visita alla Valle dei Templi con la sorella Lina e il nipote Carmelo Luigi
Un anno fa venivano lanciate due proposte: la prima era quella di celebrare un unico Tricentenario per celebrare le eccellenze racalnutesi: lo scrittore Leonardo Sciascia e i tenori Salvatore Puma e Luigi Infantino.
Coincidenza ha voluto che fossero dello stesso paese e compagni di classe. Sarebbe servito anche per recuperare il centenario di Puma non celebrato ufficialmente né istituzionalmente l'anno scorso a causa della pandemia.
La seconda proposta era quella di conferire la cittadinanza onoraria alle due figlie di Luigi Infantino, Monica e Maria Elena, avute rispettivamente dalla prima moglie, l'attrice toscana Sarah Ferrati e dalla seconda, la cantante bulgara Raina Nicolova.
Le proposte sono state lanciate sul web tramite social, riviste digitali e videoconferenze.
Nella videoconferenza del 6 maggio 2020, con un appello accorato, auspicavo che l'Amministrazione Comunale si facesse carico di raccogliere e coordinare le varie proposte per la celebrazione del tricentenario.
Personalmente ho avuto occasione di manifestarle al Sindaco di Racalmuto che in precedenza mi aveva chiesto di collaborare con l'amministrazione su diverse iniziative culturali.
Negli anni precedenti assieme ad un gruppo di estimatori mi ero prodigato per riprendere le fila interrotte di un processo volto alla valorizzazione del tenore Infantino intrattenendo rapporti con Raina Infantino Nicolova che ho avuto il piacere di invitare e ospitare a Racalmuto. Hanno arricchito l'informale incontro racalmutese, tra il Centro culturale Luigi Infantino di Enrico di Puma e la chiesa di San Pasquale, l'ex compagno di scuola Calogero Messina, il Coro Terzo Millennio con il direttore Domenico Mannella, il basso Salvatore Salvaggio, il tenore Lillo Bellomo e tanti altri racalmutesi accorsi spontaneamente. In videoconferenza c'è stato da Los Angeles il collegamento con Maria Elena Infantino.
Ho comunicato le suddette proposte anche alla Strada degli scrittori per un eventuale potenziamento ricevendone consenso e disponibilità dal suo presidente Felice Cavallaro ma non concretizzandosi in niente purtroppo.
Ho avuto l'opportunità di contattare a Palermo diversi parenti di Luigi Infantino i quali intravedevano nel centenario l'occasione per radunarsi per la prima volta nel paese del grande zio Luigi che avevano avuto ospite nelle loro case palermitane.
È stato emozionante negli anni raccogliere testimonianze lusinghiere sul tenore Infantino dal critico musicale Enrico Stinchelli, dei tenori Marcello Giuliani e Giuseppe Veneziano, dello storico della musica siciliana Ignazio Navarra.
Insomma, tante cose si potevano e, direi, si dovevano fare perché Racalmuto, in occasione dei tre centenari, si riappropriasse con la dovuta e adeguata considerazione non solo di Sciascia, abbondantemente celebrato e per il quale - giustamente - non sono mancate iniziative, ma anche di Salvatore Puma e di Luigi Infantino. Tutti e tre figli che hanno onorato Racalmuto nel mondo.
Purtroppo la pandemia ha congiurato contro vanificando tanti propositi e scoraggiando altre iniziative. Ma oggi, celebrare istituzionalmente il centenario di Luigi Infantino, sebbene con una piattaforma on line, senza coinvolgere anche la figlia Monica, mi sembra una lacuna che non si può far passare in silenzio. Per rispetto ai vivi e ai morti.
In tutto questo, una fausta notizia. Riapre finalmente il Teatro Regina Margherita di Racalmuto dove Sciascia, Infantino e Puma hanno assistito a tanti spettacoli e dove Puma e Infantino prima hanno sognato di diventare cantati e poi vi hanno cantato. Speriamo che nel Teatro aperto si possano colmare le lacune celebrative del passato. Per il prossimo centenario, l'incombenza ai posteri.