domenica 1 novembre 2015

LA ROSA TRA I PEPERONCINI. In natura non si recrimina, si compete. E Smaragdos...


Stamattina, appena ho messo piede a terra, mi sono indirizzato verso la finestra per godermi i colori novembrini della campagna, colori cangianti, frutti che si avvicendano ad altri frutti, terra arata dove c'era l'orto, il rigoglioso orto estivo, ma ugualmente è una festa di verdi e marroni con altri ortaggi altri frutti altri fiori. 



Stavo distogliendo lo sguardo per andare a svolgere le consuete mansioni mattutine quando venni attratto dal colore rosso dei peperoncini, mi piace godermeli nella svariata varietà come fiori e come fiori li avevo seminati nell'aiuola davanti alla porta, li avevo collocati lì perché l'aiuola era troppo grande rispetto alla preesistente piantina troppo piccola, una pianta con roselline non più grandi di un confetto, poco più grandi di un'unghia, rosse e delicate, con un piccolo stelo: da bomboniera.

"Sarà stata subissata dagli svettanti e cespugliosi peperoncini, alti più di mezzo metro", ho pensato. Mi avvicino per controllare meglio e... qual è la sorpresa? 



La rosellina c'era, alta, svettante, in orgogliosa competizione con gli slanciati peperoncini. Non era sola, ma in compagnia di un bocciolo. 
Da lontano sarebbe sembrata peperoncino tra peperoncini, invece era rosa, come sempre era stata, anche se,  per miracolo, non più nana.   






Nel mondo non vegetale, a quanto pare,  funziona diversamente, almeno così sembra leggendo in giro aforismi e riflessioni varie, quasi apologhi involontari di natura.




"Non importa che gli altri facciano bene, anzi, è peggio".

Smaragdos, Lo scornabecco non è un animale. Parainedito.






















Ph ©piero carbone (Zaccanello, 1 novembre 2015)

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